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Discussione: [BELLUNO] Forte di Monte Tudaio.

  1. #1
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    [BELLUNO] Forte di Monte Tudaio.

    Il monte Tudaio si trova proprio nel centro del Cadore.
    Il forte fa parte della cosidetta "Fortezza Cadore" e sullo stesso è stato scritto un bellissimo libro.
    Con il forte di Chaberton ha in comune una cosa!per salirci sono neccessarie 4 ore per i bravi,5 per gli altri,il panorama e le vestigia però ripagano della gita.
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    A metà* della lunga strada militare si trova la casermetta,all'epoca era in funzione anche una fontana.
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    Siamo arrivati.
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    La polveriera scavata nella montagna!
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    Il lato sinistro della grande caserma!
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    La parte centrale,con la galleria che conduceva alle postazioni!
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    Il lato destro che conteneva anche i servizi.
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    Il corpo di guardia.
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    La galleria di accesso!
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    Il deposito proietti(ora riciclato!)
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    La cinta di difesa verso valle!
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    La grande caserma(erano ospitati 200 uomini!)
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    Il corpo di guardia ed uffici!
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    Il frantoio per ricavare la ghiaia.
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    Base terminale della grande teleferica!
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    Quì erano collocati i 4 cannoni 149 A in cupola Armstrong!
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    Il fondovalle ,Auronzo di Cadore!
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    Ultimo tornante della strada di accesso.
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    Sulla sommità*,l'osservatorio!
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    La cinta di difesa ravvicinata!
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    Scendiamo!
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    Ultimo pilone della grande teleferica e stazione terminale della piccola!
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    Fabbricato che conteneva la centrale elettrica!
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    Una delle gallerie che si trovano sul percorso!
    Il forte si trova a 2300 metri di altitudine,la valle a soli 900 metri è quindi il dislivello è notevole.
    Per illustrare questa Opera,ci vorrebbe molto di più,a chi interessa la storia,estremamente interessante consiglio la lettura del libro di Musizza e De Donà*!

  2. #2
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    ciao oklahoma bel servizio e bellissime foto. Io lavoro a Calalzo di Cadore e il Tudaio ce l'ho di fronte e lo vedo praticamente quasi tutti i giorni. Quest'estate mi sono riproposto di salire a vedere il forte e dopo aver visto queste foto di sicuro andrò. [ciao2]
    Un giorno la paura bussò alla porta,il coraggio si alzò ad aprire e vide che non c'era nessuno.

  3. #3
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    Complimenti per le foto,molto belle sopratutto per la camminata|Ci potresti aggiungere qualche cenno storico tipo armamento,costruzione,eventuale impiego bellico ecc.?[ciao2]Gianfranco
    Gianfranco

  4. #4
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    Il forte fu realizzato tra il 1909 ed il 1915,due anni per la strada e due per il forte.
    Il realizzatore di questo(e di altri)grande progetto era il Capitano Pecco,concittadino di Gianfranco,un torinese per capirci.
    Da tenere presente la morfologia del territorio,i 2000 metri sulle Alpi Orientali,corrispondono più o meno ai 3000 delle Occidentali,le valli infatti sono a quote irrisorie.
    All'inizio della Guerra,il forte era perfettamente funzionante,era dotato di due teleferiche,una grande di servizio ed una più piccola che portava in un' altra valle ,da usare in caso di assedio.
    Era armato di 4 cannoni 149 A in cupola corrazzata Armstrong pesante,quanto di meglio esisteva all'epoca.
    Nelle vicinanza era disponibile anche una piccola sorgente d'acqua e perciò il forte era in grado di resistere autonomamente anche per mesi.
    Però il fronte,durante il conflitto,si trovava lontanissimo dal forte e quindi ha vissuto due anni di pacchia e sicuramente sarà diventato meta favorita di tutti i raccomandati.
    Siamo arrivati a fine ottobre 1917,con lo sfondamento di Caporetto gli Austriaci avanzano senza trovare valida resistenza,i militari del Forte, senza sparare un colpo,quando gli austriaci sono a 50 Km mollano tutto e tagliano la corda.
    Gli Austriaci si impossessano del forte,praticamente intatto,dopo che i valligiani hanno portato via viveri e coperte.
    Quando ,dopo circa un Anno gli austriaci si devono ritirare,fanno saltare il forte e se ne vanno.
    Questa purtroppo e la storia di tutti i Forti della cosidetta "Fortezza Cadore",opere eccezionali,costosissime ma che al momento del bisogno si sono dimostrate inutili.
    Se potete cercate il libro che vi ho consigliato,sarà un lettura interessante(ben oltre di quello che si può immaginare)è stato edito nell 1987 ma in biblioteca forse lo trovate.
    Preparerò qualche foto degli interni.
    Ciao

  5. #5
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    Ti ringrazio vivamente Oklahoma per aver esposto in maniera più che eloquente la storia di questo forte.Che tristezza però,ben differente fu il comportamento del presidio della 515a Batteria GaF sul monte Chaberton il 21 Giugno 1940.
    [ciao2]Gianfranco
    Gianfranco

  6. #6
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    Un opera davvero grandiosa... e dunque degna di uno splendido report.
    Vale davvero l'impegno di arrivare lassù. Ottimo lavoro.
    [:264][:264][:264]
    LA MIA PAGINA "FORTIFICATA" SU FACEBOOK©: http://www.facebook.com/pages/Italien/323925510817

    Nel mezzo del cammin di questa vita, mostrassi alfin la truce metà oscura...
    ché la pazienza mia era finita, e lo baston calassi su ogne testa dura.


    Fatti non fummo, a viver come inermi... bensì pello inimico, far divorar dai vermi.


  7. #7
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    Oklahoma bel reportage e bella scarpinata, che veramente merita.
    Hai la foto di uno degli annelli infissi nei tornanti della strada???
    Io ci sono stato nel 1995 con 3 ore e mezza di salita e 1 ora e 10 di discesa, la strada è una rampa bestiale.
    Dalla parte opposta della valle il forte Col Vidal, medesima fine, facevano parte del sistema difensivo Cadore-Maè insieme ai forti Monte Rite e Pian dell'Antro.
    Qui in questo forte una famiglia si trasferì letteralmente per estrarre il materiali ferrosi,
    perciò oltre i danni dell'esplosione della batteria ad opera degli Austriaci in ritirata nel Novembre del 1918, la spogliazione meticolosa dei recuperanti.
    "NELLA ROCCIA, COME LA ROCCIA". motto XI°R.A.P.

  8. #8
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    Complimenti per l'ottimo reportage e le splendide foto [ciao2]

  9. #9
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    I materiali pesanti,cannoni,spicchi delle cupole,ecc. che non potevano essere trasportati con la teleferica,venivano caricati su dei carrelli e trascinati a mano su per la strada usando dei paranchi.
    Per ancorare gli stessi,lungo la strada si trova una grande quantità* di anelli fissati nella roccia.Non erano usati per legare i muli(o almeno,non solo per quello!)
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    [fuga][ff]

  10. #10
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    Quello che mi colpi era il fatto che si trovassero ancora in sede, dato il fatto che non sono di certo facili da togliere ovviamente, poi su qualcuno notai lo scalfo fatto dal battere sulla roccia fino ad levigarne una parte, segno che gli anelli erano stati notevolmente usati.
    Il forte Tudaio è un'opera davvero notevole soppratutto per l'arditezza della costruzione.[ciao2][ciao2][ciao2] Andrea
    "NELLA ROCCIA, COME LA ROCCIA". motto XI°R.A.P.

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