Ottimo,infatti è quello che si cerca di fare[]Originariamente Scritto da mirco
Ottimo,infatti è quello che si cerca di fare[]Originariamente Scritto da mirco
morale della favola, Die Nadel e cocis 49, siete due grandi!
Complimenti.
Belle integrazioni complimenti a tutti..
Gigi "Viper 4"
"...Non mi sento colpevole.. Ho fatto il mio lavoro senza fare del male a nessuno.. Non ho sparato un solo colpo durante tutta la guerra.. Non rimpiango niente.. Ho fatto il mio dovere di soldato come milioni di altri Tedeschi..." - Rochus Misch dal libro L'ultimo
Eccolo là*!!!
T'aspettavo al varco Cocis, sapevo che questa sarebbe stata una chicca troppo golosa perchè tu t'astenessi [][][][innocent][]
Integrazione interessante, hai mostrato la battaglia da un punto di vista in più, il che non è male.
Riintegro un paio di cose sugli eventi della battaglia:
I due scontri più sanguinosi che si verificarono in quella città* nei sei mesi di combattimenti furono la battaglia per la conquista di ottobre rosso e nell'espugnazione di Mamayev Kurgan, la prima ebbe luogo ad inverno già* inoltrato, due reggimenti sovietici si erano trincerati all'interno delle enormi acciaierie e si difesero, completamente circondati, con scarse munizioni, con scarsi viveri per ben una settimana, alla fine quelli che non erano morti per la fame, per le ferite o che non si erano suicidati caricarono all'arma bianca le linee Tedesche nel folle tentativo di uscirne e vennero falciati totalmente dalle mitragliatrici.
Il secondo scontro non fù da meno, nella collina di Mamayev Kurgan si era trincerato tutto un intero stato maggiore dell'NKVD che venne interamente macellato, i Tedeschi per prendere quella collina dovettero sudare sette camice anche a caro prezzo in fattore di vite, venne definito come uno dei più grandi bagni di sangue di tutta la battaglia.
Un altra cosa molto importante: dopo che fù completato l'accerchiamento della 6° Armata da parte dei sovietici diversi reparti cercarono, e in alcuni casi riuscirono, a sfondare l'accerchiamento per ricongiungersi alle forze di soccorso di Von Mannstein e di Hoth, questo fatto è anche rirpeso da Sven Hassel nel libro: General SS, ovvio che nel libro il tutto è molto più romanzato, però il principio di fondo è vero.
Militarmente parlando l'errore più grande fù quello di non abbandonare la città* quando iniziò la manovra d'accerchiamento sovietica, Paulus avrebbe dovuto infischiarsene degli ordini del Quartier Generale e ritirarsi, come fecero Hausser e Steiner a Kharkow quando all'inizio della manovra d'accerchiamento ricevettero l'ordine di resistere ad oltranza, per poi riorganizzare le proprie forze al difuori della città* e riprenderla con un contrattacco.
Ma purtroppo la mentalità* di obbedire sempre e comunque ad un ordine, anche un ordine insensato, era troppo radicata nella mentalità* del Generale.
Saluti
Die Nadel
Komm mein Schatz, denn wir fahren nach Croce D’Aune
Canale youtube: http://www.youtube.com/user/Feldgragruppe?feature=mhee
Sito web: http://www.feldgrau.eu/
Pagina facebook: http://www.facebook.com/Feldgraugruppe
Grazie.
Hai ragione Die non potevo astenermi la storia mi appassiona e quando la si vuole raccontare sono qui (tempo permettendo)[^]
Cercheò di integrare appena riuscirò a scannare le foto e a scrivere qualcosa.
[ciao2]
luciano
Qualcuno non vorrà* parlarci, per caso, dei reparti femminili che prestarono servizio nell'armata rossa??? [][][][innocent]
Saluti
Die Nadel
Komm mein Schatz, denn wir fahren nach Croce D’Aune
Canale youtube: http://www.youtube.com/user/Feldgragruppe?feature=mhee
Sito web: http://www.feldgrau.eu/
Pagina facebook: http://www.facebook.com/Feldgraugruppe
Interessa molto anche a me.Originariamente Scritto da Die Nadel
Cocis, immagini straordinarie dal tua super fornita raccolta!!!
Grande come sempre!!![ciao2][ciao2]
Molto interessante e ben fatto l'unica cosa sbagliata è il numero
la 6a armata in se contava circa 250.000 uomini, il gruppio d'armate B che riuniva anche l'8a armata italiana, la 2a Ungherese, la 2a e la 3a rumena, più almeno un altra armata tedesca (quella comandata da Hoth), a queste unità* vi era il gruppo di armate A impegnato sul Caucaso tutte queste unità* ammontavano a più o meno 1 500.000 uomini, la 6a armata era l'unità* più grande dell'esercito tedesco.
i circondati furono per l'appunto i 250.000 uomini di Paulus più altri pezzettini di unità* che vi si trovarono invischiati per sfiga, come una colonna di italiani mandata a recuperare legname tra le macerie.
Lo sfondamento che avvenne sulle due unità* rumene le distrusse infranhgendo l'intero fronte, solo una serie di eventi commischiati impedirono alla Stavka l'attuazione del piano saturno (ridotto a una versione limitata come piccolo saturno) che allo sfondamento sul Don avrebbe fatto seguito una marcia verso Rostov sul Don, evento questo che avrebbe provocato l'intero accerchiamento e la probabile distruzione dell'intero nucleo meridionale delle armate tedesche
Ciao Peo grazie
Ciao Ivan Zolotov non sò cosa dirti su almeno due miei libri la 6a armata di Paulus me li dà* in 320.000 uomini.
