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Discussione: Disattivazioni, devastazioni e....riparazioni

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    Utente registrato L'avatar di Andrea58
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    Disattivazioni, devastazioni e....riparazioni

    Approffittando del fatto che il Garand inertizzato di Guido ha avuto un "infortunio sul lavoro" ho avuto l'occasione di smontarlo per cercare di rimetterlo in sesto. Il poverino ha sofferto di una "storta della canna e del pistone della presa di gas" causa una caduta e la colpa di questo non è come si può pensare la caduta, peraltro sul prato, ma della disattivazione che ha reso inerte il fucile ma lo rende fragile.
    Questo Garand di vecchia inertizzazione (con certificato) presenta alcuni pregi, è discretamente mobile, ed alcuni difetti dati dalla stessa. Il problema è intervenire per irrobustirlo senza fare pensare ad un tentativo di ripristino oltretutto pressochè impossibile a meno di non avere a disposizione tre piccoli ed insignificanti pezzetti e cioè un castello, una canna ed un otturatore. Ma se li avessi avrei già* un Garand percui il problema non si porrebbe.
    Tornando seri vediamo di cosa si tratta ma lasciatemi la possibilità* di usare una licenza poetica dato che lo chiamerò arma anche se non lo è più ma lo faccio per non mortificarlo poverino.
    Vediamo adesso gli interventi eseguiti e le loro conseguenze. Partiamo dall'otturatore che è stato privato del percussore, ha avuto l'estrattore saldato ed il foro del percussore allargato parzialmente e poi saldato. Ad arma chiusa comunque si nota poco ma ad arma aperta c'è il primo problema, l'otturatore non arretra completamente e rimane solo parzialmente bloccato dall'elevatore. Questa è una situazione foriera di schiacciamento dita, il famoso morso del Garand, che vorrei evitare. L'intervento non invasivo sarà* semplicemente quello di andare a limare quella parte di saldatura che interferisce con la corretta apertura. Nessuna modifica quindi ma solo una piccola miglioria tesa ad evitare spiacevoli incidenti. Passiamo al castello che è stato ben inertizzato senza compromettere le funzioni "sceniche" Nel punto di giunzione con la canna è stato praticato un bel foro successivamente riempito con materiale di riporto. Questo impedisce di smontare la canna come logico ed avrà* sicuramente influito sulla tempra del pezzo rendendolo sicuramente non ripristinabile. [attachment=4:rbgldb5s]bologna e garand 017.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    La canna poi nella parte inferiore è stata fresata all'altezza della camera di scoppio ed al suo interno è stato saldato molto materiale.da entrambe i lati.
    [attachment=6:rbgldb5s]bologna e garand 011.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    Io qui ho sofferto un poco perchè ho trovato eccessivo il riporto di saldatura. Se avessero semplicemente tagliato la camera di scoppio avrebbero almeno mantenuto la possibilità* di introdurre dei simulacri di cartuccia che è sempre una cosa che fa scena senza comunque compromettere la qualità* della disattivazione.
    [attachment=5:rbgldb5s]bologna e garand 006.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    Una camera tagliata non è ripristinabile a meno di non volersi suicidare. Io avrei dato un bel colpo di flessibile che partendo dalla camera di scoppio arrivasse almeno a metà* canna e giunto li avrei dato giù di saldatrice ostruendola in modo definitivo. Passiamo ora alle dolenti note. La caduta ha stortato la canna e quando Guido me lo ha comunicato per telefono non ci volevo credere ma qualche genio l'ha segata, ne ha asportato una parte e giuntato i due monconi interponendo un bel pezzo di barra filettata saldato poi alle estremità*. [attachment=3:rbgldb5s]bologna e garand 010.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    Questo mi ha lasciato di stucco perchè con la camera tagliata ed ostruita mi sembra eccessivo. Però il problema è proprio questo, la barra fatta già* di acciaio non eccelso sotto l'azione della saldatrice si è stemperata diventando molle ed alla prima botta si è piegata. Piegandosi ha interessato anche l'asta di armamento che presenta una vistosa crepa e scheggiato il copricanna.[attachment=2:rbgldb5s]bologna e garand 013.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    A questo punto ho deciso di fare un lavoro di irrobustimento strutturale per impedire il ripetersi della cosa. La prima ipotesi era di tagliare la vite, spianare le estremità* ed inserire in mezzo un "tassello" di acciaio con una parte a spina che entrasse nei due monconi. Il problema della spina era però dato dal fatto che la canna non si può smontare dal castello percui l'ipotesi di fare un bel lavoro sul tornio è sfumata. L'alternativa era la troncatrice e la foratura manuale delle sedi che purtroppo non avrebbe garantito la perfetta assialità* del pezzo. Ho deciso allora di sfruttare la vite esistente come anima e di fare tre cordonature che unissero i due monconi in modo da offrire una maggiore rigidità* strutturale senza dare l'impressione di un tentativo di ripristino. Il materiale scelto per le cordonature è l'inox, perchè robusto e perchè chiaramente percepibile come "corpo estraneo" sul resto della canna a scanso di sospetti appunto. Tre cordonature equidistanti poi dovrebbero tirare la canna in modo omogeneo impedendo che risulti storta dopo la saldatura. Se risultasse comunque storta verrà* raddrizzata col bilancere. Per l'asta di armamento, che è un leggero tubetto cavo si darà* semplicemente un punto o due a TIG senza riporto di metallo. Queste erano le intenzioni ma poi si è optato per l'interposizione di tre pezzetto di inox sagomati e saldati in loco.
    [attachment=1:rbgldb5s]bologna e garand 1 001.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    La saldatura è stata lasciata volutamente grezza proprio perchè si noti e per evitare che qualche genio possa pensare ad un tentativo di ripristino. Per la raddrizzatura invece niente bilancere ma due blocchetti di legno e martello di gomma con il pezzo ancora caldo. Per il tubetto dato che un paio di punti non "tiravano" abbastanza per raddrizzarlo si è provveduto a saldarlo completamente.
    [attachment=0:rbgldb5s]bologna e garand 1 005.jpg[/attachment:rbgldb5s]
    Adesso toccherà* a Guido rimontarlo perchè io sono l'artista e non mi abbasso a lavori di bassa manovalanza
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    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

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