[attachment=30:1f0mt72f]WW_Batteria AN G.Mameli.jpg[/attachment:1f0mt72f]
[justify:1f0mt72f]Come ci si arriva:
Il luogo è facilmente raggiungibile da chi volesse visitarlo: partendo dal lungomare di Pegli (quartiere di Genova), è sufficiente seguire l`indicazione: "Vetta di Pegli" (ci sono degli appositi cartelli che riportano questa dicitura).
Arrivati sulla cima della collina, c`è un parco pubblico intitolato ai caduti di Nassiriya, dentro e fuori dal quale si trovano le opere della batteria "Amm. Giorgio Mameli".
Caratteristiche architettoniche:
Come tante altre strutture del genere, anche questo complesso ha subito nel corso degli anni, pesanti modifiche ad opera del tempo e dell`uomo. Sulla base di alcune documentazioni reperite in rete: due planimetrie (una d`epoca e una più recente) e una foto aerea, possiamo affermare che anticamente la batteria, ed il luogo dove essa sorge, erano un po` diversi da ciò che vediamo oggi... ma di questo parleremo nel corso del report.
Attualmente sono visibili (e più o meno limitatamente visitabili) le seguenti opere: 1 stazione DT, 1 postazione da 120 per il tiro illuminante, 3 postazioni per cannone da 152/50, 1 bunker dalla funzione sconosciuta, 2 basamenti per mitragliatrice contraerea. Tutte le parti sotterranee delle postazioni (riservette e relativi accessi) e della zona depositi risultano inagibili (chiuse o interrate), e la vegetazione (un tempo inesistente) ricopre fittamente varie aree della collina, nascondendo alcuni interessanti manufatti.
Qualche notizia storica:
Secondo le scarne e limitate cronache giunte fino a noi, la batteria (armata con cannoni da 152/50 A191Ammiraglio "Giorgio Mameli" viene costruita, sul finire della Prima Guerra Mondiale (di questo periodo nulla si sa). In quanto "temporanea" pare che, alla fine del conflitto, venisse disarmata dalla Regia Marina.
In epoca successiva (siamo nel 1935) tale struttura viene ampliata e riutilizzata con scopi difensivi.
Le primissime fasi della WWII vedono questa struttura assumere un ruolo di primo piano: durante il primo bombardamento navale di Genova (il 14 Giugno 1940, ad opera di una squadra navale Francese partita da Tolone), la batteria "G.Mameli" assume il compito di rispondere al fuoco danneggiando un cacciatorpediniere nemico (Albatross) causandogli la perdita di 14 membri dell`equipaggio.
In occasione del secondo bombardamento navale di Genova (il 19 Febbraio 1941, ad opera questa volta di una squadra navale Inglese), a causa delle maggiori prestazioni tecniche delle armi avversarie, la batteria non fu in grado di rispondere al fuoco nemico.
Questi avvenimenti resero evidente agli alti comandi, di quanto la difesa costiera di Genova, uno dei maggiori poli industriali Italiani, fosse insufficiente e li spinsero così ad iniziare la messa in opera di altre 4 batterie costiere: 200a e 201a con 3 cannoni da 152/45 ciascuna; 250a e 251a con 2 cannoni da 381/40 A1914 (in torretta binata) ciascuna.
Caduta dopo l`armistizio, in mano Tedesca, la batteria "G.Mameli" venne sottoposta a radicali lavori di ammodernamento e di incremento della protezione antiaerea (cosa che i tedeschi fecero anche in altre zone della penisola). Probabilmente è in questa fase che venne costruita la copertura "schartenstand" (a guscio di tartaruga) sopra una delle postazioni originarie, e venne interrata la zona "depositi".
Alla fine della WWII, come tutte le altre strutture di questo tipo, è stata abbandonata al degrado e all`ingiuria del tempo.
