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Discussione: [DOSSIER] LA DIFESA ANTISBARCO ITALIANA

  1. #11
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    con fortificazioni soprattutto campali.
    - Opere di difesa arretrate. Costituiscono la linea di resistenza e qui saranno schierate le divisioni
    "normali". Però l`aliquota mobile di dette forze sarà* orientata all`azione controffensiva immediata
    per colpire il nemico in crisi di riorganizzazione dopo lo sbarco e il superamento dei costieri, prima
    che giunga dannosamente al contatto con la linea di resistenza.
    ESAME PARTICOLAREGGIATO DELLE OPERE
    - A NORD ARNO. Il nemico sbarcato in Versilia non potrebbe procedere attraverso le Apuane, ma
    andrebbe a nord o a sud (Valli Magra e Serchio). Perciò le opere principali da costruire sono quelle
    a sbarramento di queste valli. Le opere costruite servono a difendere il centro industriale di Apuania
    (6 o 7 opere), la ferrovia, ecc. e consistono in 2 archi di contenimento (Marina di Massa –
    Fiumetto), alcuni P.B.C. che frazionino il nemico impedendo l`utilizzo delle grandi rotabili. Anche
    le case devono essere considerate come opere e trasformate di conseguenza mediante muratura di
    porte, finestre, collegandole con muri anticarro, fossi, ecc. Va completato quanto è già* in corso
    d`attuazione ma d`ora in poi costrure solo quanto è possibile presidiare. Verrrà* anche sbarrato
    (come ad Ostia) anche l`abitato di Viareggio.
    - SERCHIO-MONTECIUCCOLI-QUIESA-MONTEMAGNO sono sbarrati dai capisaldi di La
    Rena, Quiesa, Massaciuccoli e Ripafratta (quest`ultimo sarà* probabilmente revisionato). La via
    secondaria di S. MARIA DEL GIUDICE è sbarrata dal caposaldo di San Goiuliano Terme.
    - DIFESA DI PISA (Div. Cosseria). L`importanza deriva dai suoi ponti, indispensabili per la
    controffensiva e per i quali vanno definiti i lavori da compiere. Inoltre a sud dell`Arno ci sono i
    capisaldi di S. Piero a Grado e di Castagnolo (in progetto) che saranno potenziati da un fosso
    anticarro Canale Navicelli-Arno. A nord dell`Arno sarebbe utile un caposaldo a Cascine Vecchie
    ma, non essendo possibile, le costruzioni sono da pensare fuori dalla Tenuta Reale. Per Pisa, vanno
    sfruttati tutti i canali e distrutti tutti i ponticelli non indispensabili alla vita civile.
    - DIFESA DI LIVORNO Occorrerebbero come minimo 4 battaglioni. Il caposaldo del Calambrone
    è stato notevolmente ampliato fino a comprendere le batterie da posizione costiera e una MACA
    dislocate nella zona. La difesa viene prolungata da questo caposaldo verso est, lungo i canali, sino
    al caposaldo di Stagno.
    - VIE DI PENETRAZIONE A SUD DELL`ARNO. La Val d`Arno è sbarrata dai capisaldi di San
    Giovanni alla Vena, Calcinaia, Ponte Nuovo, La Rotta. Questi capisaldi vannop bene, sono completi
    e saranno occupati dalla "Cosseria" che vi apporterà* quei miglioramenti che saranno reputati
    necessari. A sud di questi sbarramenti vi sono molte vie di penetrazione; da tener conto che oltre le
    strade è possibile passare ovunque. La "Cosseria" studi come sbarrare e difendere queste vie. Più a
    sud, da Vada, vi è la penetrante verso Colle Salvetti. A Vada vi è un caposaldo a cavallo del pontile;
    dovrà* essere definito a chi spetti lo sbarramento di questa via (Cosseria o costieri).
    - PENETRANTE DI VOLTERRA. E` sbarrata a Saline (Cosseria); si potrebbe creare uno
    sbarramento a Casino di Terra, dove il terreno agevola la difesa.
    - MASSA MARITTIMA Questa via sarà* sbarrata dalla "Ravenna" che occuperà* il caposaldo di
    Massa Marittima. La strada è chiusa anche a Follonica. E` necessario ostruire il ponte di Massa
    Marittima.
    - DA GROSSETO A ROCCASTRADA per Montepascali è sbarrata proprio a Montepascali da un
    caposaldo che va bene. Lo occuperà* la "Ravenna".
    - ALTRE VIE DI PENETRAZIONE non sono ancora sbarrate. Vi sono progetti DIFTER in corso
    di studio e saranno portati a termine dalla "Ravenna" che deve sbarrare tali vie.
    - PIOMBINO. Come è noto il 10 luglio la Zona M.M. Elba-Piombino sarà* trasformata in Settore
    Costiero alle dipendenze del II CdA. Si tratta di un Settore molto importante. A Piombino sono
    costruiti o progettati 13 capisaldi con 140 postazioni in totale. E` troppo, specie se si considera che
    la zona è moto facilmente individuabile dall`alto anche in condizioni di non buona visibilità*, quindi
    l`aviazione nemica avrebbe buon gioco per eseguirvi dei tiri di distruzione. Per guarnire quanto in
    progetto occorrerebbero almeno 3 battaglioni costieri. In conclusione si deve costruire meno. Il II
    CdA provveda a eseguire le ricognizioni in sito.

