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Discussione: Film:Il Ponte di Remagen

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  1. #1
    Moderatore L'avatar di Paolo Marzetti
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    Film:Il Ponte di Remagen

    Nella tarda mattinata del 7 marzo 1945 un distaccamento della 9^ divisione corazzata americana (una unità del III corpo della 1^ armata del gen. Hodges), al comando del tenente Karl Timmermann, sbuca dai boschi dell’Eifel che sovrastano il Reno di fronte alla piccola città di Remagen. Al primo colpo d’occhio verso il corso d’acqua Timmermann e i suoi uomini restano allibiti e increduli: c’è un ponte, un ponte ancora intatto che attraversa il fiume, sostenendo una ferrovia a doppio binario. Lo spettacolo è inconsueto, anzi senz’altro unico, nei paesaggi che può offrire la Germania del 1945: fin dai primi giorni dell’anno, infatti, i comandanti posti a presidio dei passaggi sul Reno hanno ricevuto l’ordine di Hitler di far saltare tutti i ponti non appena le forze tedesche abbiano raggiunto la riva orientale del corso d’acqua: nessun ponte, comunque, dovrebbe essere catturato intatto dagli Alleati, pena la condanna a morte dei responsabili.
    La ferrovia sul ponte di Remagen (che è dedicato a Ludendorff) scompare sulla riva orientale in un tunnel nel quale si stanno ammassando civili e militari tedeschi. Perché il ponte sia ancora intatto è un mistero: probabilmente il ritardo nelle operazioni di sgombero della riva sinistra del Reno non ha consentito di provvedere in tempo alla sua demolizione, o forse gli americani sono giunti in vista della riva prima del previsto; fatto sta che Timmermann riceve l’ordine dal comandante la 9^ divisione corazzata di attaccare il ponte e di prenderlo intatto. Con i suoi uomini il giovane ufficiale americano si lancia verso il Reno, attraversa la scarpata della ferrovia e raggiunge il corso d’acqua. Pochi minuti dopo, un grande boato scuote l’aria: i guastatori tedeschi hanno azionato il dispositivo per far saltare i quattro piloni che sorreggono la struttura metallica del manufatto. Ma quando la nuvola di fumo si dirada il ponte è ancora li, miracolosamente intatto: tempo pochi minuti e Timmermann e i suoi soldati raggiungono la riva destra, mentre gli ultimi civili e militari tedeschi scompaiono nel tunnel e alcuni guastatori americani provvedono a strappare i fili di un secondo detonatore disinnescando una carica inesplosa di 250 kg di dinamite.
    La notizia dell’attraversamento del ponte di Remagen raggiunge in breve i supremi comandi alleati, suscitando viva sorpresa ed emozione: ne viene informato lo stesso Eisenhower che, contravvenendo ai rigidi piani di attacco, ordina al gen. Bradley, comandante il XII Gruppo di armate (di cui fa parte la 1^ armata USA) di “mandare avanti” tutte le truppe disponibili. Con una straordinaria dimostrazione di flessibilità, gli americani sono in grado di sfruttare appieno l’insperata opportunità che si è loro offerta ed entro sera riescono a stabilire una solida testa di ponte oltre il Reno. L’incredibile notizia raggiunge anche il Bunker della Cancelleria di Hitler, la cui collera si scatena immediatamente: la testa più illustre che cade è quella del feldmaresciallo von Rundstedt che viene sollevato dalla carica di comandante supremo delle forze tedesche sul fronte occidentale ("E' un uomo finito”, dichiara il Fuhrer, “non ne voglio più sapere”) e sostituito con Kesselring, richiamato dal fronte italiano. Utilissima, ed efficace soprattutto dal punto di vista psicologico, la conquista del ponte di Remagen non costituisce tuttavia un episodio decisivo nell’ambito dell’offensiva alleata.Il film di John Guillermin. Con Robert Vaughn, George Segal, Peter Van Eyck, Ben Gazzara, Bradford Dillman iniziato nel 1968 e completato nel 1969 in Cecoslovacchia, tratta abbastanza fedelmente gli eventi con un buon cast e con una sceneggiatura notevole per l'epoca.

    [attachment=0:3q1qeogs]ilpontediremagen.jpg[/attachment:3q1qeogs]

    C'è un aneddoto storico notevole durante le fasi di realizzazione del film: l'invasione da parte delle forze del Patto di Varsavia della Cecoslovacchia di Dubcek (196.Il parapiglia internazionale dopo l'invasione, con tanto di consultazioni presso l'ONU,fece dire ai sovietici che l'intervento delle forze del Patto di Varsavia, era dovuto anche alla presenza sul territorio nazionale cecoslovacco, di forze aliene (sic) con tanto di carri armati!!La faccia tosta di chi ebbe a considerare il cast americano del film su Remagen delle forze aliene si mostro' senza limiti, e venne piu' tardi riconosciuto e stigmatizzato dai nuovi regimi.
    PaoloM
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  2. #2
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    Uno dei primi film a riabilitare la figura professionale del soldato tedesco, prima dipinto solo come belva nazista o macchietta ridicola. L' inizio del film quando la spider di Robert Vaughn arriva sgommando nel cortile del castello sede dell' alto comando e lui scende inforcando i Ray-Ban e si guarda attorno, dice già tutto. E' come Wanda Osiris che scende dalla scala, lo spettatore capisce subito che il personaggio principale è lui, non il solito yankee!
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    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  3. #3
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    La trasparente volontà di portare lo spettatore americano medio a tifare per la rinascita della Germania in funzione anticomunista è ben esplicata nella scena finale dopo la resa. Quando i civili tedeschi escono dal tunnel-rifugio e un ragazzino si rivolge all' anziano maestro capitano della territoriale chiedendogli se l' indomani ci sarebbe stata scuola, lui risponde "se non domani, certo dopodomani..."
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  4. #4
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    La scena culmine del film: l' esplosivo commerciale non è abbastanza potente da far saltare il ponte.
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  5. #5
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    Il film nasce da una sceneggiatura risalente all' inizio della presidenza Kennedy quando si decise la rinascita di un esercito tedesco nella RFT alleata degli Stati Uniti, come già avevano fatto i sovietici nella RDT. Il confronto est-ovest era serrato e il presidente chiese aiuto a Hollywood per riorientare l' opinione pubblica statunitense a favore del riarmo tedesco-occidentale. Nei film americani il tedesco era stato dipinto prima come belva nazista, poi come oggetto del tiro al bersaglio yankee, poco meno degli indiani nei western, poi come figura comica alla Sgt. Klink. Ora però bisognava rivalutare la casta dei militari di professione, combattenti leali e integerrimi, non per Hitler ma per il proprio popolo e il proprio paese. Così fu approntata la sceneggiatura e fu imposto Vaughn come personaggio principale in quanto era un militante e finanziatore del Partito Democratico, nonchè un amico personale di JFK, ammesso nell' entourage più stretto della famiglia Kennedy. A causa dell' assassinio del presidente a Dallas nel 1963 e di varie peripezie della produzione, la pellicola fu effettivamente girata solo nel 1968/1969.
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

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