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Discussione: [VIII Settore] Caposaldo Valle Stretta -Centro di Fuoco n.39

  1. #1
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    [VIII Settore] Caposaldo Valle Stretta -Centro di Fuoco n.39

    Posto oggi la visita al Centro N.39,ricavato in caverna e ubicato all'inizio della Valle Stretta.
    Buona visita.Gianfranco

    VALLO ALPINO
    Caposaldo VALLE STRETTA
    Centro n.39
    Inserito nel- I Sistema Difensivo-VIII SETTORE BARDONECCHIA-SOTTOSETTORE VIII/A COLOMION- il Caposaldo Valle Stretta detto anche di Sette Fontane si componeva dei Centri n.39-39 bis-Caserma XXIII ed alcune postazioni per mitragliatrice allo scoperto di minore importanza.Compito del Caposaldo,ubicato all`inizio della Valle Stretta era quello di interdire il passaggio della medesima a forze avversarie(Francesi) provenienti dai vari colli presenti in zona fra i quali quelli di Valmenier o di Valle Stretta con obiettivo Bardonecchia.
    Il Centro n.39,costruito nel 1934-1935 secondo i dettami della circolare 200 era un`opera mista(Calcestruzzo-Caverna) posizionata sulla sinistra orografica del Rio di Valle Stretta all`altezza del Lago di Sette Fontane e dell`omonima diga,con l`ingresso principale a 1550 m. di quota.Era armato con 4 mitragliatrici,le armi A1 e A2 in caverna non avevano alcun malloppo esterno, feritoie e e casematte erano ricavate interamente nella roccia mentre le armi A3 e A4 erano posizionate all`interno di un malloppo in calcestruzzo all`estremità* OVEST del Centro.L`ingresso principale(estremità* EST) era costituito da un malloppo in calcestruzzo con due impianti fotofonici(mai installati) di collegamento con la Caserma XXIII e con il Centro 39 bis sul lato opposto della vallata.
    Un secondo ingresso attivo,dotato di porta-garitta con funzioni di osservatorio e difensive conduceva all`interno del Centro al livello dell`arma A1
    All`interno del Centro,che praticamente si sviluppava su tre livelli,trovavano posto inoltre i vari servizi logistici(che avrò modo di descrivere dettagliatamente durante la descrizione della visita)destinati al funzionamento della medesima.Il personale necessario al funzionamento del Centro era di 20 uomini.
    Un`uscita di sicurezza(attualmente ostruita da una frana) era ricavata sotto il malloppo binato.Il passaggio in territorio francese,come tutta la Valle Stretta in seguito al trattato di pace del Febbraio 1947 e la sua vicinanza con il Lago di 7 Fontane lo hanno salvato da interventi di demolizione e il Centro si presenta integro e visitabile in sicurezza.
    Iniziamo ora la nostra visita del Centro 39 partendo dall`ingresso principale,dotato in origine di una porta stagna.
    Appena entrati a fianco della porta sono posizionati i due condotti murati, che avrebbero dovuto contenere i tubi delle fotofoniche,proseguendo nel cunicolo ora non più rivestito,dopo aver superato 4 gradini giungiamo al locale del gruppo elettrogeno con ancora in sede i basamenti del motore,degli accumulatori e la vasca del serbatoio del carburante.
    A questo punto il cunicolo piega decisamente a sinistra di circa 90° e superati altri 2 gradini si immette nel locale destinato a contenere la riserva d`acqua.Sono ancora presenti due serbatoi in eternit e il basamento che li sosteneva.
    Si prosegue nel cunicolo(ora rivestito) e ci si immette nel locale ricovero(il più grande del Centro) destinato ad ospitare il presidio.Dopo un tratto rettilineo si diparte alla nostra sinistra il cunicolo che conduca all`ingresso attivo,a questo punto il camerone dopo aver superato un ulteriore gradino piega leggermente a destra per terminare all`inizio del corridoio della postazione dell`arma A1,posizionato a sinistra,mentre a destra è ubicato il piccolo locale destinato contenere l`impianto di ventilazione.Percorriamo quindi il tragitto fino alla casamatta dell`arma A1,scavata nella roccia e priva della piastra di protezione frontale.Subito prima della casamatta è posizionato a sinistra il vano della riservetta munizioni.
    Torniamo indietro,e giunti al ricovero imbocchiamo la ripida scala che con circa 40 gradini ci porterà* alla diramazione(a sinistra) che conduca alla casamatta dell`arma A2,simile in tutto e per tutto alla postazione dell`arma A1.
    Tornati al corridoio principale svoltiamo nuovamente a sinistra e una prima rampa di scale con circa 40 gradini ci conduce a un pianerottolo privo di derivazioni,e proseguendo con altrettanti gradini giungiamo ad un tratto in piano,di fronte a noi un bivio:la derivazione a destra conduce all`uscita di sicurezza,quella sinistra dopo aver superato altri 10 gradini ci condurrà* all`interno del malloppo binato delle armi A3 e A4,queste ultime provviste della piastra corazzata di protezione in tre parti.A questo punto si torna indietro sino a giungere alla derivazione(la troveremo a destra) che conduce all`ingresso attivo,si percorre un corridoio e dopo aver lasciato a sinistra il locale delle latrine si raggiungerà* la porta-garitta dell`ingresso attivo.Adesso avendo visitato tutti i locali del Centro 39 si potrà* scegliere se scendere dal ghiaione di fronte a noi,piuttosto impervio(sconsigliato)oppure ritornare all`ingresso principale e scendere con comodo sentiero.
    Per coloro che fossero interessati ad una visita del Centro n. 39 si consiglia di uscire dall`autostrada a Bardonecchia,percorrere la strada che conduce in Valle Stretta e dopo l`abitato di Melezet lasciare l`autovettura in una piazzola alla destra della strada nei pressi di un campeggio.La piazzola(m.1475) è perfettamente riconoscibile dalla piccola altura che la sovrasta,sulla cui sommità* sono visibili i resti della postazione n.111,un`opera Tipo 7000 demolita nel dopoguerra.A questo punto si imbocca la strada sterrata che conduce verso il lago e dopo circa mezz`ora di passeggiata,giunti in prossimità* del medesimo cercare(con molta fortuna) a destra le quasi inesistenti tracce di sentiero che attraverso il bosco,in circa 20 minuti di cammino ci porterà* all`ingresso principale.In caso di difficoltà* nel trovare la traccia del sentiero si può proseguire lungo lo sterrato fino a trovare,sempre alla nostra destra un ghiaione sulla cui sommità* è perfettamente visibile la porta-garitta in metallo dell`ingresso attivo.Valutare a questo punto se il tragitto è alla nostra portata.Assolutamente consigliato invece per ritorno il sentiero che parte dall`ingresso principale.Indispensabile munirsi di una buona pila,e vista la grandezza dell`opera delle batterie di ricambio onde evitare di trovarsi nell`oscurità* totale in caso di esaurimento delle medesime.
    L`escursione descritta è stata effettuata dallo scrivente il 18 marzo 2007