    continua.....

  2. #12
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    - GROSSETO Resterà* affidata ai costieri. Vi sono dei P.B.C. che lo difendono dalle provenienze
    dal mare e che vanno bene. Si penserà* ai lavori difensivi per la difesa dei campi di aviazione. E` da
    tener conto che i Tedeschi stanno sparpagliando i loro aerei per tutta la piana al fine di decentrarli e
    vorrebbero provvedere alla difesa di essi per conto loro. Il campo pare sia, per il momento, non
    utilizzabile.
    - ORBETELLO. L`importanza è dovuta al porto di S. Stefano, del Siluripedio, dell`Idroscalo, della
    ferrovia litoranea. Vi sono in zona delle batterie in posizione costiera: è necessario che esse siano
    trasformate in capisaldi studiando delle opere per fanteria da costruirsi per la difesa delle artiglierie.
    - MANODOPERA CIVILE Va affrontato il problema con energia e impegno. Va requisita senza
    remore di incidenti con le autorità* civili.
    - ORDINE DI IMPORTANZA DEI LAVORI. Ostacoli anticarro, trasformazione delle batterie in
    capisaldi, sbarramenti delle vie di comunicazione.
    - IMPIEGO DEI TEDESCHI. Debbono essere tenuti alla mano come riserva e non venire impiegati
    a difesa delle opere. Ciò per ovvi motivi morali oltre che per essere intonati alle direttive superiori.
    - GOLFO DI BARATTI. Per sopperire alla deficienza di artiglieria vi è stata là* inviata una batteria
    controcarro da 75 mm su 6 pezzi, che agirà* ripartita in 2 sezioni. E` stata richiesta una batteria da
    75/27 allo S.M.R.E. per svincolare quella controcarro che è motorizzata, dal compito costiero e
    impiegarla altrove.
    - BATTAGLIONE ISTRUZIONE DIFESA AEROPORTI. Come prescritto questi dovranno
    provvedere per la difesa dei campi d`aviazione. Però, se necessario, il Comandante d`Armata
    consente che possano essere impiegati verso i tratti di costa più pericolosi. Siano inoltrate proposte.
    - CONCESSIONI BALNEARI. Non si potranno revocare le licenze concesse. Per le nuove
    concessioni occorre la massima oculatezza. Stabilimenti balneari che rechino disturbo alle opere o
    ai reparti siano eliminati.


    fine

  3. #13
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    Forza,Ragazzi!!!Continuate così!!!
    Ciao![ciao2]
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  4. #14
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    Ottimo Harris,
    mi sa che abbiamo spulciato gli stessi fondi archivistici![]
    Un cordiale saluto!

