Ciao,oggi andiamo a visitare un'opera che,perlomeno al Moncenisio ha la particolarità* unica di unire un Centro di Fuoco e una batteria
Auguro a tutti buon divertimento.
Gianfranco
Mi viene segnalato adesso che il numero massimo di fotografie che posso allegare è di 50,quindi farò immediatamente un seguito al presente Topic per postare le rimanenti.
MONCENISIO
IX Settore di copertura GaF
Caposaldo RONCIA
Centro n.22-Batteria B4
Inserito nel I Sistema Difensivo del IX Settore Moncenisio-Sottosettore IX/B Moncenisio,il Caposaldo Roncia costituito dai Centri n.22-23,23bis,24,Batteria B4(616a Batteria G.a.F.)postazioni n.30 e 31,casermetta ex Forte Roncia e numerosi ricoveri si sviluppava,tranne il Centro n.24 sulla sinistra orografica del torrente Roncia,a quote che variavano dai 2200 m.del Centro n.22 ai 2500 del Centro n.24.Compito del caposaldo era quello di battere con il fuoco delle sue armi la sponda orientale del lago,interdire in concorso con gli altri capisaldi l`uso della rotabile SS.25 ed impedire un eventuale infiltramento francese verso l`Italia nella zona del Pian delle Fontanette-Pian delle Cavalle.
Il Centro n.22-Batteria B4 costruito fra gli anni 1932-1935 era un`opera mista(Calcestruzzo-Caverna) costruita secondo i dettami della circolare n.200,con un presidio di 46 uomini.
Particolarità* dell`opera,era quella di annoverare in un unico complesso un Centro di fuoco armato con mitragliatrici(Il Centro n.22) e una Batteria in caverna(B4-616a Batteria Guardia alla Frontiera) armata con pezzi di artiglieria da 75/27.Anche se i due blocchi sono esternamente separati, gli ingressi e la parte in caverna con tutti servizi logistici sono comuni ai due blocchi,una situazione anomala,almeno per quanto riguarda il IX Settore di Copertura.
L`opera era composta da due ingressi,il principale in trincea e galleria e il secondario a pozzo(quest`ultimo attualmente inagibile in quanto è stata asportata la scala a pioli alla marinara) difesi da una postazione in cunicolo armato ciascuno,due casematte metalliche con mascheramento esterno in pietra per i pezzi di artiglieria da 75/26 mod.06,due mitragliatrici in malloppo binato di calcestruzzo,una mitragliatrice in torretta metallica corazzata con 4 feritoie a scudo girevole,una postazione fotofonica di collegamento con il Centro 21 ubicata in una nicchia fra le due casematte delle mitragliatrici,due gruppi elettrogeni per le necessità* di energia elettrica dell`opera,serbatoi per la riserva d`acqua potabile,un gruppo degli apparati per la ventilazione ed un ricovero lungo circa trenta metri per tre di larghezza.La presenza nei pressi dell`opera di paracarri con la scritta CT(Cavi telefonici interrati)ci fa supporre che l`opera fosse collegata telefonicamente con i Centri n,23 e 23 bis.
La nostra visita agli interni inizia dalla trincea che congiunge la galleria con l`ingresso principale,tralasciamo la galleria lunga una decina di metri(costruita forse per poter trasportare i pezzi di artiglieria fino alle casematte) e scesi da una scala in cemento in discrete condizioni raggiungiamo il fondo della trincea(i muri di sostegno della trincea sono crollati ed impongono attenzione a dove mettiamo i piedi mentre ci dirigiamo verso l`ingresso principale.Questo è dotato di una porta piana blindata,dotata di una feritoia e di uno spioncino e sopra di esso è presente un fascio di tre tubi,i due più piccoli erano lo scarico dei due motori a scoppio dei gruppi elettrogeni e quello più grande la presa dell`aria pulita per gli stessi.Entriamo nell`opera oltrepassando una doppia svolta a baionetta,con annessa postazione in cunicolo armato per la difesa dell`ingresso e dopo aver superato 10 gradini il corridoio con una curva a sinistra(non ad angolo retto ma arrotondata per agevolare il movimento dei pezzi di artiglieria) ci conduce,dopo aver superato una porta stagna,al vano dei due gruppi elettrogeni che troveremo alla nostra destra.Qui sono presenti in successione i basamenti del gruppo elettrogeno della potenza di 8 KW,il pozzetto che conteneva il serbatoio della riserva del carburante e il basamento del gruppo elettrogeno della potenza di 1.62 KW.Sopra il basamento del gruppo da 8 KW sono ancora presenti le staffe che sostenevano il serbatoio principale del carburante.Superata un`ulteriore porta stagna il corridoio immette nel ricovero destinato ad ospitare il peronale,mentre una derivazione a sinistra conduce alle casematte dei pezzi di artiglieria della Batteria B4.Noi imbocchiamo quest`ultima ,e dopo aver superato due porte stagne giungiamo ad una intersezione a T,il ramo di sinistra dopo aver superato una scala di 15 gradini in salita ed una curva arrotondata(per facilitare il movimento dei pezzi) dopo aver superato le riservette delle munizioni e 5 gradini termina nella casamatta metallica del Pezzo n.1.La casamatta metallica,di acciaio fuso al carbonio, era un complesso di 4 pezzi che venivano poi imbullonati fra loro e immorsati nel calcestruzzo.Il peso totale dell`installazione era di 39200 Kg e lo spessore del metallo variava dai 32 cm della parte frontale ai 10 cm della parte posteriore.Data la loro minima superficie frontale era necessario solo un minimo mascheramento esterno,nel nostro caso costituito da pietre.
