Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12
Risultati da 11 a 20 di 21

Discussione: piastrine di riconoscimento tedesche

Visualizzazione Ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2015
    Località
    Piemonte
    Messaggi
    1,541
    Citazione Originariamente Scritto da kanister Visualizza Messaggio
    Scusa una domanda, premesso che come ho detto non è il mio campo, da cosa rilevi che si parla della 20a divisione? Io al massimo vedo un 2 e nessun 20.
    Perchè tra le piastrine Waffen-SS il numero 33 (che posto a fine riga indica il Bataillon/Abteilung) riconduce solamente al reparto SS-Grenadier Ausbildungs und Ersatz Bataillon 33, che dipese dalla 20. SS. Estnische Division, vedi la mia piastrina:
    IMGP2740rid2.jpg

    Poi vi era la 33. Waffen-Grenadier-Division der SS "Charlemagne" (Franzosische nr.1) ma non portava il nr. 33 sulle piastrine.

  2. #2
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2015
    Località
    Piemonte
    Messaggi
    1,541
    Ciao.
    ll retro della piastrina è OK.
    Non c'è un libro in italiano sulle erkennungsmarken SS, solo uno in tedesco di qualche anno fa ma si trova solo occasionalmente nell'usato ed a prezzi molto alti, vedi foto:
    0 000.jpg
    Io ho inserito la mia collezione di piastrine SS su Milistory, così puoi avere qualche riscontro. Oppure chiedi prima di acquistare.
    Sito web molto interessante è questo: vestureskluba forums

    Ciao. Giovanni

  3. #3
    Utente registrato
    Data Registrazione
    May 2019
    Messaggi
    42
    grazie per la conferma.
    peccato che non ci sia un libro in italiano
    darò un occhiata al sito che mi hai consigliato.
    immagino che anche il prezzo sia un indizio sull'originalità, generalmente di che prezzo possiamo parlare per le piastrine ss ? mi viene comodo anche per capire se quella originale l'ho strapagata o no

  4. #4
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2015
    Località
    Piemonte
    Messaggi
    1,541
    Mi dispiace ma il regolamento del forum impedisce le valutazioni.
    Il prezzo delle piastrine è comunque elevato e relativo (dipende dall'offerta e dalla richiesta). Per le EKM Waffen SS il prezzo elevato non è assolutamente indice di originalità, i falsari cercano di copiare sempre meglio gli originali e poi li mettono in circolazione a prezzo alto, e alcuni commercianti, anche tedeschi e di negozi famosi, non sanno riconoscere i falsi e li vendono come originali.
    Siamo in un campo collezionistico difficile dove non si finisce mai di imparare, e gli errori sono sempre dietro l'angolo. Suggerisco di acquistare in negozi con possibilità contrattuale di reso.

  5. #5
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2015
    Località
    Piemonte
    Messaggi
    1,541
    Se vuoi sapere cosa ne penso del prezzo, mandami un messaggio privato.

  6. #6
    Utente registrato L'avatar di kanister
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Messaggi
    5,879
    Ragionando da commerciante io non esibirei mai una dozzina di oggetti simili ad un solo acquirente: sarebbe la dimostrazione che non sono poi così rari da poter richiedere cifre elevate. Se sono così comuni valgono certamente di meno.
    Magari venduto il primo ne tirerei fuori un secondo da sotto il banco, ma mai tutti insieme.