  5. #15
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    Per Ciofatax
    Volevo chiederti qualche dettaglio sulla provenienza del documento da te citato come:
    "Partiamo con una documentazione ufficiale dell'immediato dopoguerra
    STATUS DELLA DIFESA COSTIERA ALLA PRIMAVERA DEL 1943"


    Mi incuriosisce perchè sembra l'estrapolazione esatta della circolare S.M.R.E. prot. n. 8500 P.M. n. 9 del 13 aprile 1942-XX "Sistemazione difensiva delle frontiere marittime"

    Mi sa che già* ai tempi usava il "copia e incolla" (ricordo che da militare, se possibile, non si scriveva mai niente di nuovo ma si cercava sempre un documento precedente in cui si cambiava nomi e date.....)

  6. #16
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    Il documento si trova in un repertorio dello Stato Maggiore, ed è abbastanza corposo, poiché analizza l'esperienza della difesa costiera alla luce dei nuovi mezzi da sbarco, delle operazioni anfibie giapponesi, di Dieppe e degli sbarchi in Sicilia/Normandia.
    Purtroppo non ho potuto acquisire in copia il faldone completo.
    Se non erro, una ottima sintesi di questo studio è presente in un vecchio fascicolo del Bollettino ISCAG - Istituto Storico e di Cultura Arma Genio.
    Comunque hai ragione,
    leggi e rileggi documenti, e scopri che alla fin fine la realtà* dei fatti era quella, e si girava intorno ai problemi senza arrivare a grossi progressi.
    Da qui una certa ripetitività* delle formule.
    [^]
    Ciao!
    Un cordiale saluto!

  7. #17
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    Ringrazio Christiano del sito
    http://difesacostiera.135.it/
    per avermi fornito la "base" per integrare, oltre a sentirci per via del comune interesse per la difesa costiera sarde ed i reparti che la animavano [].
    Questa circolare è abbstanza importante, poiché i concetti-cardine sono ribaditi con una disincantata lucidità*, anche se per esempio in talune regioni una prima serie di lavori era già* stata studiata, revisionate ed era fase di decollo. In altre regioni, il poco che si fece doveva ancora attendere quasi un anno.
    Vi ricordo che molte interessanti circolari sono riportate nel testo DIFESA DEL TERRITORIO E PROTEZIONE ANTIAEREA
    di Nicola Della Volpe (S.M.E.-U.S. Roma 1986)
    Naturalmente so di ricordare una qualcosa di scontato...[:I]


    <font face="Times New Roman">Stato maggiore R. Esercito
    Ufficio Operazioni 2° (Oltremare) - Sez. 1° (F.M.)
    N.° 8500 di prot.
    P.M. n.° 9, li 13 aprile 1942 - XX
    Oggetto: sistemazione difensiva delle frontiere marittime.
    Ai Comandi delle armate 2^-4^-5^-6^ e 7^
    Ai Comandi difesa territoriale di Trieste-Bologna
    All'Ispettorato dell'Arma del Genio
    Alla Dirczione generale del Genio


    Fermi restando i concetti fondamentali fissati con le circolari 3-4 C.S.M., 28.000 e 28.500, reputo opportuno richiamare e precisare qui di seguito alcuni criterì e norme applicative in merito alla sistemazione difensiva delle frontiere marittime.

