Il 10 febbraio del 1942, esattamente sessantaquattro anni fa, l'S.M.79 m.m.21748 del reparto"P", pilotato dal magg.Giuseppe Meacci, 2°pil. Mar.Giovannio Secchi, serg R.T.Ciro Vittori,serg.mot.Enrico Merlo, e con a bordo i passeggeri Ten.pilota Piercarlo Amante e Tenente Pilota Mario Paccarié, nell'apprestarsi ad atterrare sulla base di Decimomannu, a causa delle pessime condizioni di visibilità , si schiantava su una montagna del Campidano, nei pressi del paese di S.Andrea Frius. Nessuno degli occupanti sopravviveva all'urto.
I tenenti Amante e Paccariè stavano rientrando al reparto, il 36°Stormo A.S. su allarme per l'avvistamento della flotta inglese, rivelatosi poi infondato. Entrambi Moschettieri del Duce, si trovavano a Roma per la festa di fondazione di quel corpo che si svolgeva il 12 febbraio. Mario Paccariè, al reparto dal settembre del 41, si era già guadagnato due medaglie d'argento,la prima nell'azione del 27 settembre 41, nel corso della quale fu silurata la corrazzata Nelson a costo di gravissime perdite, e la seconda in un'azione nel cielo di Malta, durante la quale fu abbattuto l'S.M.84 del suo comandante di Gruppo Med.d'oro Magg.Gastaldi mentre il suo stesso aereo S.M.84 259-7 fu gravemente colpito dalla caccia avversaria con la morte dell'av.sc.fot.Vincenzo Di Garbo e il ferimento grave dell'av.sc.marc.Torquato Goni. Di contro fu rivendicato l'abbattimento di due caccia nemici.
Mario Paccarié aveva 32 anni, era partito volontario come aveva già fatto in occasione della guerra in Etiopia e nella vita civile, laureato in economia, lavorava all'INAIL.
Mario era mio zio, fratello di mio padre.
Mi fa piacere ricordarlo assieme agli altri caduti.