    Ti faccio un esempio capitato a me: in armeria trovo tre Beretta in 6,35, prezzo richiesto 150 euro l'una.
    Alla fine di una lunga trattativa le prendo tutte e tre per 200 euro in totale. Cosa sarebbe successo se me ne avesse offerto una a settimana? Probabilmente le avrei prese ugualmente spendendo 450 euro. Chi ci ha guadagnato di più?
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  7. #7
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Feb 2011
    Località
    dove non sarei mai finito se fosse dipeso solo da me
    Messaggi
    1,066
    Non ci siamo proprio quanto all’identificazione della piastrina 2./Kav. Aufkl. Abt. 33 .
    Kanister l’ha decodificata in maniera precisa e completa (meno male che scrive di essere a digiuno della materia !), tuttavia …
    Nella nomenclatura delle formazioni Waffen-SS il numero che segue la dicitura di un reparto divisionale di livello ordinativo inferiore al reggimento o di un reparto dei servizi della divisione (qual è , per es., il gruppo esplorante teoricamente presente in ogni divisione Waffen-SS) corrisponde solitamente all’ordinale che identifica la divisione . Ciò, per la gioia dei collezionisti, permette quasi sempre di associare il reparto alla grande unità di cui faceva parte. Esempio: il Battaglione Trasmissioni 7 faceva parte della 7^ divisione, la Sezione Polizia Militare 13 era inquadrata nella 13^ divisione e così via . Pertanto, nel nostro caso, il numero “33” di un reparto divisionale Waffen-SS deve rimandare alla 33^ divisione Waffen-SS. La quale fu la 33. SS-Kavallerie-Division (ung. Nr. 2) , una grande unità composta da Ungheresi di cui si conosce poco o nulla perché annientata dall’Armata Rossa nel 1944 mentre era ancora in fase di costituzione. Successivamente l’ordinale “33” fu assegnato ad una più conosciuta Waffen-Grenadier-Division der SS , meglio nota come divisione Charlemagne.
    Le tabelle organiche di una divisione di cavalleria Waffen-SS prevedono un Battaglione Esplorante di Cavalleria [ K a v allerie- A u f k l ärungs- A b t eilung]. L’indicazione Kav(allerie) sulla piastrina avrebbe dovuto fin da subito suggerire un' unità di cavalleria, quale non furono né la 20. Waffen-Grenadier-Division der SS (estn. Nr.1) né la 33. Waffen-Grenadier-Division der SS. I reparti divisionali della seconda, a dispetto della regola su indicata, non erano identificati dal numero “33”, come gicoalova ha giustamente precisato; mentre i reparti divisionali della prima erano identificati dal numero “20”. Né l’una né l’altra , poi, avevano un reparto esplorante di cavalleria.
    Per quanto riguarda la piastrina SS-Gren. Ausb. u. Ers. Batl. 33: questo battaglione “33” era un’unità “addestramento & complementi” che formava le reclute e forniva i rimpiazzi per la 20. Waffen-Grenadier-Division der SS, ma non dipendeva da essa ossia non ne faceva parte. Le unità “Ausbildung und ErsatzWaffen-SS non erano reparti divisionali, bensì facevanoi capo all’organizzazione addestrativa della Waffen-SS. A latere di questa, le divisioni Waffen-SS potevano annoverare tra i propri reparti un battaglione deposito chiamato SS-Feldersatz-Bataillon e distinto dal medesimo numero ordinale della divisione. Nello specifico, il reparto di complementi divisionali era l’SS-Feldersatza-Bataillon 20.

  8. #8
    Utente registrato
    Data Registrazione
    May 2019
    Messaggi
    42
    complimenti a tutti per la quantità di informazioni che avete condiviso.
    purtroppo quella di cavallieria e la ost sono risultate false

  9. #9
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Feb 2011
    Località
    dove non sarei mai finito se fosse dipeso solo da me
    Messaggi
    1,066
    Citazione Originariamente Scritto da kanister Visualizza Messaggio
    Ragionando da commerciante io non esibirei mai una dozzina di oggetti simili ad un solo acquirente: sarebbe la dimostrazione che non sono poi così rari da poter richiedere cifre elevate. Se sono così comuni valgono certamente di meno.
    Magari venduto il primo ne tirerei fuori un secondo da sotto il banco, ma mai tutti insieme.

    Ti faccio un esempio capitato a me: in armeria trovo tre Beretta in 6,35, prezzo richiesto 150 euro l'una.
    Alla fine di una lunga trattativa le prendo tutte e tre per 200 euro in totale. Cosa sarebbe successo se me ne avesse offerto una a settimana? Probabilmente le avrei prese ugualmente spendendo 450 euro. Chi ci ha guadagnato di più?


