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Discussione: Alpini con obice da 75/13

  1. #21
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    Re: Alpini con obice da 75/13

    Citazione Originariamente Scritto da Centerfire
    Bella, mi piace questa discussione su una foto!
    Si impara sempre moltissimo da tutti ed è veramente piacevole leggere dei confronti così costruttivi!!!

    Bravi! E' così che si conquista credibilità e rispetto!
    Grazie Centerfire, è lodevole il tuo pensiero, esprimo gratitudine.

    Saluti

    Breda

  2. #22
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    Re: Alpini con obice da 75/13

    questa è la borraccia mod.'30 2° tipo!
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    .....IO SONO E SARO' SEMPRE TUO AMICO! LUNGA VITA E PROSPERITA'!

  3. #23
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    Re: Alpini con obice da 75/13

    A proposito di nappine dell'artiglieria da montagna, poi alpina, a partire dal 1910 queste furono di lana rossa con il centro nero e le lettere ( comando di reggimento C.R. o di gruppo C.G.) o numeri gialli (batterie). Così rimasero fino al 1935 quando, con F.O. del 01/04/35 dispensa 13 n. 116, la nappina rossa venne sostituita da quella verde con ovale nero e lettere e numeri gialli.

  4. #24
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    Re: Alpini con obice da 75/13

    Belli nell'angolo in basso a sinistra i due calcatoi di legno per spingere il proiettile in canna senza scottarsi.
    L'obice da 75/13 non era altro che il famosissimo cannone da montagna austro-ungarico M.15 da 7,5 cm, costruito poi anche in Italia, soprattutto canne nuove.

    Dalla mostra sull'artiglieria AU che abbiamo allestito a Lugo e a Gorizia lo scorso anno.

    7,5 cm Gebirgsgeschütz M 15

    Il 7,5 cm Gebirgsgeschütz M 15, il cannone da montagna da 75 mm mod. 15, fu un cannone riuscitissimo progettato dalla Skoda di Pilsen riducendo le dimensioni del 10 cm Gebirgshaubitze M 10, l’obice da montagna da 10 cm mod. 10, appositamente realizzato per la guerra in montagna.

    Il pezzo venne studiato per sostituire il vecchio 7 cm Gebirgsgeschütz M 99, il cannone da montagna da 72.5 mm mod. 99, ancora ad affusto rigido, e i 7 cm Gebirgsgeschützen M 7 e M 8, i cannoni da montagna da 72,5 mm mod. 7 e mod. 8.

    Per la scarsa disponibilità di materiali moderni dell’artiglieria austro-ungarica a fronte delle enormi esigenze della guerra e per la situazione economica disastrosa in cui versavano le potenze degli imperi centrali a causa del blocco economico imposto dalle potenze dell’Intesa, i pezzi convissero per tutta la durata della guerra.

    Il cannone divenne, con il cannone da campagna da 76,5 mm mod. 5 e l’obice da campagna da 100 mm mod. 14, il tuttofare dell’artiglieria austro-ungarica.

    Nel corso della guerra il cannone da fanteria da 37 mm mod. 15 si era dimostrato insufficiente come arma d'accompagnamento della fanteria per il suo piccolo calibro, ma la direzione d’artiglieria dell’esercito austro-ungarico non riuscì a sviluppare un pezzo di calibro maggiore e dall’eguale mobilità per sostituirlo.

    Venne allora sperimentato presso le truppe d’assalto austro-ungariche il cannone da montagna da 75 mm mod. 15, che già equipaggiava i reparti d’assalto dell’esercito germanico, ma in quel ruolo l’arma non ebbe successo.

    Dopo la guerra il cannone rimase in servizio con l’esercito tedesco, con gli eserciti degli stati successori dell’impero austro-ungarico, la Cecoslovacchia, dove la produzione continuò presso la Skoda, l’Ungheria e l’Austria e degli stati come l’Italia, la Romania e la Jugoslavia che, alla fine della guerra, si trovarono a disporre di parecchi esemplari di preda bellica.

    In Italia, dove il cannone era conosciuto come obice da montagna da 75/13, il pezzo rimase in servizio fino all’inizio degli anni 50.
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  5. #25
    Moderatore L'avatar di Furiere Maggiore
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    Re: Alpini con obice da 75/13

    K/Pal:
    ...Per la scarsa disponibilità di materiali moderni dell’artiglieria austro-ungarica a fronte delle enormi esigenze della guerra e per la situazione economica disastrosa in cui versavano le potenze degli imperi centrali a causa del blocco economico imposto dalle potenze dell’Intesa, i pezzi convissero per tutta la durata della guerra...
    ... beh non possiamo dire che l'esercito AU avesse scarsa disponibilità di materiale moderno in quanto aveva in linea materiale concepito e realizzato quache anno prima come si evince anche dall'anno di adozione che, proprio per la loro "modernità", mantenuti in servizio per molti anni ...

