A chi si chiederà* il perchè di quel FINALMENTE nel titolo rispondo che è la parola che ho pronunciato dopo aver messo piede,dopo anni di inutili tentativi da parte mia e sicuramente di molti altri appassionati,nella casamatta A3 del Centro N.16.Non avevo mai visto pubblicate,ne in siti Internet ne su pubblicazioni specializzate sulle opere del Vallo Alpino fotografie riguardanti la parte occidentale del Centro,quindi potrete immaginare quanto grande è stata la mia soddisfazione.Infatti,già* dalla ricognizione effettuata dai genieri francesi nel 1956 il Centro risultava parzialmente allagato,quindi sarei tentato di pensare che queste siano le prime fotografie pubblicate degli interni della parte occidentale del Centro di Fuoco N.16.
[ciao2]e buona visita.Gianfranco
VALLO ALPINO
Caposaldo RIVERS
Centro di Fuoco N.16
Inserito nel Caposaldo Rivers il Centro di Fuoco N.16 era posizionato a N del forte di Varisello all`interno di un rilievo che in conseguenza dell`innalzamento delle acque causato dalla costruzione della diga alla fine degli anni 60 si è trasformato in un promontorio.Costruito fra gli anni 1932-1935 secondo i dettami della Circolare N.200 era un`opera mista calcestruzzo-caverna.L`armamento era costituita da 4 mitragliatrici,due( A1 e A2) erano sistemate in posizione binata all`interno del malloppo in calcestruzzo orientale, in casematte protette da piastra corazzata di protezione in tre parti che incrociavano il fuoco con la mitragliatrice superiore del Centro N.17,mentre altre due mitragliatrici(A3 e A4) trovano posto in casamatte di calcestruzzo in caverna, posizionate ad occidente,anche queste protette da piastra corazzate di protezione in tre parti,incrociavano il fuoco con le armi del Centro N.14.Nel malloppo orientale erano anche ubicati l`ingresso principale(I1), l`uscita di sicurezza e l`impianto fotofonico(F1) di collegamento con il Centro di Fuoco N.17.Un secondo impianto fotofonico(F2) era ubicato all`interno della casamatta A3 e garantiva il collegamento con il Centro di Fuoco N.14.
Due ricoveri(R1 ed R2)erano destinati alla guarnigione di presidio al Centro,che aveva un organico di trenta uomini.
Gli apparati dell`impianto di ventilazione e i serbatoi della riserva dell`acqua erano posizionati all`interno del Ricovero R2.Un secondo deposito di acqua era posizionato in una apposita nicchia ubicata a lato del corridoio principale.
Un secondo ingresso(I2)era posizionato sul versante occidentale nei pressi della casamatta A3 ed era dotato di una postazione in cunicolo armata per la difesa ravvicinata.
L`energia elettrica necessaria al Centro era prodotta da un gruppo elettrogeno della potenza di 1,62 KW ,ubicato in un apposito locale nei pressi dell`ingresso I1.
Poichè nella marcia di avvicinamento al Centro N.16 transiteremo davanti all`osservatorio Varisello e al Ricovero L descriverò brevemente anche questi.
Osservatorio Varisello
Posizionato a NE del Forte di Varisello ad una quota di 2020 m. l`osservatorio costruito nel 1939 era una tipica Tipo 7000 in calcestruzzo a pianta circolare,dotata di un ingresso,tre feritoie per l`osservazione e una condotta per l`impianto fotofonico,forse mai installato.Si presenta in cattivo stato di conservazione.
Ricovero L
Posizionato a SW del Centro N.16,distante pochi minuti di cammino, il Ricovero L,costruito fra il 1932 e il 1935 era un`opera in caverna,dotato di due ingressi.Quello inferiore(I1)era protetto da una postazione per fucile mitragliatore posizionata superiormente alla porta di accesso e raggiungibile tramite una scala a pioli metallica.Dotata di due feritoie poteva battere campi di fuoco sfalsati fra loro di 90°.L`ingresso superiore(I2)era protetto da una singola postazione per fucile mitragliatore.