    I. E' chiaro che, dato l'enorme sviluppo delle nostre coste atte agli sbarchi non è possibile - né d'altra parte sarebbe necessario in relazione alla posizione geografico-militare delle varie regioni - addivenire ovunque ad una sistemazione completa ed uniforme.
    D'altra parte, la nota limitata disponibilità* di materiali obbliga a ridurre i lavori allo stretto indispensabile, nel mentre la loro disponibilità* diluita nel tempo non consentirebbe l'attuazione contemporanea di tutti i lavori previsti.
    Emerge pertanto il criterio della gradualità* sotto triplice aspetto, differenziando:

    â?? consistenza di organizzazione da regione a regione, in relazione alle possibilità* di sbarco da parte dell'avversario nel quadro della situazione in atto prossima e futura;

    â?? consistenza di organizzazione da zona a zona della stessa regione in relazione alle caratteristiche del litorale ed alla importanza delle zone stesse in relazione agli obiettivi vitali;

    â?? importanza relativa dei singoli lavori nella stessa regione in relazione agli scopi che si prefiggono.

    A. Gradualità* fra regione e regione
    1. Sicilia-Sardegna: sono possibili operazioni di sbarco anche in grande stile.
    In dette isole pertanto ci si dovrà* preoccupare di creare innanzitutto una organizzazione atta a stroncare sul nascere o quantomeno a contenere sul litorale ogni sbarco avversario in corrispondenza delle zone più importanti della regione e
    cioè:
    â?? ai lati delle piazze militari marittime;
    â?? sul fronte a mare ed ai lati dei maggiori porti;
    â?? nei tratti costieri di particolare interesse per l'ulteriore sviluppo delle operazioni da pane dell'avversario.

    In dette zone sarà* prevista una organizzazione completa, più o meno consistente,con lavori adiacenti al mare,P.B.C., capisaldi di contenimento (n. °40 circolare 3 C.S.M.), capisaldi di sbarramento (n. ° 44 circolaRE 3 C.S.M.).

    Nelle altre zone atte agli sbarchi, ma meno importanti si prevederà* solamente una sistemazione a mare molto più leggera, P.B.C, e qualche caposaldo di sbarramento, impostando la difesa essenzialmente sulla reazione mobile con riserve di copertura e con la opportuna dislocazione di aliquote della massa mobile, in quanto possibile, mobilità* alle riserve ed aliquote stesse.

    2. Calabria e Puglie: potrebbero essere tentate azioni nemiche consistenti ma a scopo di sabotaggio e per la Calabria in concorso con operazioni verso la Sicilia.
    a) In Calabria
    la sistemazione difensiva dovrà* limitarsi, quale prevista nelle zone impananti della Sicilia, solo in corrispondenza delle zone portuali ioniche. Altrove è sufficiente prevedere una leggera organizzazione a mare, P.B.C, ed eventualmente qualche caposaldo di sbarramento.
    b) In Puglia
    l'organizzazione completa sarà* prevista solo a lato delle piazze militari marittime ed in corrispondenza delle zone portuali. Altrove, non essendo possibile - date le caratteristiche topografiche della regione e le note deficienze, provvedere ad una sistemazione consistente né al suo presidio - la difesa dovrà* essere impostata su altre basi e cioè:
    â?? Assicurare la sorveglianza ed un primo contenimento con qualche P.B.C, sulle rotabili più importanti;
    â?? Aumentare le riserve settoriali mobili con le forze ulteriormente disponibili per un loro intervento sul tratto ove si manifestasse lo sbarco nemico;
    â?? Potenziare la difesa complessiva con la dislocazione di masse mobili opportunamente dislocate e possibilmente con una aliquota di automezzi per celeri spostamenti.

    3. Campania - Lazio - Toscana: potrebbero aversi sbarchi con forze poco consistenti, tipo colpo di mano, per atti di sabotaggio. In dette regioni, assicurata convenientemente la sorveglianza costiera e la prima reazione con P.O.C., nuclei fissi e mobili, la sistemazione si limiterà*, per ora, ai posti di blocco, al fronte a mare per i maggiori porti e, laddove il retroterra non sia naturalmente forte, alla costruzione di capisaldi di sbarramento a cavallo delle vie di penetrazione adducenti ad obiettivi di vitale importanza politica o militare (ad esempio Roma).

