Ciao, permettimi di dissentire da quanto hai affermato: nella storia, recente o antica, le opere fortificate non sono state mai "inutili", in quanto tali! Questa sensazione di inutilità* ci è stata tramandata dalla letteratura, in particolare da quel romanzo bellissimo che è "Il deserto dei Tartari" del grande Dino Buzzati. Sai quante persone ho sentito dire, influenzate dalle vicende del racconto e dalla vulgata corrente, che le fortificazioni sono state inutili e hanno rappresentato solo un'immensa spesa per l'erario pubblico. Non facciamoci condizionare da tali opinioni. Se rileggi i trattati di fortificazione, antica o recente, possiamo capire il perché della fortificazione. Leonardo diceva che la fortificazione "è ciò che serve ai pochi per difendersi dai molti". Opporre al nemico un buon sistema fortificato serve da deterrente, cioè fa capire, a chi ha intenzione di attaccare uno stato, che dovrà* impegnarsi a fondo con un enorme impiego di uomini e mezzi per avere ragione dell'altro, senza essere sicuro della vittoria: "Se mi vuoi attaccare, sappi che ti renderò l'azione molto difficile". Naturalmente bisogna anche dire che la forza della miglior fortificazione è la determinazione del presidio chiamata a difenderla. Se i difensori non sono all'altezza del compito o sono demotivati, non c'è opera fortificata che serva. Al contrario anche 2 o 3 piccole "7000" in montagna, possono rallentare di gran lunga un'azione nemica.Originariamente Scritto da Oklahoma
Pensa alla disfatta della Linea Maginot del Nord-est, crollata in pochi giorni, e alla resistenza della Linea Maginot alpina che con poche opere fermò l'avanzata italiana nel giugno 1940 (Forte Traversette al Piccolo San Bernardo e Petite Turrà* al Moncenisio e non erano neppure delle opere moderne!).
La fortificazione non è inutile... semmai non è stata impiegata come avrebbe dovuto essere
Ciao
Giovanni



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