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    1-Malloppo binato in calcestruzzo-Armi n.3 e 4
    2-Cannoniera Arma n.2
    3-Porta-garitta ingresso attivo

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    1-Porta-garitta ingresso attivo
    2 Malloppo ingresso principale

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    Malloppo ingresso principale

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    L'ingresso principale

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    Oltre i 4 gradini è ubicato il vano del gruppo elettrogeno

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    Il basamento del gruppo elettrogeno e la vasca del serbatoio della riserva carburante

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    Il locale della riserva d'acqua

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    Serbatoio in eternit sul pavimento

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    Serbatoio in eternit nella sua sede

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    Cunicolo di collegamento con il ricovero

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    Il ricovero.A sx la diramazione verso l'ingresso attivo

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    Visibile a dx il vano degli apparati di ventilazione.A sx si va verso le postazioni delle armi

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    Cunicolo verso l'arma A1

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    Casamatta dell'arma A1

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    La feritoia dell'arma A1

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    La ripida scala di 39 gradini,che conduce al secondo livello dell'opera,ove è posizionata l'arma A2

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    Cunicolo verso l'arma A2

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    La casamatta A2

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    La feritoia dell'arma A2

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    Rampe di scale verso il malloppo in calcestruzzo

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    Ingresso del cunicolo che conduce al malloppo

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    Il collettore della condensa per lo spurgo

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    Il cunicolo a destra conduce all'uscita di emergenza.A sinistra si va verso le casamatte A3 e A4

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    Il cunicolo dell'uscita di emergenza

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    L'uscita di emergenza ostruita da una frana

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    Il malloppo in calcestruzzo delle armi A3 e A4

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    Cunicolo di collegamento fra le casematte A3 e A4

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    Casamatta A3 con pistra di protezione in tre parti

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    La valle Stretta vista dalla feritoia dell'arma A3

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    Cunicolo verso l'arma A4

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    Piastra di protezione e feritoia dell'arma A4

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    Campo di tiro dell'arma A4.E' visibile la strada che risale la Valle Stretta

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    Si ritorna indietro

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    Il cunicolo che conduce all'ingresso attivo,dotato di porta-garitta

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    Il locale latrine

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    La latrina

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    L'ingresso attivo visto dall'interno

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    Il lago di 7 Fontane visto da una feritoia della porta-garitta

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    La porta-garitta

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    1-la porta-garitta dell'ingresso attivo vista dal ghiaione sottostante
    Gianfranco

  2. #2
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    Bravo Gianfranco, un'altro "pezzo" di storia, c'è da dire che i progettisti del Vallo in più di quale caso, riuscirono a realizzare delle opere veramente ardite ed incredibili.
    Quale lavoro mastodontico, fù, questo "nostro" Vallo Alpino del Littorio.

