Originariamente Scritto da TELLER67
Complimenti TELLER67 .......
Originariamente Scritto da TELLER67
Complimenti TELLER67 .......
Il porto di Genova fu abbondantemente minato dai tedeschi e solo dopo lunghe trattative si evitò il brillamento delle cariche. L'ipotesi che l'ordigno sia stato usato a quello scopo è plausibilissima. Tra le altre cose quel tipo di mine avevano una carica particolarmente potente in rapporto al peso percui sarebbero state "ottime per demolizioni".
Sembra che la spoletta laterale sia stata rimossa percui essendo pesante è stata semplicemente disattivata e poi evidentemente dimenticata.
Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.
Mmm... per rimuovere il "confettino" si limiteranno a far evacuare da La Spezia a Sanremo?
Teller, agli operatori che mettono in sicurezza un aggeggio del genere danno un "premio di produzione" o fanno finta di niente?
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Indennità di disattivazione, si chiama.
Consiste di una indennità in denaro giornaliera, a prescindere da quanti ordigni si trattano e dalla loro dimensione.
Inizialmente, nel 1985, anno in cui fu introdotta, essa ammontava a 50.000 lire lorde, portate a 200.000 (sempre lorde) nel 1995 o 1996 e tutt'ora rimasta invariata, ma solo convertita in euri (!) = € 103,00 circa.
Se opero su un ordigno o se opero su 100 ordigni, l'indennità è sempre la stessa.
Ciao
ermanno
Caspita!
Allora merita disattivare cartucce col cinetico piuttosto che mettere le mani su un'autocisterna d'esplosivo!
Massima stima ed ammirazione per tutti gli operatori che fanno questo lavoro...
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
ciao a tutti,
Teller ha riportato le indennità dagli ultimi 27 anni, ma prima cosa si prendeva al giorno di indennità di rischio, cosi si chiama, per una giornata di rimozione e distruzione di residuati bellici nel territorio Nazionale? solo 500 lire lorde!!!!!!
Le ho prese dal 1960 sino agli anni '80, poi a seguito di incidenti mortali questa indennità via via è stata aumentata sino all'attuale importo.
E' il caso di dire che il pericolo è il mio mestiere, ma anche l'incoscienza, benchè molto preparati visto che riesco a raccontarla.
Ciao
gewehr41
visto che poi alla fine seguiranno la solita procedura oscena (carico su un camion trasporto attraverso la citta e di tutte le citatdine della costa sino a SV e quindi fino a Carcare per farla brillare nella solita cava = 40 km in abitati !!!!!!) pongo una domanda a Teller : c'è un motivo di competenze (EI-MM) che in caso di ordigni, anche "pescati" in mare come questo, invece di adagiarli su un gommone,portarli al largo e farli detonare senza rombere i marroni a decine di migliaia di persone (+ costi.....) vengono impiegati gli Artificeri Alpini di Torino? troppo semplice ed economico?
Allora, sulla ruota di Genova è uscito il discorso delle competenze...
Dunque, funziona così: quando l'ordigno è rinvenuto a terra, in base alle più recenti normative in materia, stabilite nel 1999, la competenza è dell'Esercito, anche se in ambito portuale.
A questo proposito, però, ci sono dei distinguo da fare relativi a disposizioni che possono emanare le autorità cui è devoluta la responsabilità al mantenimento della pubblica incolumità (Prefetture) che possono far intervenire a loro discrezionalità artificieri appartenenti alle forze dell'ordine.
Per quanto riguarda le competenze della Marina Militare, esse si esplicano nell'ambito di mare (compresi specchi di mare portuali), fiumi, laghi e lagune.
Le normative del 1999 modificarono le competenze dell'Esercito, cedendo quelle sulle acque interne (laghi, fiumi e lagune) alla Marina Militare.
Ho potuto scoprire recentemente che gli artificieri della Marina Militare operano anche a terra, ma a quanto pare limitatamente a ordigni rinvenuti all'interno di loro installazioni.
Per tornare a bomba (mi sembra appropriato questo modo di dire ) è possibile una cooperazione di Esercito e Marina Militare in un caso del genere, addirittura mi risulta già avvenuto nel recente passato.
Sarebbe sufficiente che i guastatori del 32° di Torino, trasportino l'ordigno fino al punto più comodo per calarla in acqua, dove i membri dello SDAI la imbracherebbero fissandola ad un pallone, che riempito d'aria la terrebbe a mezz'acqua; trascinata al largo quanto basta, verrebbe poi fatta brillare.
Tutto questo se si vuole e se chi comanda ritenga la cosa fattibile, ovviamente.
Ciao
ermanno
Non so quanto ci sia di vero, però avevo sentito dire che le bombe (come anche mine e siluri) non vengono più fatte esplodere in acqua per non causare danni alla flora e fauna marina.
Con gli ecologisti imperanti mi pareva una giustificazione più che accettabile.
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Mah...
ermanno
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