Ugo Mattone, in arte Ugo Pirro (1920-2008).
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Ugo Mattone (1920-2008) giornalista, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico col nome d’arte Ugo Pirro. Nativo di Battipaglia, milita nelle organizzazioni giovanili fasciste e poi nel G.U.F. sino a partecipare ai Littoriali della Cultura. Sottotenente di fanteria volontario di guerra, dal 1941 combatte in Jugoslavia. Nel 1942 ottiene il trasferimento alla specialità paracadutisti brevettandosi alla scuola paracadutisti di Viterbo. Assegnato col grado di tenente alla Divisione “Nembo” schierata in Sardegna, all’armistizio dell’8 settembre 1943 manifesta apertamente i propri sentimenti fascisti e - come molti altri paracadutisti ostili alla cobelligeranza badogliana - viene allontanato dalla G.U. destinata a costituire il Gruppo di Combattimento “Folgore”. Rimasto sull’isola e impiegato come manovalanza in un reparto di retrovia, alla fine del 1943 aderisce al Comitato regionale fascista clandestino, operante in provincia di Sassari. Il movimento composto da militari in servizio e in congedo, funzionari pubblici e studenti universitari, è scoperto nel marzo 1944. Processato dal tribunale militare di Cagliari per associazione antinazionale, cospirazione mediante associazione per alto tradimento, tentativo di intelligenza col nemico, tentativo di rivelazione di segreti militari al nemico, propaganda antinazionale, diffamazione e diserzione, è condannato in contumacia a 11 anni di reclusione, alla degradazione ed alla interdizione perpetua dai pubblici uffici. Fuggito via mare, attraversa le linee raggiungendo la R.S.I. e presta servizio per qualche mese nelle FF.AA. repubblicane. Poco prima del 25 aprile 1945 si unisce ai partigiani col nome di battaglia Ugo Pirro (che manterrà come pseudonimo durante la lunga e fortunata carriera artistica nel dopoguerra). Dopo la liberazione diviene attivo militante del P.C.I. che ne sostiene la latitanza e lo fornisce di documenti falsi. Nel 1946 è sospettato dai qualunquisti di un attentato contro un teatro di San Benedetto del Tronto. Giornalista nella redazione romana de l’ Unità, nel 1947 segue il processo Graziosi a Frosinone ma è identificato dai Carabinieri ed arrestato nell’ aula del tribunale. In quello stesso anno l’ amnistia Togliatti lo rimette in libertà. Dagli anni ’50 alterna l’ attività di scrittore con quella di sceneggiatore, collaborando con registi del calibro di Lizzani, Petri, De Sica, Damiani, Pontecorvo. Esponente di primo piano del cinema di impegno civile tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ‘70, fiancheggiatore e finanziatore del movimento studentesco, nel 1968 occupa con altri cineasti di sinistra la Mostra del Cinema di Venezia, interrompendone i lavori. In seguito si dedica alla regia e all’ attività didattica, insegnando sceneggiatura al Centro sperimentale di cinematografia. Muore a Roma all’età di 88 anni.
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Nominato al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale del film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1972)
Nominato al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale del film “Il giardino dei Finzi-Contini” (1972)
Premio Flaiano alla carriera (1986)
Premio David di Donatello per la sceneggiatura del film “Celluloide” (1996)
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Foto in uniforme Nembo non reperibile.



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