Originariamente Scritto da totino72
Riprendo da qui perchè ho trovato la testimonianza di qto sopravvisuto, l'aviere Giannola:
"...Dopo quattro giorni di combattimento avevamo alzato le braccia...mentre gli americani ci spogliavano io pensavo alla festa,pensavo a casa.Poi abbiamo camminato sotto il sole;saremmo stati una cinquantina, tutti senza scarpe, a torso nudo, in mutande o con i pantaloni corti.Dopo qualche ora ci hanno fatto fare una sosta,stavamo seduti in un campo all'ombra degli ulivi...tempo un quarto d'ora ci siamo alzati di nuovo:ci hanno fatto mettere su tre file...a quel punto gli americani hanno cominciato a sparare.Sono stato colpito subito: un proiettile mi ha spezzato il polso e mi sono buttato a terra. Ho fatto solo in tempo a fissare l'immagine di quel Sergente gigantesco, con il tatuaggio sul braccio, che impugnava il mitra. Poi i corpi degli altri mi sono caduti addosso...sono rimasto immobile per un paio d'ore, finchè il silenzio non è diventato totale. Lentamente, quasi paralizzato dalla paura, ho spostato i corpi e mi sono alzato. Ho fatto solo in tempo a guardarmi attorno ed è arrivata la fucilata.Ricordo il botto ed il calore che mi bruciava la testa. Sono caduto, sorpreso d'essere ancora vivo. Il proiettile mi ha preso di striscio...con la faccia a terra credevo di non avere più scampo, invece nulla. Non so quanto tempo sia passato. Mi dicevo: non muoverti. Ma avevo sete. Il polso spezzato e la ferita alla testa mi bruciavano. Il dolore ha superato la paura. Mi sono mosso carponi, temendo un altro sparo. Ho camminato così fino ad una strada sterrata...è passata un'ambulanza e si è fermata. Si sono resi conto che ero un italiano, ma mi hanno dato da bere e bendato le ferite con attenzione. Poi a gesti mi hanno fatto capire di restare vicino alla strada:"verranno a prenderti"...E' arrivata una jeep con tre soldati, quelli sono scesi, penso mi avessero scambiato per uno di loro. Mi parlavano sorridendo, poi si sono accorti che non capivo. Li ho visto guardarsi in faccia, quello con il fucile ha indicato all'altro la jeep, lo ha mandato via. E' rimasto solo, in piedi, di fronte a me. Io eroseduto, lui mi fissava. Poi ha imbracciato la carabina.Ha mirato al cuore ed ha sparato."
Allego la pianta della difesa fissa dell'aeroporto, periodo marzo-aprile 1943
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Ciao


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