Non abbiamo divagato,anche Gianfranco sà* che quello che trasmette un Opera nel suo interno,nessuna foto può esternarlo!
Ciao
Non abbiamo divagato,anche Gianfranco sà* che quello che trasmette un Opera nel suo interno,nessuna foto può esternarlo!
Ciao
Carissimo Forte149,non devi assolutamente scusarti per quelle che tu chiami "divagazioni" e che invece portano a scoprire novità* e realtà* forse sconosciute all'autore del topic ed ai suoi visitatori.Quindi,come si suol dire,vai tranquillo che non sei fuori tema.
[ciao2]Gianfranco
Gianfranco
Ciao Gianfranco, mi sembrava che stavamo andando "fuori tema" rispetto al tuo post originale e magari......[boing]
In questo forum c'è entusiasmo da tutti e per tutti,(vedi MULON).
Però effetivamente qualche domanda ed impressione, giustamente può dare origine ad una nuova idea.
Fa piacere che i "cementisti" e simpatizzanti si "leghino". Andrea [ciao2][ciao2]
"NELLA ROCCIA, COME LA ROCCIA". motto XI°R.A.P.
Ciao, permettimi di dissentire da quanto hai affermato: nella storia, recente o antica, le opere fortificate non sono state mai "inutili", in quanto tali! Questa sensazione di inutilità* ci è stata tramandata dalla letteratura, in particolare da quel romanzo bellissimo che è "Il deserto dei Tartari" del grande Dino Buzzati. Sai quante persone ho sentito dire, influenzate dalle vicende del racconto e dalla vulgata corrente, che le fortificazioni sono state inutili e hanno rappresentato solo un'immensa spesa per l'erario pubblico. Non facciamoci condizionare da tali opinioni. Se rileggi i trattati di fortificazione, antica o recente, possiamo capire il perché della fortificazione. Leonardo diceva che la fortificazione "è ciò che serve ai pochi per difendersi dai molti". Opporre al nemico un buon sistema fortificato serve da deterrente, cioè fa capire, a chi ha intenzione di attaccare uno stato, che dovrà* impegnarsi a fondo con un enorme impiego di uomini e mezzi per avere ragione dell'altro, senza essere sicuro della vittoria: "Se mi vuoi attaccare, sappi che ti renderò l'azione molto difficile". Naturalmente bisogna anche dire che la forza della miglior fortificazione è la determinazione del presidio chiamata a difenderla. Se i difensori non sono all'altezza del compito o sono demotivati, non c'è opera fortificata che serva. Al contrario anche 2 o 3 piccole "7000" in montagna, possono rallentare di gran lunga un'azione nemica.Originariamente Scritto da Oklahoma
Pensa alla disfatta della Linea Maginot del Nord-est, crollata in pochi giorni, e alla resistenza della Linea Maginot alpina che con poche opere fermò l'avanzata italiana nel giugno 1940 (Forte Traversette al Piccolo San Bernardo e Petite Turrà* al Moncenisio e non erano neppure delle opere moderne!).
La fortificazione non è inutile... semmai non è stata impiegata come avrebbe dovuto essere
Ciao
Giovanni
Parlando del nord-est nel 1943, quando le opere dovevano servire a "difendere", l'avversario ex alleato, era già* opportunamente dietro ad esse.
Il governo aveva già* lasciato l'esercito e il paese a se stesso.
Nel dopoguerra al rimpiego di parte del sistema, credo che all'inizio effetivamente fosse in parte valido.
Poi un sistema gestito "all'italiana" dagli italiani secondo voi era in grado di resistere ad un attacco se non ci fosse stato il "detterente" americano.
"NELLA ROCCIA, COME LA ROCCIA". motto XI°R.A.P.
Per quanto riguarda il fronte orientale negli anni della guerra fredda,le mie ricerche hanno portato ad una terribile conclusione!
Gli americani erano sicuri che nessuno avrebbe potuto fermare i russi ai confini.
Volevano così far invadere Friuli e Veneto e buttare la bomba atomica.
Il nostro governo di allora garantì che completando le Opere il nostro esercito avrebbe fermato l'invasore.
Gli americani ci dettero il contentino (ma si schierarono ben lontani dai confini).
Non cè nessun segreto,basta leggere i giornali dell'epoca!
