Sul fare delle foto del prima, mi accorgo dell'errore di non averne solo ora, cioe' quando si mettono in mostra a terzi che giustamente valutano solo le foto e non la storia che c'e' dietro. Ma tanto e' la frenesia, che quando ritorno a casa neanche mi tolgo il giubotto e preparo il bagno dell'ossalico.
Dolomitico ha ragione il fregio del 45° e' eseguito a mano, Presumo con penna ed inchiostro visto l'esiguo spessore e le striature, si notano solchi dove il colore e' piu' presente.
Ripeto che dal vivo non sono cosi' brutti lucidi ed oliati, anzi....esempio quello del 45° ha il fregio di colore nero non cosi' intenso come mostrato nelle foto, e' un nero sbiadito ormai color grigiastro, leggermente piu' carico e' quello da artiglieria, che presumo fatto a mascherina ed anche in questo spessore di colore non ne ha.
Se ora li guardo a 3 mt di distanza i fregi faccio fatica a vederli se c'e' luce diretta, in ombra si notano meglio.
Non utilizzo assulutamente olio per ungerli, ma crema mani, questo passaggio dopo averli buttati in acqua ed ossalico e' assolutamente necessario.
quindi o si passano con l'ossalico o non si fa nulla, siccome questi erano totalmente marroni, ho preferito togliere la patina diffusa dalla ruggine con l'ossalico, grazie a questo in un altro elmetto e' apparso anche il nome del soldato.