Batteria Gen. A. CASCINO (M.O.V.M)

Una batteria "moderna" costruita dopo la fine della I° G.M. non su strutture preesistenti ma ex-novo in una posizione inconsueta: non si trova in vista del mare ma a mezzacosta sul rovescio del monte in posizione totalmente defilata, incuneata nella stretta valle ed invisibile dall`alto.

Immagine dal satellite (evidenziata la posizione relativa dei grandi forti della Castellana e del Muzzerone)
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Il complesso era composto dalla batteria vera e propria e dalle sue strutture logistiche, parte in caverna parte in edificio, dislocate lungo la strada (che porta anche al forte della Castellana sull`omonimo monte ed al paese di Campiglia).

Il potente armamento era costituito da quattro obici da 305/17 il cui tiro arcuato, guidato da un`osservatorio distaccato, scavalcava il monte per attingere bersagli sul mare a ponente.
Come le altre batterie antinave del golfo, non essendoci stati attacchi navali, non entrò mai in azione ma pare che, gestita dalla R.S.I., abbia aperto il fuoco contro bersagli a terra (formazioni partigiane)

Caratteristiche degli obici da 305/17: lunghezza bdf mm.5.880, peso in batteria circa kg. 34.000, gittata oltre m. 17.000, peso proietto da Kg. 295 a 442 secondo i tipi, velocità iniziale oltre 500 m/s, settore di tiro orizzontale 360°, verticale da +20° a +65°.

Una possente costruzione in cemento armato ospita e protegge pezzi e serventi e li collega ai depositi munizioni in caverna

Il bunker a sud (con le immancabili scritte!)
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Vista dall`alto dell`intera batteria
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Ciascuna piazzola è isolata dalle altre per protezione e per evitare reciproca proiezione di schegge
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I basamenti ancora perfettamente conservati
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Riservette
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La centrale di tiro
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All`interno delle tramezze si aprono i corridoi di servizio (uno per pezzo) al cui interno scorrono le rotaie dei vagoncini per il trasporto di proietti e cariche
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Questi corridoi si diramano a pettine da un grande corridoio longitudinale più esterno
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Un secondo corridoio longitudinale più interno raccorda le camere delle cariche: si vedono le rotaie dei vagoncini
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In fondo si vede una camera delle cariche (c'è ancora la porta)
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Uno "scambio" delle rotaie all`incrocio tra il corridoio longitudinale ed uno trasversale
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Interno di una camera delle cariche con visibile la doppia intercapedine per la protezione dall'umidità (notare l'interno e l'intonaco perfettamente asciutti)
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Apertura dal corridoio alla camera delle cariche: solo per illuminazione/ventilazione o per il passaggio cariche a porta chiusa durante il combattimento?
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Resti di arredo in ferro
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I depositi distaccati (ora purtroppo degradati a stalle e non accessibili) poco più a sud lungo la strada
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Notare come sia sempre presente un certo gusto estetico
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La caserma truppa (poco più a nord lungo la strada) all`entrata del comprensorio
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L`intercapedine che la isola dal monte
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Interni nella più completa devastazione
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Una camerata
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Alcune scritte sopravvivono identificando i locali:
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Di fronte alla caserma truppa alcune palazzine (forse ufficiali?) ora utilizzate da privati (il palo di legno fissato al muro è uno dei due cardini, tuttora presenti, del cancello che chiudeva l`accesso al comprensorio)
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La targa della via come si chiamava allora (attualmente è "via della Castellana") miracolosamente lasciata sopravvivere fino ad oggi e (ancor più miracolosamente) non danneggiata dai soliti vandali
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Nell`archivio dell'ISTITUTO LUCE (registrazione gratuita) si può vedere la batteria in azione:
giornale luce B1361 del 24.08.38
http://ricerca.archivioluce.com/h3/h3.e ... rom.x=semp

Mancano le immagini dell`osservatorio distaccato che vedrò di ricercare in una prossima escursione (minacciava pioggia....)

Scusate il "peso" del post e saluti.