Sul fatto che nell'immediato dopo guerra, tutto fosse utilizzato e che spesso i regolamenti vennissero disattesi, siamo d'accordo... La mia domanda di chiarimento era rivolta a chi, vista la specifica competenza, è in grado di chiarire i miei dubbi relativamente agli alamari sull'uniforme modello 1933/39...
Forse mi sono espresso poco chiaramente e mi scuso.
Il rateo temporale che indcavo io, va dal 1943 all'immediato dopoguerra; nel senso che anche e soprattutto durante il periodo bellico, e proprio con il volgere degli eventi a sfavore dell'Asse, verosimilmente ciò che si trovava nei magazzini veniva utilizzato e ri-utilizzato in deroga ai regolamenti.
Altro esempio stà nel fatto che ancora in piena ww2 erano continui i richiami, circolarizzati, rivolti agli ufficiali che portavano ancora - o avevano riutilizzato- l'uniforme mod.'33/34; come dire: la burocrazia scissa dalla realtà del momento.....che poi è un pò un difetto molto italiano.
In questa contingenza credo si possa trovare il motivo dell'uso degli alamari "inappropriati" su quel tipo di uniforme (qualora lo siano effettivamente da regolamento).
Un cordiale Saluto!
Sono daccordo,nel dopoguerra si utilizzava quello che c'era stiamo imparando noi collezionisti a conoscere e cercare di distinguere le uniformi che siano di regolamento,di transizione o di fantasia hanno sempre qualcosa di diverso quindi credo che nel corso degli anni ne vedremo di uniformi strane o che non corrispondono a quello che scrivono i libri c'è ancora tanto da imparare.Allego questa tavola che illustra i dettagli dell'uniforme definita mod 1933 nelle due versioni per Brigadieri e Carabinieri a piedi (con i pantaloni lunghi)e a cavallo.Immagine 301.jpg
Sul perchè siano stati applicati alamari sottopannati di rosso credo possa proprio risponderci la pagina postata da alex68cc e cioè nell'alamaro a sx in alto. Il testo recita che era una tipologia prevista già "verso la fine della Seconda Guerra Mondiale". Ecco dunque che il testo ci dice che non era proprio improbabile vedere giacche mod.33/39 con alamari sottopannati di rosso (metallici e forse ricamati). La pagina è riferita proprio agli accessori relativi alla giacca postata. Infatti questa pagina conferma l'iniziale ipotesi e cioè che l'uniforme in questione, oltre al caos del periodo, rispetta quanto previsto per il tempo, ma ovviamente nel dopo guerra (alamaro piccolo).
n.b. allego una porzione di fotografia del famoso fotografo romano Cesare Tibaldi, datata 1942 che forse potrebbe aiutarci.Spero!
L'alamaro è ripassato di rosso. Errore del fotografo oppure venivano veramente usati?
foto.jpg
ho la foto di mio padre entrato alla scuola nel 1950 ed ha gli alamari ripassati xcui credo sia stato un modo di fare del fotografo tibaldi.lo sfondo e' diverso.
saluti
Sì Alex68cc, in effetti la tavola l'ho vista anch'io (infatti ho citato la fonte) ma il riferimento all'alamaro metallico mi era sembrato poco soddisfacente e lasciava dei margini di ambiguità, infatti quelli montati sulle tue uniformi e quelli che si vedono spesso in fotografie d'epoca sono per lo più del tipo lungo...
Per quanto riguarda la foto dello studio Tibaldi, che si trovava in via Fabio Massimo a pochi passi dalla caserma della Legione Allievi di Roma in via Legnano, è interessante che sia datata 1942, il fatto che nel 1950 il fotografo fosse uso ancora sottolineare in rosso gli alamari e del tutto conforme ai regolamenti dell'epoca, ciò che mi sembra indicativo è che lo facesse già nel periodo bellico...Quindi possiamo dire che ad un certo punto (1940?) l'uso dell'alamaro a fondo rosso venne esteso anche alla tenuta turchina...Era quello che volevo sapere...
se può essere di aiuto sul retro della foto c'è scritto 21.12.1941
mancò la fortuna non il coraggio
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