Il camerone ,avente la dimensione di m.12x2 poteva ospitare 16 uomini.
Tuttora in buono stato di conservazione è visitabile senza problemi.
Visita al Centro di Fuoco N.16
Devo fare una piccola premessa,erano anni che tentavo una visita agli interni di questo Centro,ma purtroppo tutti i miei tentativi(e penso anche quelli di molti altri)erano sempre stati vanificati dall`elevato livello dell`acqua presente all`interno del Centro che in alcuni casi,ad esempio l`ingresso I2 raggiungeva il soffitto e delle cannoniere A3 e A4 dove l`acqua raggiungeva la feritoia dell`arma trasbordando all`esterno.Al massimo,negli anni scorsi,muniti di stivali da 40 cm ci si poteva inoltrare,se si era fortunati nel malloppo orientale.Di proseguire nel corridoio principale,verso i Ricoveri e le casematte in caverna A3 e A4 nemmeno parlarne(a meno di dotarsi di tuta da sub e respiratore.La grande quantità* di acqua presente all`interno è dovuta,secondo lo scrivente ad infiltrazioni dovute allo scioglimento delle neve presente sul rilievo e siccome l`inverno scorso in zona,le precipitazioni sono state abbastanza limitate,sperando nella mia buona stella lo scorso 31 agosto decido di effettuare una ricognizione per sincerarmi dello stato dei luoghi(in breve il livello dell`acqua)
Con mia grande sorpresa e gioia il corridoio di ingresso è praticamente asciutto e con i normali scarponi riesco a visitare senza troppi problemi il malloppo orientale e i ricoveri R1 e R2.Quì però,dove inizia il corridoio che conduce alle casematte A3 e A4 l`acqua,profonda circa mezzo metro mi costringe a fermarmi e ritornare indietro.La ricognizione però è stata positiva,infatti secondo la mia supposizione munito di stivali da pescatore è possibile visitare internamente l`intera opera,la visita completa è solo rimandata.Detto e fatto,mi sono procurato un paio di stivali da pescatore,li ho infilati nello zaino e domenica 7 ottobre mi sono ripresentato all`ingresso.Adesso iniziamo a visitare il Centro di Fuoco N.16 all`interno.
Nelle foto degli interni,specie nella parte "bagnata" notate sui muri laterali il segno lasciato dal livello dell`acqua in condizioni normali.
Entriamo dall`ingresso principale I1,quello ubicato nel malloppo orientale e dopo aver superato una svolta a baionetta troviamo la botola dell`uscita di sicurezza con la copertura metallica sollevata(fare attenzione)proseguiamo e troviamo alla nostra sx il locale del gruppo elettrogeno(anche qui fare attenzione alla fossa del serbatoio della riserva del carburante colma d`acqua e priva di protezione),subito dopo il corridoio svolta a dx di circa 90° e tralasciando la diramazione a sx che conduce ai ricoveri e alle casematte in caverna proseguiamo diritti.A questo punto il corridoio piega nuovamente a dx di 90° e conduce all`interno del malloppo orientale,di fronte a noi il vano dell`impianto fotofonico F1 di collegamento con il Centro N.17,a dx la casamatta dell`arma A2 e a sx quella dell`arma A1.
