I veri recuperanti raccoglievano per fame, rischiando la vita.Mi chiedo come sia possibile dopo 100 anni ancora si trovano dei reperti bellici
con tutti quei ricercatori che hanno passato al setaccio tutti i luoghi di guerra !!
All'inizio degli anni 20 l'industria richiedeva esplosivi, armi e materiali preziosi come il piombo, il rame, l'ottone e l'alluminio.
I bambini che accompagnavano i genitori raccoglievano stellette italiane e distintivi da cappello AU da vendere poi ai reduci che tornavano sul luoghi teatro di guerra e alle famiglie in pellegrinaggio alla ricerca della tomba di un parente.
Poi fu il turno dei metalli meno preziosi, raccolta che si intensificò causa le sanzioni applicate al regime fascista dalla Società delle Nazioni.
Dopo la seconda guerra mondiale ci fu nuovamente una forte domanda di ferro e acciaio e i campi di battaglia furono di nuovo passati al setaccio dai figli dei primi recuperanti.
Nonostante tutto ancora oggi si trovano reperti, per l'enorme quantità di materiali utilizzati durante quella terribile guerra.
Bisogna però andare sempre più in profondità e sempre più lontano dalle zone frequentate dall'uomo.

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