Ritorniamo indietro,ed alla derivazione procediamo diritti(in pratica percorriamo il ramo di destra della derivazione a T precedentemente accennata), dopo aver salito 13 gradini troviamo alla nostra sinistra un vano che avrebbe potuto ospitare il comando della batteria.Percorriamo anche qui un tratto di curva arrotondata,le riservette munizioni e con 5 gradini giungiamo nella casamatta del Pezzo n.2.
Qui una scritta sulla parete metallica della casamatta ci indica che è dedicata al Caporale MEMO AGOSTINO.Sulla volta e sulla parte anteriore della casamatta sono ancora presenti gli anelli d`acciaio che servivano per poter sollevare il pezzo d`artiglieria durante le operazioni di manutenzione,montaggio e smontaggio.Alla base della feritoia dell`arma si legge il marchio della ditta costruttrice.Viste le due casematte ritorniamo al ricovero,un locale lungo circa 30 m. e largo 3,in un vano presente a sinistra era ubicato l`impianto di ventilazione ed a destra un piccolo vano con la presa d`aria.In fondo al ricovero un andito da accesso ad una intersezione ad Y(Qui praticamente inizia il Centro n.22),il ramo di sinistra conduce al malloppo delle mitragliatrici,quello di destra verso la torretta metallica della mitragliatrice e l`ingresso secondario.
Noi imbocchiamo il ramo di sinistra dopo aver superato un`ulteriore porta stagna,e dopo un breve tratto rettilineo con un vano destinato probabilmente a riservetta munizioni iniziamo a salire una scala di 36 gradini lungo la quale troveremo altri 2 vani(riservette munizioni ?).Alla fine della medesima ,praticamente siamo nel malloppo delle mitragliatrici,è installata una porta stagna,ed una intersezione a T.Di fronte a noi la nicchia dell`impianto fotofonico di collegamento con il Centro n.21 del Caposaldo Ospizio,mentre le derivazioni di destra e sinistra conducono alle casematte delle mitragliatrici n. A1 e A2.
Ritorniamo alla intersezione ad Y e iniziamo a percorrere il ramo trascurato precedentemente.Percorriamo un breve tratto in piano ed inizia una scala di 23 gradini che conduce ad un pianerottolo ai cui lati sono stati ricavati 2 vani destinati ad ospitare i serbatoi della riserva d`acqua.Il corridoio riprende nuovamente a salire e dopo ulteriori 23 gradini troviamo alla sommità* della scala una porta stagna e subito dopo questa,a sinistra un corto corridoi conduce alla base del pozzo della torretta metallica.Riprendiamo a percorrere il corridoio principale e anche qui,come all`ingresso troviamo una doppia a svolta a baionetta protetta da postazione in cunicolo armato e subito dopo una porta stagna,oltre la quale e ubicato il pozzetto,alto circa 2 metri che tramite una scala a pioli(asportata) conduceva all`ingresso secondario di cui vediamo già* la luce.Impossibilitati a proseguire oltre rifacciamo il percorso a ritroso uscendo nuovamente dall`ingresso principale.
Si segnala lungo tutto il percorso la costante presenza sul pavimento di calcinacci staccatesi dalle pareti e dalla volta dei corridoi a causa dell`umidità* e del gelo.
Con molta attenzione l`opera è visitabile.Non dimenticarsi mai di usare molta prudenza e portare con se SEMPRE almeno 2 pile,in quanto l`opera è abbastanza vasta.Le batterie della pila potrebbero esaurirsi,la lampadina potrebbe bruciarsi e quant`altro potrebbe accadere ad una comune pila.Vi assicuro che dover percorrere al buio l`opera non è un`esperienza piacevole.
A coloro che fossero interessati visitare l`opera si consiglia di lasciare l`auto al Pian delle Fontanette,c`è un grande parcheggio nei pressi dela piramide.L`Opera è gia perfettamente visibile 100 m.più in alto a NE.Di qui un ben segnato e indicato sentiero con direzione Forte Roncia in circa 15 minuti di cammino ci condurrà* nei pressi della torretta metallica,si prosegue fino a raggiungere il malloppo delle mitragliatrici,da questo punto si prosegue in direzione Sud e dopo essere passati davanti al malloppo ed alle casematte dei cannoni si raggiungerà* l`ingresso principale.
La visita appena descritta è stata effettuata dallo scrivente il 10 giugno 2007.
Come al solito spero che le fotografie,meglio delle parole,descrivano l`opera.



Gianfranco
Rispondi citando