Scampata negli anni `50 alle grinfie della speculazione edilizia, l`ultima frazione rimasta del complesso originario è stata data in concessione al Coordinamento Ligure di Studi Militari che vi ha (all`interno della parte sotterranea del complesso) organizzato un museo. Attualmente l'area del complesso è destinata (per quanto ancora non si sa) a parco urbano.
Tour fotografico:
Ecco la (ormai) familiare ripresa satellitare dall`alto... il complesso è chiaramente identificabile al centro dell`immagine. Come si può facilmente vedere, il sito è ormai quasi completamente accerchiato da un nemico ben più insidioso e tenace delle flotte nemiche: il cemento (quello "edilizio", però...)!
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Una familiare veduta aerea che evidenzia il pianoro su cui sorge la parte principale del complesso. In realtà* questo, a giudicare da una foto scattata da un ricognitore dalla RAF nel 1943, doveva essere assai più esteso... ma delle altre parti, nulla è sopravvissuto.
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Salendo verso la cima del poggio, incontriamo quello che potrebbe essere stato l`accesso secondario del complesso: questa stradina sterrata (oggi sbarrata) conduceva direttamente sulla cima, passando proprio in mezzo alle postazioni dell`armamento principale della batteria.
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L`ingresso secondario della zona sotterranea: oggi è completamente inaccessibile... parte della copertura è crollata (come vedremo più avanti) ostruendo il corridoio.
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L`ingresso principale della zona sotterranea, in origine pare che (come confermato dalla planimetria originale della batteria, e dalla foto aerea già* citata) tutta questa parte del complesso (costituita da due costruzioni rettangolari circondate da un terrapieno) si trovava "a cielo aperto", ed è stata interrata in epoca successiva (probabilmente durante l`occupazione). Alcuni anni fa, questa parte è stata trasformata in museo, che da qualche tempo è chiuso, ma una persona (pare "bene informata") incontrata in loco mi ha assicurato che presto riaprirà* i battenti.
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Iniziamo dunque la visita, percorrendo l`accesso principale che conduce sulla cima del pianoro...
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Si cominciano ad intravedere le prime opere fortificate... sulla destra si vede la parte posteriore della stazione DT.
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Un po` di "then & now" non guasta mai: due foto (riprese a distanza di due anni) dello stesso cartello indicatore, dimostrano che a qualcuno (nonostante le apparenze), questo luogo sta ancora a cuore...
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Parte del panorama che si gode da questo posto. All`epoca della WWII, sulla collina non c`erano alberi e la visione del mare era davvero "a perdita d`occhio"...
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Quattro scatti che riprendono la stazione DT principale, nell`ordine (da sinistra verso destra, dall`alto verso il basso): l`ingresso laterale della parte sotterranea, la vista posteriore, il bunker di osservazione (sopra cui era piazzato l`apparato telemetrico) e una veduta della sala interna ripresa da una delle feritoie anteriori...
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Proprio di fianco alla stazione DT, troviamo questa massiccia postazione (anch`essa con il suo bravo ingresso sotterraneo). Sulla base di preziose informazioni ricevute dall`utente kanister (che pubblicamente ringrazio per il prezioso contributo apportato), sappiamo che dovrebbe trattarsi di quella destinata al cannone da 120 per il tiro illuminante (nell`immagine piccola vediamo l`ingresso "a raso").
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Ecco qui l`inquadratura ripresa dal lato opposto. Come si può chiaramente vedere, l`accesso al sotterraneo è stato parzialmente murato...
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Ed ecco l`ingresso alla parte sotterranea. Stando alle planimetrie esaminate, tutte le opere di questo complesso disponevano di accessi identici a questo, ma oggi solo due di questi risultano ancora visibili (questo, e l`ingresso della stazione DT), tutti gli altri sono interrati o sepolti dalla fitta vegetazione.