......in nove settimane di combattimenti sono oltre 700 attacchi alla media di 12 per giorno e 5 grosse battaglie scatenate il 22 settembre, il 4 e il 15 ottobre, il 1° e il 12 novembre che sotto l`urto dei carri dell`artiglieria e dall`aviazione il fronte difensivo russo si spezzetta in piccole isole di resistenza limitate da una strada, ad un gruppo di case, a una scuola, a un grande magazzino, a un`ala di una fabbrica.
Delle 5 battaglie la più aspra è quella del 14 ottobre, quando durante 9 giorni Paulus rivolge le sue forze contro i tre complessi industriali "Barricate" "Trattori" ed "Ottobre Rosso" che sorgono uno accanto all`altro in riva al Volga.
I tedeschi impiegano su un fronte di 5 Km. tre divisioni di fanteria e due corazzate, conquistano la fabbrica dei trattori e dividono le forze di Ciuikov .
L`attacco di Paulus perde mordente proprio nel momento in cui i sovietici, arretrando passo dopo passo, sono stati risospinti a 50 metri dal fiume.
Il Volga largo in questo punto un chilometro e mezzo è l`amico – nemico dei russi.
Tutto quello che occorre al presidio di Stalingrado deve essere trasportato da una riva all`altra.
I traghetti sfidano pericoli mortali, l`avversario ha un`ottima visuale sul fiume, con mortai ed aerei dà* una caccia spietata.
Ma il Volga, al tempo stesso è uno dei motivi dei successi dei difensori.
L`artiglieria russa con le sue paurose Katiuscia è nascosta sull`altra sponda ed annulla qualsiasi conquista nemica.
Ma Stalingrado è quasi conquistata al 90%.
Benché la stampa anglo-americana definisca Stalingrado "la Verdun dell`oriente" qui a differenza le linee sono a brevissima distanza, sui due lati di una strada, dall`ingresso al cortile di uno stabilimento, da un piano all`altro di una casa.
Ogni uomo sente l`avversario camminare, strisciare, respirare, qualche volta arriva a parlargli: " Russ skoro bul-bul u Volga" gridano i tedeschi che presidiano il Voientorg, sull`angolo delle vie Solniescnaia e Smolenskaia ai sovietici del "bunker" di fronte "Presto farete le bolle nel Volga".
Riusciti a resistere per il primo mese di assedio in mezzo alle macerie i russi scoprono che il loro vantaggio viene proprio dal combattimento ravvicinato dove la "terra di nessuno" non supera mai il lancio di una bomba a mano, prima di tutto perché in questo genere di lotta sono più esperti per l`impiego di armi bianche, sia per la scelta dell`ora (la notte era il loro elemento scriverà* Ciuikov) in secondo luogo perché rende immuni o quasi dagli attacchi aerei.
Ma soprattutto col sistema degli edifici trasformati in capisaldi, come la "casa di Pavlov" (che prima della guerra si chiamava Casa della Gloria del Soldato), che i russi riescono sempre a contenere l`urto dei tedeschi.
In questa casa di 4 piani che sorge sulla piazza IX Gennaio il sergente I.F.Pavlov (insignito del titolo "eroe dell`Unione Sovietica) e i fanti Alexandrov, Gluscenko e Cernologov lo occupano a metà* settembre e con l`aiuto degli abitanti fortificano la costruzione, costruiscono cunicoli e camminamenti per collegarsi ad altre case-fortino, creano punti di fuoco, sbarramenti anticarro, campi minati, reticolati e postazioni per i cecchini che sono una "specialità*" dei russi, il celebre Zaitsev da solo uccise 242 tedeschi.
Così la "Casa di Pavlov" resiste per oltre 50 giorni.
E` una continua lotta i tedeschi con i lanciafiamme che sputano il loro liquido ardente nelle finestre delle cantine carbonizzando chi tenta di resistere e ci si batte casa per casa anzi dentro ogni casa.
Accade che i russi tengano il pianterreno e il primo piano di un fabbricato e i tedeschi il terzo o il quarto o addirittura che mentre una pattuglia è in cucina, un`altra, nemica, si trovi nella stanza da letto e con bombe a mano, pugnalate e raffiche di mitra si cerca di vincere l`avversario.
Ma adesso basta scrivere lasciamo alle immagini il racconto.
Carro armato in appoggio alla fanteria contro una postazione sovietica
Cannone tedesco in azione
Un nido di resistenza è stato eliminato i soldati si concedono una pausa
Paulus in una via della città*
Russi in una trincea si intravvede in alto a sinistra la leggendaria "Casa di Pavlov"
Bandiera issata su una casa
I locali interni della grande fabbrica "Krasny Oktiabr"
Tra le rovine di un'altra fabbrica
I russi si difendono nei pressi della fabbrica "Ottobre Rosso
Tedeschi con mortaio tra le rovine
Tedeschi tra le rovine di una casa controllano i russi
.....e i russi controllano i tedeschi
Tra le rovine casa per casa
Civili che cercano di fuggire
luciano
|
|