Mi ero dimenticato di aggiungere ancora che l'articolo che hai riportato tu sull'italianità* di Trieste era perfettamente logico (e se la si vede da un punto di vista, che non sia quello italiano, anche giustificato)per l'epoca Infatti esso non parla degli italiani di Trieste e nemmeno della lingua che si parlava da noi ma solo degli irredentisti e ai loro sentimenti che volevano che la città* si unisse all'Italia staccandosi dall'Austria. Infatti Trieste si è posta VOLONTARIAMENTE (per non finire sottomessa a Venezia) sotto il dominio degli Asburgo nel lontano 1382 e ha avuto uno sviluppo economico e demografico (dai 5000 abitanti del 1700 ai 229.500 del 1910 dei quali il 51,8% parlava italiano e il 24,8% parlava lo sloveno) vertiginoso essendo il porto più vicino a Vienna e quindi al cuore dell'Impero e diventando così la terza città* dell'impero. Gli irredentisti tra la popolazione appartenevano per la maggior parte alla borghesia cioè (a parte gli idealisti come Oberdan e gli altri) gli imprenditori che vedevano con l' avvento del nuovo stato italiano aprirsi delle nuove possibilità* di investimenti, mentre invece il popolo cioè gli operai che vedevano gli operai immigrati italiani, che venivano a lavorare nei nostri cantieri navali sentivano che cosa era capitato alle terre di questi ultimi, (erano per la maggior parte provenienti dalle regioni della bassa Italia) appena annesse al nuovo Regno, con l'imposizione di tasse molto alte che prima non c'erano, e avevano paura dell'arrivo dell'Italia per lo più erano contrari come risultò dal referendum sull'annessione di Trieste all'Italia effettuato nel 1911 o nel 1912 (scusa ma non mi ricordo l'anno preciso al momento)che diede risultato ampiamente negativo.
[ciao2][ciao2] franz



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