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Due immagini della prima postazione per cannone da 152/50. In origine "a cielo aperto" (e di tipologia simile alle altre due) è stata oggetto di pesanti lavori di modifica durante l`occupazione Tedesca: una massiccia copertura "a guscio di tartaruga", è stata aggiunta sopra la preesistente postazione (allo scopo di incrementarne la resistenza agli attacchi aerei). In altre località* della Liguria, i Tedeschi ne hanno modificate due, lasciando la terza postazione scoperta... qui invece (forse per ragioni di tempo), hanno fatto il contrario.
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Questo è l`ingresso posteriore dell`opera (accessibile mediante una piccola scaletta). La porta metallica è stata letteralmente "divelta" dai vandali.
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L`ingresso del massiccio corpo situato sul lato Ovest... oggi inesorabilmente chiuso.
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Un apertura che pare condurre ad un livello sotterraneo... Cosa abbastanza plausibile: se la postazione originaria era costruita sul modello delle altre, doveva avere almeno due riservette sotto il livello del suolo (e in effetti all`interno del bunker si notano sui lati, due aperture piuttosto basse sul pavimento).
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Veduta anteriore dell`opera così come appare oggi...
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Quattro scatti che riprendono l`interno di questa magnifica opera e ahimè... lo stato disastroso in cui versa.
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Una veduta laterale da Est...
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Due curiose strutture in cemento armato, che sembrano "macine". Sempre da info pervenuteci dall`utente kanister oggi sappiamo che si tratta opere destinate a fungere da basamenti per armi automatiche di difesa contraerea. Nella planimetria originale "d`epoca" ce ne sono disegnate tre, ma solo due oggi sono ancora visibili (una solo parzialmente).
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L`invitante ingresso di un tunnel sotterraneo... (ancora sulla base di info ricevute da kanister) si è potuto stabilire con certezza che esso conduce direttamente alla parte sotterranea del complesso, e che (probabilmente) venne costruito allo scopo di portare i rifornimenti di munizioni, dalla zona depositi alle riservette delle postazioni di fuoco.
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La seconda postazione per cannone da 152/50, o meglio ciò che ne rimane... della costruzione originale risulta visibile solo la parte superiore, l`interno (con la piastra in cemento armato), e tutta la parte anteriore sono infatti interrati. Sulla base di una seconda planimetria (questa più recente) che ho potuto visionare, dovrebbero esserci due riservette sotterranee (una su ogni lato, disposte posteriormente), ciascuna accessibile mediante un ingresso con scala in discesa. Purtroppo, nessuno di questi risulta oggi visibile (forse sono anch`essi stati interrati).
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Procedendo verso Sud, incontriamo uno strano bunker dalla forma inconsueta (che non figura nella planimetria "originale" del complesso). Sul tetto di esso, accessibile mediante una serie di gradini, troviamo questa "curiosa" struttura... forse un muretto di sacchetti di sabbia forniva protezione ad un arma contraerea?
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Scendendo un'altra serie di gradini, arriviamo davanti all`ingresso principale della suddetta opera. Non ho potuto vedere feritoie o aperture, ma non ne escludo la presenza (causa la mancanza di scarpe adatte non ho potuto entrarvi, ma l`interno non mi è sembrato completamente buio).
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Tre belle immagini dell` ultima postazione per cannone da 152/50 (quella disposta più a Sud), oggi completamente circondata dagli alberi e sommersa dalla vegetazione, risulta quasi invisibile. Sulla base della planimetria "recente", anche qui dovrebbero esistere due accessi (identici agli altri già* visti in precedenza) che permettevano l`ingresso alla parte sotterranea ma... non ho potuto trovarli (interrati pure questi?).
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Per finire due immagini che testimoniano i danni causati dal cedimento della copertura (avvenuto qualche anno fa) nella zona sotterranea del complesso... l`esiguo spessore della soletta in cemento armato, origina parecchi dubbi sull`effettiva efficacia della protezione antiaerea fornita da tale struttura.
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Qui si conclude la nostra "visita guidata"... è mia speranza che l'abbiate gradita.
Saluti a tutti.[/justify:1f0mt72f]




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