Ritorniamo indietro e giunti alla diramazione precedentemente tralasciata iniziamo a percorrerla,dopo un tratto di corridoio rettilineo lungo una decina di m. entriamo nel ricovero R1,lo percorriamo e imbocchiamo in fondo il corridoio che conduce al ricovero R2.Nel ricovero R2 sono presenti a sx il vano che ospitava l`impianto di ventilazione e in fondo a dx il basamento che sosteneva i serbatoi in eternit della riserva dell`acqua.Attraversiamo il ricovero e subito dopo lungo il corridoio,praticamente dall`inizio della visita abbiamo camminato sull`asciutto, troviamo l`acqua profonda circa mezzo metro.Mia moglie,che mi ha accompagnato fino adesso si ferma qui,soprattutto per motivi di sicurezza miei.Per me nessun problema,gli stivali da pescatore mi riparano a sufficienza,dopo aver superato la diramazione a sx che conduce all`ingresso I2 proseguo diritto lungo il corridoio,tastando il terreno davanti a me con un bastone(nonostante la limpidezza dell`acqua potrebbero essere nascoste sul pavimento,sotto la fanghiglia delle buche)fino a raggiungere la diramazione a sx che conduce alla casamatta A3,la percorro e giungo dentro alla casamatta,di fronte a me la nicchia della fotofonica di collegamento con il Centro N.14 e a dx la postazione dell`arma con la piastra corazzata di protezione in tre parti.Sul pavimento sono presenti circa trenta cm.d`acqua.Ritorno indietro e dopo aver raggiunto il corridoio principale,l`acqua è sempre profonda circa mezzo metro,svolto a sx dirigendomi verso la casamatta A4,dopo una svolta a sx il livello dell`acqua diminuisce gradatamente fino giungere a zero all`interno della casamatta.Ripercorro a ritroso il corridoio principale fino a raggiungere la diramazione a dx che conduce all`ingresso secondario(I2) e qui l`acqua raggiunge la profondità* massima,circa 70 cm.,raggiunto il lato interno della postazione in cunicolo armato.dopo aver superato una doppia svolta a baionetta e saliti 4 gradini sono all`esterno.Un breve sguardo al panorama e di nuovo via nell`interno fino a raggiungere l`intersezione per il ricovero dove mi attendeva pazientemente mia moglie in quanto non mi aveva seguito nel tratto bagnato perchè sprovvista di stivali ma sopratutto per ragioni di sicurezza.Inoltrandomi infatti in un ambiente sconosciuto,non sapendo quanta acqua avrei trovato,e per far fronte a qualunque imprevisto ero molto più tranquillo lasciandola all`asciutto pronta ad intervenire in caso di necessità*.Raggiungiamo quindi l`uscita principale ed iniziamo la visita esterna dell`opera.A coloro che desiderassero visitare l`opera si consiglia innanzitutto un paio di stivali da pescatore,e dopo aver lasciato l`auto nel parcheggio all`estremità* della diga e imboccare la strada che conduce al Forte Varisello.All`altezza del primo tornante imboccare il sentiero che si diparte a dx.Dopo pochi minuti troveremo,leggermente più in alto l`Osservatorio Varisello,proseguiamo inoltrandoci nella boscaglia fino a vedere di fronte a noi i due ingressi del Ricovero L.Il malloppo orientale con l`ingresso del Centro N.16 è visibile a pochi minuti di cammino un leggermente più in alto.Dal parcheggio al Centro N.16 si può preventivare circa mezz`ora di cammino.
La visita appena descritta è stata effettuata lo scorso 7 ottobre.
Un ultimo avviso:Mentre la situazione del livello dell`acqua non è sicuramente destinata a cambiare nei prossimi giorni,non posso assolutamente prevedere come sarà* fra un mese,ma sopratutto come sarà* l`anno prossimo in base a quanto nevicherà* quest`inverno.Quindi se qualcuno è intenzionato a visitare il Centro 16 ne approfitti adesso,prima della chiusura del valico del Moncenisio alla prima nevicata.
Le fotografie che seguiranno sono state eseguite dallo scrivente durante la visita appena descritta e durante le varie ricognizioni effettuate al Centro.
Spero che le fotografie scattate nell`occasione,riescano meglio delle parole ad illustrare l`Opera.