    Il tuo ragionamento non fa una grinza , ma lo leggo come il ragionamento di un collezionista che s’immedesima in un commerciante : credimi, le cose sull’altro fronte (a) sono un po’ più complesse e (b) funzionano diversamente perché hanno motivazioni disparate. Lasciatelo dire da chi per decenni è stato dall’altra parte della barricata, anche di mestiere, avendo per anni frequentato commercianti, negozianti, imprenditori non come cliente ma in attività di supporto, consulenza e/o come fornitore di merci e servizi in più settori. Militaria comprese.

    Nel commercio speculativo il secondo fattore più importante è il tempo. Talora è il primo, é più importante del guadagno. La parola d'ordine é vendere, vendere, vendere. Bisogna vendere il più possibile nel minor tempo. A costo di guadagnare poco, a costo di rimetterci, se necessario, ma bisogna muovere in fretta, sia la merce sia il danaro … "come se non ci fosse un domani". Solo così si accumula ricchezza in breve tempo e si può reinvestire e guadagnare ancora. E' un fondamentale del capitalismo, é il comandamento del Dio Denaro. Sono pochi coloro che si possono permettere di mantenere posizioni attendiste, irrigidirsi su determinate politiche commerciali, vendere se/quando/a chi vogliono. Per es. se come negoziante sono a corto di liquidità e devo pagare l’affitto del negozio, i contributi INPS della commessa o l’acconto IVA non posso concedermi il lusso di preoccuparmi che cosa pensi il mio cliente, devo alzare quattrini prima della scadenza. Punto.
    Un altro caso frequente: se compro 10 articoli a 100 € uno e fatico a venderli, è meglio che li svenda tutti per 500 € e reinvesta questa somma in qualcosa con la quale potrò recuperare i 500€ di rimessa e, magari, qualcosa in più. In altri termini, un minor introito di 500€ è preferibile a 1000€ di capitale immobilizzati. Conoscendo la marginalità media delle vendite ed il DSO è facile calcolare quante volte e per quanto tempo si debba reinvestire la minore somme incassata per coprire la perdita e riprendere a guadagnare.
    Altro aspetto: il privato (collezionista) solitamente acquista un oggetto alla volta e considera l’acquisto singolarmente: una volta ha speso poco, una volta ha speso molto. Il commerciante vende una pluralità di oggetti e non considera (o non dovrebbe considerare) il guadagno su un singolo articolo. Su alcuni guadagna di più, su altri meno. Su certi perde. Gli utili si conteggiano nei bilancini periodici, i conti veri si tirano alla fine dell’anno. Hai pagato 66,66 € ciascuna Beretta 6.35, indubbiamente buon per te. Ma l’armiere potrebbe essere alla carità e non lo verrà a dire a te. O é quanto le ha pagate. Oppure si é reso conto che, magari per il prezzo, non riusciva a venderle. O può anche darsi che nessuno gliele avesse chieste seriamente (io ho fatto ottimi affari comprando cose da chi non sapeva a chi venderle) . Cambia le Beretta 6.35 con le piastrine, ma le ragioni non cambiano,

    Non trascuriamo infine anche aspetti marginali quali le componenti psicologiche, come l’autoreferenzialità e lo smisurato ego di certe persone. Alcuni commercianti (di militaria) di mia conoscenza hanno la tendenza ad ostentare la loro offerta sia quantitativamente sia qualitativamente. Fanno una vera ossessione del proporre quanti più articoli possibile per dimostrare a se stessi ed al mondo di … averlo più grosso. Pessima idea, almeno per me, non tanto per i sospetti che può generare fra i malfidenti, quanto perché sono la competenza, la professionalità e buoni rapporti interpersonali che fanno la differenza tra un soggetto e l’altro.

    E qui mi fermo: giustamente l’Alto Comando del forum mi accuserà di essere andato fuori tema, nel qual caso invoco la grazia e chiedo di spostare questo mio sproloquio in una stanza più adatta. Però ci tenevo ad offrire qualche spunto di riflessione su queste situazioni, frequenti anche nel nostro “giro”.

Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12

Tag per questa discussione

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BB è Attivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG] è Attivato
  • Il codice [VIDEO] è Disattivato
  • Il codice HTML è Disattivato