    Ciao by Andrea[ciao2][ciao2]
    "NELLA ROCCIA, COME LA ROCCIA". motto XI°R.A.P.

  3. #3
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    Ottimo reportage! Bravo Gianfranco, la Valle Stretta è sempre stata tra le mie preferite, visiterò la postazione al più presto.

    Citazione Originariamente Scritto da Forte149

    Quale lavoro mastodontico, fù, questo "nostro" Vallo Alpino del Littorio.
    Caro Forte 149, forse è meglio chiamarlo Vallo Alpino, lasciando perdere del "Littorio", termine che faceva parte della propaganda giornalistica, ma che non si è mai usato nei documenti ufficiali, almeno secondo quanto ho letto e sentito dagli esperti. Qui in Piemonte tutti lo chiamano Vallo Alpino.
    Ciao a tutti[^]
    Giovanni

  4. #4
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    Ottimo reportage. Noto che i serbatoi in eternit non se li è fregati nessuno. Tracer

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da tracer

    Noto che i serbatoi in eternit non se li è fregati nessuno. Tracer
    Pensa quelli che hanno bevuto la salubre acqua contenuta in questi serbatoi!
    Giovanni

  6. #6
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    Bellissima la porta garitta! [^][^][^][^]
    Stupende anche le scale in roccia, vedo che nella zona della val Susa era frequente lasciare volutamente parti di opere in roccia, nella mia zona (Cuneo) invece tutti i cunicoli erano rivestiti in cemento, tranne per le opere non completate ovviamente
    Visita il mio nuovo sito sulle fortificazioni del Vallo ALpino Occidentale http://www.valloalpinooccidentale.altervista.org/

  7. #7
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    Resto sempre e solo a bocca aperta....non so cosa altro dire,complimenti!

  8. #8
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    Mi scuso con gio marines per la dicitura non propriamente corretta.
    IO le definisco in tale modo per definirne il periodo storico nel quale fu progettato e costruito, al di la della "politica" che ne scaturì. Dato il fatto che nella "mia" zona troviamo: Opere costruite, non riutilizzate, perciò le definisco e ammetto posso sbagliare, del Vallo Alpino del Littorio, ovvero in consegna alla "Guardia alla Frontiera".
    Opere terminate prima della guerra e poi riutilizzate nelle nuove concessioni difensive in contesto NATO e queste le definisco : Vallo Alpino, può essere sbagliato anche questo.
    Rinnovo le mie scuse, senza nessuna polemica, ma la terminologia appropriata qual'è???, dato che a "noi" ci hanno insegnato a chiamarle "opere" e "voi" le chiamate "centri di fuoco"???? e parliamo, credo, delle stesse strutture.

    Ciao by Andrea
    "NELLA ROCCIA, COME LA ROCCIA". motto XI°R.A.P.

  9. #9
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    Citazione di Forte149:Rinnovo le mie scuse, senza nessuna polemica, ma la terminologia appropriata qual'è???, dato che a "noi" ci hanno insegnato a chiamarle "opere" e "voi" le chiamate "centri di fuoco"???? e parliamo, credo, delle stesse strutture
    Risposta:
    Innanzitutto non devi scusarti di nulla,siamo tutti qui per imparare qualcosa ed esprimere le nostre opinioni.
    Il termine "OPERA" appare ufficialmente la prima volta nella Circolare 15000(31 dicembre 1939),mentre la circolare N.200(6 gennaio 1931) fa sempre riferimento a "Centri di Fuoco","Centri di Resistenza" oppure più brevemente "Centro".Quindi io mi limito a denominare ciò che visito in base alla circolare seguita per la sua costruzione.Sono infine denominate "Postazioni" le costruzioni eseguite secondo la circolare 7000(193
    Riguardo alla denominazione "Vallo Alpino) oppre "Vallo Alpino del Littorio" secondo l'autore PG.Corino,che sicuramente avrà* avuto modo di consultare documenti ufficiali,in essi non compare mai la dizione Littorio ma solamente Vallo Alpino.
    [ciao2]Gianfranco
    Gianfranco

  10. #10
    Banned
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    Ottimo report!

    Opera magnifica

    Il malloppo delle armi A3 e A4 lo ho visutato esternamente
    forse perchè pochi "pazzi" han tentato di risalire quel ghiaione

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