[nero]
IO sarò più drastico nella discussione molto interessante sulle fortificazioni,opere fondamentalmente inutili come la storia insegna.Alla bisogna non hanno servito a niente e a noi che le visitiamo rimane la nostra ammirazione per la capacità* dei nostri genitori di aver contribuito alla loro costruzione in situazioni talvolta quasi proibitive. Con stima a voi tutti SIL
In questo caso sono d'accordo anche io: fermare sarebbe stato impossibile, ma rallentarne l'avanzata per alcuni giorni necessari alla mobilitazione e allo schieramento delle truppe, questo sì. E questo è proprio il compito della fortificazione moderna. Per quanto riguarda l'uso dell'atomica tattica (!), mi ricordo che a militare ci facevano fare le esercitazioni NBC, ma gli ufficiali ci dicevano apertamente che le truppe italiane sarebbero state colpite, al pari dei nemici, dai proietti nucleari in Friuli e che ogni tipo di difesa era quanto mai vano. Insomma eravamo carne da macello per difendere la massa mobilitata in Veneto e sulla linea arretrata dell'Adige, dove si sarebbe svolta la battaglia campale tra i due schieramenti, naturalmente a suon di bombe nucleari.Originariamente Scritto da Oklahoma
Uno scenario apocalittico, ben previsto dagli americani. meno male che è caduto il muro di Berlino!
Ciao
Giovanni
Caro SIL, mi dispiace contraddirti, come ho fatto con Oklahoma. Non bisogna generalizzare, la tua opinione risente proprio di un luogo comune abbastanza diffuso e, ti posso dire, propalato ad arte da persone che non sanno nulla di fortificazione. Ti cito ad esempio una guida naturalistica che, accompagnando un gruppo in alta Valle di Susa, guardando lo Chaberton, disse "Vedete come sono stati sprecati i nostri soldi... lo Chaberton non è servito a nulla, è stato distrutto in due giorni". Stupidaggine incredibile.Originariamente Scritto da sil
1) Lo Chaberton, costruito tra il 1898 e il 1910, preoccupò tantissimo i generali francesi, al punto da far loro studiare già* dal 1920 un piano per mettere ko il forte italiano. Se il forte fosse stato inutile, perché lo stato maggiore francese ne attribuì una così grande importanza?
2) Quando fu distrutto (1940), lo Chaberton era già* vecchio e superato, in quanto erano comparse le artiglierie di grosso calibro (mortai da 420) in grado di colpirlo anche a quella quota (3100 m). Ma non era inutile, infatti una delle prime mosse dei francesi fu proprio quella di applicare il piano per la distruzione dello Chaberton.
Riprendendo il discorso dell'inutilità* della fortificazione, nella storia ci sono centinaia di esempi in cui questa è servita, eccome! Penso solo all'assedio di Torino del 1706, dove la cittadella tenne testa agli avversari per quasi tre mesi, fino all'arrivo risolutivo del principe Eugenio. Te ne potrei citarne altri...
D'altro canto ci sono anche esempi in cui essa non è servita. Ma quando ciò è accaduto, si è sempre dimostrato che non era la fortificazione inutile, ma la viltà* o l'inesperienza, la demotivazione e così via, degli uomini chiamati a difenderla.
Evitiamo quindi i luoghi comuni, cerchiamo di ragionare caso per caso.
Con stima
Ciao
Giovanni[:X]
Quoto senza riserve.Caro SIL, mi dispiace contraddirti, come ho fatto con Oklahoma. Non bisogna generalizzare, la tua opinione risente proprio di un luogo comune abbastanza diffuso e, ti posso dire, propalato ad arte da persone che non sanno nulla di fortificazione. Ti cito ad esempio una guida naturalistica che, accompagnando un gruppo in alta Valle di Susa, guardando lo Chaberton, disse "Vedete come sono stati sprecati i nostri soldi... lo Chaberton non è servito a nulla, è stato distrutto in due giorni". Stupidaggine incredibile.
1) Lo Chaberton, costruito tra il 1898 e il 1910, preoccupò tantissimo i generali francesi, al punto da far loro studiare già* dal 1920 un piano per mettere ko il forte italiano. Se il forte fosse stato inutile, perché lo stato maggiore francese ne attribuì una così grande importanza?
2) Quando fu distrutto (1940), lo Chaberton era già* vecchio e superato, in quanto erano comparse le artiglierie di grosso calibro (mortai da 420) in grado di colpirlo anche a quella quota (3100 m). Ma non era inutile, infatti una delle prime mosse dei francesi fu proprio quella di applicare il piano per la distruzione dello Chaberton.
Riprendendo il discorso dell'inutilità* della fortificazione, nella storia ci sono centinaia di esempi in cui questa è servita, eccome! Penso solo all'assedio di Torino del 1706, dove la cittadella tenne testa agli avversari per quasi tre mesi, fino all'arrivo risolutivo del principe Eugenio. Te ne potrei citarne altri...
D'altro canto ci sono anche esempi in cui essa non è servita. Ma quando ciò è accaduto, si è sempre dimostrato che non era la fortificazione inutile, ma la viltà* o l'inesperienza, la demotivazione e così via, degli uomini chiamati a difenderla.
Evitiamo quindi i luoghi comuni, cerchiamo di ragionare caso per caso.
Con stima
Ciao
Giovanni
Saluti
Domini
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