Originariamente Scritto da forte149
Direi che sia la visita al forte di Montecchio e sia a quello di Oga sono essenziali per farsi una idea di come funzionavano le cose.
Vi rimando a questa pagina che rimanda a sua volta alle discussioni sui questi 2 forti.
http://www.milistory.net/forumtopic.asp?TOPIC_ID=4905
Tutto quello che dice Oklahoma riferito al trasporto si può notare dalle foto postate in quelle discussioni.
Per non ripetere quanto detto , faccio solo alcune precisazioni.
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L' impianto elettrico con i generatori serviva solo ed esclusivamente per l' illuminazione e per i macchinari di areazione e recupero fumi. Tutti i carrelli e mezzi per il trasporto dei proietti erano esclusivamente meccanici.
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Ecco i famosi binari a scartamento ridotto di cui parliamo (Oga). I proietti confezionati nei locali di carica venivano trasportati con carrelli scorrevoli su questi binari, quindi trasportati al piano superiore attraverso il montacarichi.
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All' inizio delle rampe che portavano alle cupole esisteva un nastro a cremagliera per trasportare i proietti.
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Alla fine di questa cremagliera esisteva un terminale dove veniva depositato il proietto.
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Ecco le nicchie di cui parla Oklahoma (Montecchio) ; ricavate lungo tutto il perimetro del pozzo venivano messi i proietti di riserva, poi un addetto appoggiava il colpo su questa base presente sulla torretta.
Comparando queste con le foto dei corridoi alle cupole presenti su questo post del forte di Beano si notano ancora le 5 placche di metallo che reggevano il meccanismo a cremagliera che trasportava i proietti alla cupola.
Siccome i forti di terraferma difficilmente erano a due piani e ancora meno erano provvisti di polveriera (in grotta ), credo che a Beano non siano presenti i montacarichi.
Inoltre la disposizione dei corridoi è particolare. Normalmente è in senso longitudinale ma qui si dirama a 90 ° a gruppi di due come sul forte Sirtori e Cosenz , con le riservette per ogni cupola al centro. Probabilmente ottimizzando cosi, non si rendeva necessario predisporre neppure i binari a scartamento ridotto.
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Aggiungo una foto particolare di una "decauville" per il trasporto delle munizioni(Fonte "Gli Artigli del Leon"). Nella foto la visita del Re Vittorio Emanuele III° nel Novembre del 1916 a Cavallino. Sua Maestà* sale sui vagoncini ippotrainati della "decauville" che collegavano anche le varie batterie della difesa costiera oltre che la polveriera alla batteria Amalfi.
Saluti a tutti.[ciao2]









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