    4. Abruzzo - Marche - Romagna - Veneto sono da considerarsi possibili sbarchi di piccoli nuclei o di uomini isolati. In dette regioni per ora può ritenersi sufficiente la sola osservazione costiera, rinforzata in prossimità* delle località* di maggiore interesse, con nuclei fissi e mobili, qualche posto di blocco e qualche reparto mobile per la cattura di eventuali nuclei sabotatori.
    Dei criteri sopra esposti, e che sostanzialmente confermano le disposizioni della circ. 28.000, dovrà* essere tenuto conto nella impostazione dei lavori non ancora messi in opera.

    B. Gradualità* in relazione all'importanza relativa delle singole zone.
    Tenuto conto della valutazione fatta dalle Armate e dagli altri Comandi interessati, si indicano qui di seguito, per ordine di precedenze, i tratti delle regioni stesse:

    â?? Sicilia: Marsala-Mazzara, Castellamare-Palermo; Licata; Porto Empedocle; Menfi-Sciacca; Catania; Gela; Marina di Ragusa- Pozzallo-Pachino;

    â?? Sardegna: Cagliari-l'Iglesiente-Oristano; la zona nord occidentale; Olbia;

    â?? Calabria: Crotone; Sibari; Catanzaro Marina;

    â?? Puglie: zona adiacente a Taranto; zona adiacente a Brindisi; Otranto; Gallipoli; Bari;

    â?? Campania: Napoli; zona di Villa Litemo e di Salemo; isole di Ischia e Capri;

    â?? Lazio: zona di Roma; Civitavecchia; Gaeta;

    â?? Toscana: zona di Livorno; zona di Piombino; Marina di Massa;

    â?? Liguria: zona di Genova, zona di Vado-Savona; zona di Albenga;

    â?? Romagna-Marche. zona di Rimini-Riccione; zona di Ancona;

    â?? Veneto: zona Trieste-Monfalcone; zona di Fiume-Sussak;

    C. Gradualità* in relazione all'urgenza relativa dei lavori previsti nelle singole zone.
    Si dovrà* anzitutto dare la precedenza ai lavori adiacenti al mare ed ai posti di blocco costieri. Successivamente si provvederà* ai capisaldi e laddove previsto ai capisaldi di contenimento ed ai fronti a terra.


    II. Modalità* applicative.

    7. Caratteristiche delle varie postazioni e consistenza delle sistemazioni.
    a) Lavori adiacenti al mare.

    Fermo restando il concetto di costruire ovunque possibile opere in caverna e che ovunque le postazioni per nuclei mobili debbono essere del tipo campale, è manifesto che le caratteristiche dei lavori e la consistenza delle varie sistemazioni adiacenti al mare debbano variare in relazione ali'importanza e delicatezza delle varie regioni e dei singoli tratti di una stessa regione.
    <font color="red">Così, mentre nelle zone importanti dove sono prevedibili sbarchi in forze e violente azioni di artiglierìe navali si avranno opere al piccolo e medio calibro, a seconda della loro importanza tattica, e le sistemazioni saranno più serrate, là* dove non sono presumibili che sbarchi di modesta consistenza per colpi di mano da effettuare di sorpresa, saranno sufficienti postazioni semipermanenti allo scoperto o protette alle schegge.
    I lavori verranno infine limitati a semplici postazioni campali laddove si presumano sbarchi di piccoli nuclei per atti di sabotaggio.</font id="red">
    Nei riguardi di questi ultimi richiamo,incidentalmente, sull'opportunità* di tener presente ovunque, ai fini della difesa, quegli importanti impianti prossimi al mare che degli atti stessi potrebbero essere oggetto.

    b) Lavori a tergo dei precedenti:
    P.B.C.: ostacoli veri, di regola tipo Ispettorato Genio, potenziati da postazioni per armi c.c. e mitr. a carattere semipermanente o permanente protetti alle schegge ed al p.c. sempre in relazione a quanto accennato alla precedente lettera a.
    Scopo: rallentamento.

