Un po' hai ragione, un po' no...Originariamente Scritto da 157°
Allora: lo spicciolo, a parer mio, proviene dal pavimento o da una soglia di porta o di davanzale della casa.
Infatti, è sempre stato uso comune, durante i lavori di costruzione o di restauro di case, mettere qualche monetina sotto i mattoni del pavimento o sotto soglie o davanzali. Lo si fa per buon augurio e per datare i lavori. I muratori più anziani o tradizionalisti ancora lo fanno e lo ho fatto anch'io mentre mi restauravano casa.
La cosa è confermata dalla patina, verde, forse per contatto con la calce, al contrario di quella della commemorativa, che invece è rossastra, perchè era nel terreno ed ha una patina diversa, dovuta a maggiore umidità .
Talvolta si trovano monete molto vecchie in zone disabitate o periferiche, dove tradizionalmente si sono portati calcinacci dopo abbattimenti e demolizioni.
Può anche essere dovuta a precedenti utilizzatori dell'area.
Va anche detto, però, che la circolazione monetaria non ha sempre seguito le regole odierne e non bisogna essere troppo rigidi: negli anni '30 e '40 poteva ben spendersi una moneta "fuori corso", specie in zone rurali... spesso le monete si usavano ancora per il loro valore merceologico e il loro peso.
Un noto numismatico dell'epoca, lo Gnecchi, nel suo manuale di numismatica romana Hoepli, edito nel ventennio, e in alcuni articoli successivi, ricorda che, sino agli anni '20-'30 era ancora possibile rinvenire, nelle cassette delle elemosine di chiesette di campagna... bronzetti di Costantino il Grande... Senza dubbio moooolto fuori corso...
Allo stesso modo a Roma, oltre che i piccoli Quattrini, venivano tranquillamante spesi anche spiccioli del Regno di Sicilia o del Lombardo Veneto, anche fino al regno di Umberto I o di Vittorio Emanuele III ben inoltrato... di fatto gli spiccioli erano composti dello stesso materiale ed avevano più o meno lo stesso valore e le stesse dimensioni e venivano apprezzati per questo, anche perchè la produzione monetaria non era ricca come oggi.
Spesso, nel coniare moneta si badava a coniare in modo simile a monete appena andate fuori corso o di paesi confinanti, per poter mantenere facile convertibilità .
Ovviamente, talvolta, la lega era più povera e quindi... la moneta di qualità e valore inferiore, di norma coniata successivamente, "cacciava" via dalla circolazione quelle precedenti, intrinsecamente di valore superiore.
Un esempio chiarirà meglio il concetto.... Ricordate le monete da 500 lire di argento, le Caravelle? Sparirono dalla circolazione non perchè fuori corso, ma perchè solo un pazzo avrebbe pagato con una di quelle merce per 500 lire... Il solo argento di cui erano composte valeva molto di più...
Ma sono rimaste in corso fino a poco tempo prima dell'euro.
Ecco, all'epoca si cercava di non fare queste cose, per conservare in circolazione le vecchie monetazioni e risparmiare sui costi di nuovi coni. Coniare moneta, infatti, non è tut'ora facile ed è costoso. Agli albori del Regno d'Italia i Savoia furono costretti a coniare tantissimo e a ricorrere all'aiuto della zecca di Birmingham, della Regina Vittoria, per far fronte alle nuove ed improvvise esigenze... ciò comportava costi, che venivano ridotti consentendo di pagare con il vecchio circolante e coniando monete diverse, ma con identici (o quasi) valore, peso, forma, materiale e dimensione.
Anche oggi, comunque, in Eire e UK (Repubblica di Irlanda) non si guarda molto per il sottile di fronte a spiccioli UK, Irlandesi o di euro, per piccolissimi importi, dato lo stesso aspetto visivo e merceologico e valore comparabile.

qualche notizia sul tipo di sito non guasterebbe per acculturarci tutti; è infatti un pò strano come ritrovamento in quanto: la moneta dell'800 non aveva più corso legale dopo gli anni 20' e quindi, ipotizzando anche che un ex combattente della 1^ g.m. avesse in tasca la medaglia commemorativa ( ma in genere la indossavano solo il 4 novembre) e quindi abbia perso tutto durante la 2° g.m. cosa ne faceva di spiccioli fuori corso?
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