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Il promontorio visto dal Forte Varisello
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Si distinguono da dx:Il malloppo orientale,le cannoniere occidentali e in basso a sx i due ingressi del Ricovero L
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Il malloppo orientale
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In primo piano l'opera della natura,sullo sfondo il malloppo orientale,opera dell'uomo
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Vista ravvicinata del malloppo orientale
[attachment=78:3b05rm88]20071022174818_Foto-N.5.jpg[/attachment:3b05rm88]
Domenica 7 ottobre 2007.Via gli scarponi e sotto con gli stivali da pescatore.Possiamo iniziare la visita agli interni del Centro di Fuoco N.16
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L'ingresso N1,il principale
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Il tratto iniziale del corridoio con la botola dell'uscita di emergenza
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Il corridoio principale
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Il vano del gruppo elettrogeno
[attachment=73:3b05rm88]20071022175437_Foto-n.10.jpg[/attachment:3b05rm88]
La nicchia con le staffe di sostegno della batteria di accumulatori
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La fossa del serbatoio della riserva di carburante
[attachment=71:3b05rm88]20071022175633_Foto-n.12.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il basamento del motore a scoppio da 1,62 KW
[attachment=70:3b05rm88]20071022175814_Foto-n.13.jpg[/attachment:3b05rm88]
Corridoio verso le casematte A1 e A2
[attachment=69:3b05rm88]20071022175913_Foto-n.14.jpg[/attachment:3b05rm88]
Accesso alle casematte
[attachment=68:3b05rm88]2007102218120_Foto-n.15.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il vano della fotofonica di collegamento con il Centro di Fuoco N.17
[attachment=67:3b05rm88]2007102218218_Foto-n.16.jpg[/attachment:3b05rm88]
I tubi della fotofonica e la staffa di sostegno dell'apparecchiatura
[attachment=66:3b05rm88]200710221843_Foto-n.17.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il condotto della fotofonica visto dall'esterno
[attachment=65:3b05rm88]2007102218640_Foto-n.18.jpg[/attachment:3b05rm88]
Interno della casamatta A1
[attachment=64:3b05rm88]2007102218734_Foto-n.19.jpg[/attachment:3b05rm88]
Vista attraverso la feritoia dell'Arma A1
[attachment=63:3b05rm88]2007102218855_Foto-n.20.jpg[/attachment:3b05rm88]
Interno della casamatta A2
[attachment=62:3b05rm88]2007102218947_Foto-n.21.jpg[/attachment:3b05rm88]
Vista dalla feritoia dell'Arma A2
[attachment=61:3b05rm88]2007102218111_Foto-n.22.jpg[/attachment:3b05rm88]
Cannoniera A2
[attachment=60:3b05rm88]2007102218120_Foto n.23.jpg[/attachment:3b05rm88]
Cannoniera A1
[attachment=59:3b05rm88]2007102218134_Foto n.24.jpg[/attachment:3b05rm88]
Corridoio verso il ricovero R1
[attachment=58:3b05rm88]2007102218141_Foto-n.25.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il Ricovero R1
[attachment=57:3b05rm88]20071022181446_Foto-n.26.jpg[/attachment:3b05rm88]
Verifica illuminazione nel ricovero R1
[attachment=56:3b05rm88]20071022181544_Foto-n.27.jpg[/attachment:3b05rm88]
Corridoio verso il ricovero R2
[attachment=55:3b05rm88]20071022181635_Foto-n.28.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il Ricovero R2,notare sui muri il segno dell'altezza dell'acqua in condizioni normali
