Le fortezze del Basso Tagliamento sono poco conosciute. Esse dovevano difendere i ponti sul fiume Tagliamento ed era organizzata sulle teste di ponte di Codroipo e di Latisana. La testa di ponte di Codroipo comprendeva le opere di Beano , Rivolto , Sedegliano , San Martino e Varmo. La testa di ponte di Latisana comprendeva oltre all'opera di Rivarotta quella di Precenicco e le batterie di Titiano, Pertegarda, , Modeano.
Iniziamo allora questo percorso da Rivarotta
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Cosa c'è di strano su questa foto ?
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Ma ovviamente questo pilastro. L'ingresso di un forte della prima guerra : il Forte Rivarotta. Impossibile che sfugga all'occhio attento di un "cementista"
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Ma non c'è molto altro da vedere... Il forte portato a termine nel 1913 fra le prime delle 44 opere che dovevano costituire il sistema difensivo della frontiera orientale, è stato fatto saltare nel 1917 dagli Italiani in ritirata dopo la rotta di Caporetto.
Ora tutto quello che è rimasto è celato da questo boschetto. Dall'alto è ancora visibile il tracciato del fossato.
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Un cartello, ora malconcio, comunque è stato messo a ricordo.
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Passeggiare all'interno del fossato del forte ....
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.... per arrivare nei pressi di questo pilastro.
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Allora serve un piccolo aiuto . Si tratta dei pilastri di sostegno del ponte, per confronto con un possibile forte gemello (Precenicco)
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Possiamo anche ipotizzare la planimetria, se come detto era simile al forte di Precenicco . In questo caso prendiamo la planimetria del forte Cosenz (che però era più lungo 72,50 m)
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Con questa precisa posizione è possibile inserire il forte all'interno del boschetto .... e scoprire che al centro della fortificazione ora si trova uno splendido laghetto.
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L'esplosione deve essere stata tremenda. Questa foto presente nel libro "I forti e il sistema difensivo del Friuli" è inequivocabile.
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E allora ecco l'ipotesi di collocamento del forte Rivarotta. La lunghezza del forte di Rivarotta era di circa 50 metri con una struttura in calcestruzzo e pozzi in linea per quattro cannoni Schneider da 149 mm. Fra i pozzi , collegati dal traversone centrale vi erano le classiche riservette per le munizioni.
L'opera , fiancheggiata da uno o più appostamenti per batterie , mitragliatrici e fanteria , comprendeva i locali per il ricovero delle truppe , i depositi e il laboratorio sotterraneo per la produzione delle cariche di esplosivo. L'armamento era completato da quattro cannoni da 75 mm e da quattro mitragliatrici Perino da 6,5 mm.
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( qui siamo nella zona segnata in giallo vicino all'ingresso )
Risulta anche che il forte venne presidiato sporadicamente anche nell'ultimo periodo della Seconda Guerra Mondiale dalle formazioni militari della Repubblica Sociale Italiana.
Anche per questa volta è tutto.
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