Cari amici spero di non darvi dispiacere se in questo Forum si parli di Giovannino Guareschi del quale nel maggio di quest'anno 2008 si è festeggiato il centenario della nasciata. Tutti noi o quasi ricordiamo i film tratti dai racconti del padre di quel don Camillo e Peppone che tanto hanno allietato le serate televisive di tanti italiani. Mi chiedevo se tra di noi ci sono appassionati dei racconti guareschiani. Permettetemi di inserire qui di seguito una sua storia, storia tra le tante storie che quest'uomo scrisse, tante delle quali non erano solo racconti, ma fatti veri della vita dello scrittore.
Un saluto
El Tiroles

Signora Germania

Signora Germania, tu mi hai messo tra i reticolati, e fai la guardia perché io non esca.
E` inutile signora Germania: io non esco, ma entra chi vuole. Entrano i miei affetti, entrano i miei ricordi.
E questo è niente ancora, signora Germania: perché entra anche il buon Dio e mi insegna tutte le cose proibite dai tuoi regolamenti.
Signora Germania, tu frughi nel mio sacco e rovisti fra i trucioli del mio pagliericcio. E` inutile, signora Germania: tu non puoi trovare niente, e invece lì sono nascosti documenti d`importanza essenziale. La pianta della mia casa, mille immagini del mio passato, il progetto del mio avvenire.
E questo è ancora niente, signora Germania.
Perché c`è anca una grande carta topografica al 25.000 nella quale è segnato, con estrema precisione, il punto in cui potrò ritrovare la fede nella giustizia divina.
Signora Germania, tu ti inquieti con me, ma è inutile. Perché il giorno in cui, presa dall`ira farai baccano con qualcuna delle tue mille macchine e mi distenderai sulla terra , vedrai che dal mio corpo immobile si alzerà* un altro me stesso, più bello del primo. E non potrai metterli un piastrino al collo perché volerà* via, oltre il reticolato, e chi s`è visto s`è visto.
L`uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n`è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno.
E questa è la fregatura per te, signora Germania.
(Dalla conversazione "Baracca 18" Lager di Beniaminovo – 1944).