    Batterie: possibilmente in caverna, altrimenti in barbetta, ben mascherate.
    Batterie antinave: schieramento decisamente avanzato.

    Caposaldi di contenimento: essendo essi previsti solo nelle zone importanti dove sono prevedibili sbarchi in forze, saranno normalmente costruiti con opere permanenti protette al p.c., eccezionalmente al m.c.
    Scopo: contenere l'avversano che fosse riuscito a sbarcare.

    Caposaldi arretrati di sbarramento: carattere permanente, protezione al p. o m.c., a seconda dell'importanza della regione, posti essenzialmente a cavallo delle rotabili di penetrazione, si da non poter essere aggirati da elementi motomecccanizza-ti. Scopo: arresto colonne motomeccanizzate in fase penetrazione.
    Essi pertanto devono essere appoggiati a terreno laterale forte per se stesso, o sorgere a cavallo di ostacoli naturali sì da non essere aggirabili dalle colonne in questione. La robustezza del terreno o degli ostacoli accennati consentirà* una più economica ma anche una più efficiente sistemazione, specie nei riguardi dell'azione contro carri, oggi da considerare seriamente.
    NON SI DEVE ESAGERARE nel numero di essi, Loro compito è quello di trattenere l'attaccante, di impedirgli una rapida penetrazione nell'interno per <font color="red">assicurare tempestiva reazione delle masse mobili di manovra, che costituiscono per sempre l'elemento fondamentale della difesa delle frontiere marittime.</font id="red">

    Fronti a terra:
    valgono le disposizioni di cui al n. 42 della 3 C.S.M. e Capo V della Circ. 28.000.
    OPere permanenti resistenti al p. e m.c.
    Siano previsti solo per i maggiori porti e per le piazze e settori militari marittimi, Solo eccezionalmente per porti di una certa importanza nelle regioni che possono essere soggette a sbarchi in grande stile o di una qualche consistenza /Sicilia-Calabria-Puglie).

    Ubicazione delle postazioni adiacenti al mare
    laddove debbono essere previste. E' opportuno tenerle molto avanzate sul litorale; scopo: stroncare sul nascere durante la crisi dello sbarco, in cui l'offesa non può fare uso dei propri mezzi.

    Posti di blocco: gli ostacoli dovranno essere tali da offrire sicura garanzia di arresto dei carri. Laddove hanno solo compito di controllo e cioè nelle zone ove non sono presumibili sbarchi con carri (ad es: Altro Adriatico), possono essere di tipo diverso adeguato al compito stesso. Occorre che gli ostacoli siano potenziati col fuoco dia rmi c.c. e mitr. La loro chiusura completa deve essere realizzata in brevissimo tempo. Essi debbono sorgere di norma dove il terreno laterale non è praticabile: ossia non debbono essere facilmente aggirabili. Possono far eccezione i più avanzati: avvenendo gli sbarchi ormai di regola di notte, l'obbligare i carri avversari ad uscire dalla strada costituisce sempre un tempo d'arresto.

    Definizione delle opere
    campali, LAVORI ESEGUITI CON MATERIALI DI CIRCOSTANZA DALLE TRUPPE, NON RESISTONO ALLA DEGRADAZIONE ATMOSFERICA
    semipermanentisono lavori a struttura di tipo campale, di norma eseguiti dalle truppe con ausilio di specializzati (CP. lavoratori, del genio), resi più resistenti con uso di blocchi di pietra, cemento, rivestimenti massicci, tondoni, ecc.;
    permanenti: SONO QUELLI NON DEGRADABILI dagli agenti atmosferici. Tali pertanto sono TUTTI QUELLI in calcestruzzo a prescindere dalla protezione, sia essa alle schegge o al m.c.