[attachment=54:3b05rm88]2007102218182_Foto-n.29.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il basamento dei serbatoi della riserva dell'acqua
[attachment=53:3b05rm88]2007102218199_Foto-n.30.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il vano dell'apparato di ventilazione
[attachment=52:3b05rm88]20071022182050_Foto-n.31.jpg[/attachment:3b05rm88]
Inizio della parte occidentale dell'opera,nel corridoio verso le casematte A3 e4 A4 il livello dell'acqua supera il mezzo metro
[attachment=51:3b05rm88]20071022182254_Foto-n.32.jpg[/attachment:3b05rm88]
E'buona norma di sicurezza sondare il terreno con un bastone
[attachment=50:3b05rm88]20071022182430_Foto-n.33.jpg[/attachment:3b05rm88]
Ed ora avanti verso le casematte A3 e A4
[attachment=49:3b05rm88]20071022182727_Foto-n.35.jpg[/attachment:3b05rm88]
Diramazione verso la casamatta A3,notare sulla parete il segno lasciato dall'acqua
[attachment=48:3b05rm88]20071022182919_Foto-n.36.jpg[/attachment:3b05rm88]
Interno casamatta A3,in fondo il vano dell'impianto della fotofonica di collegamento con il Cntro di Fuoco N.14
[attachment=47:3b05rm88]20071022183030_Foto-n.37.jpg[/attachment:3b05rm88]
I tubi della fotofonica
[attachment=46:3b05rm88]20071022183216_Foto-n.38.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il Centro di Fuoco N.14 visto attraverso il tubo della fotofonica
[attachment=45:3b05rm88]20071022183411_Foto-n.39.jpg[/attachment:3b05rm88]
La piastra corazzata di protezione in tre parti dell'arma A3
[attachment=44:3b05rm88]20071022183520_Foto-n.40.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il Centro N.14 visto attraverso la feritoia dell'arma A3
[attachment=43:3b05rm88]20071022183647_Foto-n.41.jpg[/attachment:3b05rm88]
Particolare dell'impianto di illuminazione della casamatta A3
[attachment=42:3b05rm88]20071022183841_Foto-n.42.jpg[/attachment:3b05rm88]
Particolare dell'impianto elettrico
[attachment=41:3b05rm88]20071022183957_Foto-n.43.jpg[/attachment:3b05rm88]
La piastra di protezione dell'arma A3
[attachment=40:3b05rm88]2007102218411_Foto-n.44.jpg[/attachment:3b05rm88]
L'interno della casamatta A3 è completamente allagato
[attachment=39:3b05rm88]2007102218423_Foto-n.45.jpg[/attachment:3b05rm88]
Corridoio verso la casamatta A4
[attachment=38:3b05rm88]20071022184245_Foto-n.46.jpg[/attachment:3b05rm88]
Porta stagna di accesso alla casamatta A4
[attachment=37:3b05rm88]20071022184331_Foto-n.47.jpg[/attachment:3b05rm88]
Interno della casamatta A4
[attachment=36:3b05rm88]20071022184425_Foto-n.48.jpg[/attachment:3b05rm88]
La piastra di protezione dell'arma A4
[attachment=35:3b05rm88]20071022184537_Foto-n.49.jpg[/attachment:3b05rm88]
Vista attraverso la feritoia dell'arma A4
[attachment=34:3b05rm88]2007102218470_Foto-n.50.jpg[/attachment:3b05rm88]
Al contrario della casamatta A3 qui il pavimento è asciutto
[attachment=33:3b05rm88]2007102218483_Foto-n.51.jpg[/attachment:3b05rm88]
Diramazione verso il corridoio principale
[attachment=32:3b05rm88]20071022184918_Foto-n.52.jpg[/attachment:3b05rm88]
Particolare del portalampade
[attachment=31:3b05rm88]20071022185013_Foto-n.53.jpg[/attachment:3b05rm88]
Resti della conduttura dell'aria
[attachment=30:3b05rm88]20071022185111_Foto-n.54.jpg[/attachment:3b05rm88]
Proprio solo non ero
[attachment=29:3b05rm88]2007102218523_Foto-n.55.jpg[/attachment:3b05rm88]
Corridoio verso l'ingresso N.2.Visibie il lato interno della postazione in cunicolo armato a difesa dell'ingresso.