    - il 75/13 è del 1915 ed armò i nostri gruppi di artiglieria nelle divisioni di fanteria e tutta l'artiglieria da montagna, andò in pensione "verso" la fine degli anni '50 sostituito, a poco a poco, dal nostro 105/14;

    - il 100/17 è del 1914/16 ed armò i nostri gruppi di artiglieria nelle divisioni di fanteria. Negli anni '50, in italia, con piccole "sistematine" alla bdf e all'otturatore divenne il 105/17/61 per utilizzare il munizionamento standard NATO del 105/22;

    - il 76,5 è del 1905/08, in Italia diventò il 77/28 e armò la nostra artiglieria coloniale ... questo pezzo fu anche utilizzato, con opportuno affusto a candeliere, come c.a. con la denominazione di "cannone da 77/28 C.A...

    poi... c'è anche il resto...

    Saluti

    fm
    E' la somma che fa il totale.

  6. #26
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    Re: Alpini con obice da 75/13

    Sempre dalla mostra a cui accennavo precedentemente.

    All’inizio del secolo scorso la Duplice Monarchia era uno dei paesi più grandi d’Europa, ma non certo tra i più ricchi, anzi. Molte zone dell’Impero erano economicamente arretrate e necessitavano di sussidi e investimenti pubblici. Il bilancio del Ministero della Guerra, rispetto alla grandezza dello Stato e alle sue ambizioni politiche, era molto scarno e imponeva risparmi e compromessi sulle spese militari, quelle per il reclutamento e per gli armamenti. Questi erano mediamente molto validi dal punto di vista tecnico ma, prodotti in quantità ridotta, inferiori quindi alle necessità dell’esercito e il loro ammodernamento sempre rinviato. I rinvii davano però la possibilità di fare un’accurata scelta dei materiali, soprattutto quelli dell’artiglieria, orientandosi su pezzi versatili e utilizzabili sui teatri di guerra più diversi, dalle pianure ungheresi alle più alte montagne delle Alpi.

    Alla fine del 1914 e tutto il 1915 per potenziare l’esercito e sostituire gli enormi quantitativi di artiglierie cadute in mano agli avversari sul fronte russo e serbo e, di fronte alla scarsa capacità produttiva di cannoni dell’industria nazionale, l’esercito austro-ungarico dovette rimettere in servizio tutti i pezzi obsoleti in bronzo su affusto rigido calibro 12, 15 e 18 cm. risalenti al 1881, e anche i modelli 1861 e 1875, conservati oramai nei musei militari. I pezzi furono schierati anche sul fronte italiano da poco apertosi.

    La mancanza di artiglierie costrinse all’entrata in servizio di bocche da fuoco catturate al nemico, non solo i moderni e ottimi cannoni russi calibro 72,6 mm, ma anche artiglierie, serbe e italiane oramai obsolete, con l’inevitabile e prevedibile conseguenza di avere per questi pezzi un rifornimento di munizioni estremamente precario.

    Nel 1915 e parte dell'anno successivo si assistette ad un’accelerazione da parte dei progettisti e delle acciaierie nazionali per colmare il ritardo accumulato nella dotazione di moderni ed efficienti armamenti pesanti in acciaio. Alcuni di questi furono richiesti all'alleato tedesco, se ne progettarono di nuovi e migliorati i precedenti. L’anno 1916 e soprattutto il 1917 vide la fabbricazione e la messa in combattimento, anche grazie alla tecnologia alleata, della migliore produzione nazionale da parte delle acciaierie Böhler e Skoda, da questa era stato progettato sin dal 1911, il migliore mortaio esistente, il calibro 30,5 cm.

    Nell'ultimo anno di guerra si assistette al fronte alla progressiva mancanza di materiali strategici. Questo obbligò l’industria bellica a produrre pezzi e munizioni di qualità scadente con i bossoli per l'artiglieria di costruzione mista ferro-ottone e poi solamente di ferro e l’impiego dello stesso meno efficace metallo, anziché del piombo, per la fabbricazione delle biglie o pallette dei proiettili Shrapnell.

    Alla fine, nell’autunno 1918, l’artiglieria asburgica schierava in linea molti pezzi oramai logori, non sostituibili per mancanza di pezzi di ricambio e di trasporti oppure scarsamente munizionati. Tutto naufragò, anche se come vedremo onorevolmente sulla linea del Piave, nella babele di lingue e nazionalità che anticipò il crollo dell’impero.
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  7. #27
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    Sfrutto questa vecchia discussione in quanto tratta direttamente degli obici da 75/13 per chiedere una delucidazione. Ho ritrovato alcuni bossoli per il Geb. G36 tedesco all'interno di buche/postazioni di artiglieria del gruppo Vicenza della Monterosa, che si dice fossero armati con i questi vecchi obici, cosa confermata anche da un reduce a cui avevo avuto occasione di parlare. Premettendo che di artiglieria me ne intendo poco niente, vorrei sapere se il munizionamento per il cannone tedesco da montagna G36 poteva essere usato sui 75/13 nonché vecchi Skoda, visto che il calibro è sempre 75mm/7,5cm di entrambi i pezzi.Grazie
    Saluti

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