Un bel mucchietto di cartacce, naturalmente il nostro marinaio si è ben guardato dal distruggere il documento![]()
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Un bel mucchietto di cartacce, naturalmente il nostro marinaio si è ben guardato dal distruggere il documento![]()
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Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.
6 Funerali dei marinai della "Berenice"
La corvetta italiana "Berenice" è stata affondata dai tedeschi, nel vallone di Muggia il 9 settembre 1943. La corvetta era attraccata allo scalo legnami per riparazioni ed aveva ricevuto gli ordini di trasferirsi a Taranto. Non era neanche armata al momento. Molti marinai perdettero la vita, ma altri vennero salvati dai pescherecci che si trovavano nelle vicinanze. Molti feriti vennero trasportati all'ospedale di Ancarano.
Nella cartolina la cerimonia funebre nella cattedrale di San Giusto, il 10 marzo 1951. Sul retro una preghiera in loro memoria.
Originariamente Scritto da Andrea58
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07 - Mio papà* da marinaio
Per concludere il breve excursus nella piccola storia quotidiana triestina, dall'Austria, all'Italia, al T.L.T. e poi di nuovo all'Italia... una foto di mio papà*, marinaio a Tripoli. E' quello in divisa bianca, col berretto sulle ventitrè.
... ritengo anch'io si tratti del Lohner oppure della sua versione italiana costruita dalla Macchi in pochi esemplari...
Per quanto riguarda i due "tizi" con le biciclette si tratta sicuramente di vigili urbani dipendenti dal Municipio ...
Ciao
F.M. :P
E' la somma che fa il totale.
Ti ringrazio.Originariamente Scritto da Furiere Maggiore
Non ho mai visto quelle divise, ma credo anche io che l'alabarda triestina (che ho notato solo oggi, postando la foto) li identifichi come vigili urbani.
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Il passaporto con la signora triestina è fantastico, e che personcina poi, mi fa venire in mente personaggi alla Mata Hari, momenti avventurosi al femminile in epoca liberty, anzi, vista la connotazione mitteleuropea più che liberty, meglio dire secessione... e poi ai tempi di Karl, quando la struttura sarebbe di lì a breve crollata su se stessa, accentua ancor di più la fascinazione...
Chissà* dove doveva andare, in tempo di guerra? Magari la tua ipotesi sarà* anche vera. :POriginariamente Scritto da spadon di san zuan in cuel
Osservavo che nella parte in tedesco, il suo nome è scritto in italiano: "Antonia" mentre nella parte in una lingua slava, non so se sloveno o croato, è scritto "Antonija". Traducevano anche i nomi, quella volta.
la carta ha sempre un gran fascino averla in mano accentua la fantasia c'e sempre un chissa se.......
Complimenti Liliana sempre pezzi interessanti![]()
Ottimo Michele grazie alla tua indicazione ho mirato la ricerca sul mio cartaceo, anche per me è un Lohner.Originariamente Scritto da Peo
Un accenno alla produzione italiana avvenuta prima del 1918.
L'aeronautica Macchi aveva appena incominciato ad organizzarsi per la costruzione per la costruzione di idrovolanti, oltre la produzione dei caccia su licenza, quando un Lohner (matricola L 40) ammarò per avarie a Porto Corsini (Ravenna) nella notte dal 27 al 28 maggio 1915.
L'aereo catturato fu inviato presso gli stabilimenti della ditta varesina e ne fu ordinata la produzione in serie, trattandosi del miglior tipo d'idrovolante allora esistente.
La copia italiana, designata L.1, fu approntata nel tempo record di un mese e tre giorni, ed effettuò i voli di collaudo a Schiranna (sul lago di Varese).
Fu costruito in 140 esemplari dalla Macchi.
Scusate l'OT posto un'immagine del Macchi L-1 nelle acque di Schiranna
[attachment=0:2qrzce37]aereo.jpg[/attachment:2qrzce37]
luciano
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