    Profondità* della sistemazione difensiva
    Occorre contenerla in giusto limite, oltre i quali è da presumere che la difesa si imposti sulla reazione delle masse mobili. Caposaldi isolati ad oltre 40 Km., in linea d'aria dalla costa (ad es. quello di Valmontone) costituisce un disperdimento di mezzi e di forze, non certo un valido elemento di difesa.

    InterruzioniNon esagerare, riducendole allo stretto indispensabile sulle arterie principali. Tener conto che interruzione significa:
    - esplosivo
    -personale
    Interruzione ha ragione d'essere solo se:
    - non aggirabile
    - potenziata dal fuoco
    - può essere tempestivamente attuata.

    Piano di lavoro
    (...)
    In sostanza anziché iniziare contemporaneamente più lavori destinati a progradire lentamente per difetto di materiali è opportuno far massa sui più importanti, per eseguire successivamente, e sempre gradualmente, i rimanenti.
    Desidero ricevere:
    - appena possibile, copia del piano stesso;
    - mensilmente una succinta situazione lavori indicando sommariamente per ciascuna zona, lavori ultimati, lavori in corso, lavori in progetto, lavori che si prevede di mettere in opera nel mese successivo.

    IL Capo di Stato Maggiore
    AMBROSIO
    </font id="Times New Roman">
    Un cordiale saluto!

  8. #18
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    Complimentarmi può sembrare ripetitivo,ma è il minimo che devo fare.Siete partiti alla grandissima
    Continuo ad essere senza parole.Bravissimi e grazie
    [ciao2][ciao2]
    ... Oh si, credo che l'inferno di Satana sia nulla di fronte alla lotta sostenuta nella piana di Gela!
    T.Col. Dante Ugo Leonardi 34° rgt ftr Livorno[left:3plznhey][/left:3plznhey]

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da totino72

    Complimentarmi può sembrare ripetitivo,ma è il minimo che devo fare.Siete partiti alla grandissima
    Continuo ad essere senza parole.Bravissimi e grazie
    [ciao2][ciao2]
    Quoto.. complimenti..
    Gigi "Viper 4"

    "...Non mi sento colpevole.. Ho fatto il mio lavoro senza fare del male a nessuno.. Non ho sparato un solo colpo durante tutta la guerra.. Non rimpiango niente.. Ho fatto il mio dovere di soldato come milioni di altri Tedeschi..." - Rochus Misch dal libro L'ultimo

  10. #20
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    Interessantissimo.
    Fermo restando il fatto che come al solito le italiane Autorità* competenti non avevano preso la faccenda con la dovuta serietà*.
    A differenza dei tedeschi che si occuparono del settore più adatto ad un eventuale sbarco delle già* fin troppo estese coste metropolitane con opere adeguate e che se non furono impegnate direttametne da sbarchi svolsero comunque un' importante opera in seno all' avvistamento ed alla difesa contraerea. Ne siano esempio le tuttora esistenti fortificazioni del litorale veneziano e di tutto il resto di costa sabbiosa e bassa che da Rimini in sù, risalendo verso nord, va ad abbracciare praticamente tutta l' estensione della suddetta e le foci fluviali, specialmente quando queste si trovavano collegate direttamente a canali per la navigazione interna, facilmente risalibili sino alle più vicine città* da mezzi da sbarco a fondo piatto e Dukw.
    A partire dall' Armistizio del settembre 1943, in una manciata di mesi, la Todt riuscì a creare un "piccolo vallo atlantico" sulle coste dell' Adriatico settentrionale.
    Non è che PRIMA i responsabili italiani avessero costruito qualcosa di notevole, se si escludono le batterie pesanti di alcune località* che non spararono un colpo... In alcune zone coinvolte da sbarchi REALI c' erano pillbox con le pareti di TUFO e la guarnigione era composta da territoriali o militi anziani delle CC NN con moschetto e - quando c' era, torcia elettrica e bicicletta.
    Ma i dintorni di Roma erano costantemente presidiati da truppe di elìte.
    Cordialità*
    baffobruno

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