[attachment=28:3b05rm88]20071022185340_Foto-n.56.jpg[/attachment:3b05rm88]
Resti dellatubazione dell'aria rigenerata
[attachment=27:3b05rm88]20071022185541_Foto-n.57.jpg[/attachment:3b05rm88]
Scala verso l'ingresso N.2
[attachment=26:3b05rm88]20071022185629_Foto-n.58.jpg[/attachment:3b05rm88]
Vista interna dell'ingresso N.2
[attachment=25:3b05rm88]20071022185734_Foto-n.59.jpg[/attachment:3b05rm88]
L'ingresso N.2 visto dall'esterno
[attachment=24:3b05rm88]20071022185841_Foto-n.60.jpg[/attachment:3b05rm88]
La postazione in cunicolo armato vista dall'esterno
[attachment=23:3b05rm88]20071022185953_Foto-n.62.jpg[/attachment:3b05rm88]
La visita alla parte allagata è finita.Si ritorna all'asciutto.Notare ancora il segno dell'acqua lasciato sulle pareti
[attachment=22:3b05rm88]2007102219136_Foto-n.63.jpg[/attachment:3b05rm88]
Si ritorna all'aperto.Il lago visto dall'interno dell'ingresso N.1
[attachment=21:3b05rm88]2007102219312_Foto-n.64.jpg[/attachment:3b05rm88]
La parete rocciosa in cui sono ricavate le casematte A3 e A4
[attachment=20:3b05rm88]2007102219427_Foto-n.65.jpg[/attachment:3b05rm88]
In primo piano la casamatta A4,dietro l'A3
[attachment=0:3b05rm88]2007102219542_Foto-n.66.jpg[/attachment:3b05rm88]
La casamatta A3 con la cannoniera e il condotto della fotofonica
[attachment=19:3b05rm88]200710221975_Foto-n.67.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il condotto della fotofonica visto dall'esterno
[attachment=18:3b05rm88]200710221985_Foto-n.68.jpg[/attachment:3b05rm88]
La casamatta A4
[attachment=17:3b05rm88]2007102219914_Foto-n.69.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il rilievo con a sx gli ingressi del RICOVERO L e a dx il malloppo orientale del Centro N.16
[attachment=16:3b05rm88]2007102219116_Foto-n.70.jpg[/attachment:3b05rm88]
L'ingresso inferiore del Ricovero L
[attachment=15:3b05rm88]20071022191219_Foto-n.71.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il pozzo dell'arma difensiva dell'ingresso
[attachment=14:3b05rm88]2007102219141_Foto-n.72.jpg[/attachment:3b05rm88]
La postazione superiore dell'arma fifensiva vista dall'esterno
[attachment=13:3b05rm88]20071022194229_Foto-n.73.jpg[/attachment:3b05rm88]
Corridoio di accesso al ricovero
[attachment=12:3b05rm88]20071022194334_Foto-n.74.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il locale del ricovero.Il legname sul pavimento è trasportato dalle acque del lago quando queste raggiungono l'ingresso
[attachment=11:3b05rm88]20071022194517_Foto-n.75.jpg[/attachment:3b05rm88]
Scala di accesso all'ingresso superiore
[attachment=10:3b05rm88]20071022194611_Foto-n.76.jpg[/attachment:3b05rm88]
L'ingresso superiore
[attachment=9:3b05rm88]20071022194711_Foto-n.77.jpg[/attachment:3b05rm88]
La sommità* del rilievo su cui è ubicato l'Osservatorio Varisello
[attachment=8:3b05rm88]20071022194826_Foto-n.78.jpg[/attachment:3b05rm88]
L'ingresso dell'Osservatorio Varisello
[attachment=7:3b05rm88]20071022194927_Foto-n.79.jpg[/attachment:3b05rm88]
Accesso all'Osservatorio Varisello
[attachment=6:3b05rm88]20071022195018_Foto-n.80.jpg[/attachment:3b05rm88]
Il condotto della fotofonica dell'Osservatorio(Probabilmente mai installata)
[attachment=5:3b05rm88]20071022195140_Foto-n.82.jpg[/attachment:3b05rm88]
Feritoia di osservazione vista dall'interno
[attachment=4:3b05rm88]20071022195244_Foto-n.83.jpg[/attachment:3b05rm88]
Vista esterna di una feritoia di osservazione
[attachment=3:3b05rm88]20071022195353_Foto-n.84.jpg[/attachment:3b05rm88]
Lo sfaldamento del calcestruzzo
[attachment=2:3b05rm88]2007102219552_Foto-n.85.jpg[/attachment:3b05rm88]
L'Osservatorio Varisello,con sullo sfondo l'omonimo Forte
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Campo di osservazione dell'Osservatorio Varisello

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