Una gloria dell`Artiglieria Italiana:

La battaglia del Solstizio, 15-24 giugno 1918.

Dopo la disfatta di Caporetto del novembre 1917, che costò all`Italia circa 70mila morti, 290mila prigionieri e 300mila sbandati il fronte si attestò sul Piave. Furono costruiti depositi di munizioni, di viveri e ricoveri per i soldati. Erano stati sistemati gli sbandati dell`inverno precedente e il nuovo capo di stato maggiore, generale Armando Diaz, poteva contare su 53 divisioni alle quali si aggiungevano tre divisioni inglesi, due francesi, un reggimento americano (il 332°) e una brigata di ex prigionieri cecoslovacchi. Era stato ricostituito il parco d`artiglieria con migliaia di bocche da fuoco e la fanteria poteva contare anche su un ingente numero di mitragliatrici. Si respirava una certa aria di abbondanza, la propaganda e il servizio informazioni lavoravano bene e la nuova gestione Diaz, subentrata a quella molto più rigida di Cadorna, cominciava a dare i sui frutti: il morale era alto.
Al di là* della linea del Piave c`erano 56 divisioni austro-ungariche, 6mila cannoni, 10mila mitragliatrici e circa 500 aerei ma scarseggiavano le munizioni, l`equipaggiamento e soprattutto i viveri.
L`offensiva nemica iniziò il 13 giugno con un attacco sul Tonale, anche con lo scopo di attirare le riserve italiane, ma gli austriaci furono quasi subito ricacciati indietro. L`offensiva continuò secondo i piani e all`aurora del 15 giugno 7mila cannoni austriaci aprirono il fuoco sullo schieramento italiano dall`Astico al mare pensando di agire di sorpresa. Ma gli artiglieri italiani avevano lavorato bene, avevano localizzato esattamente le posizioni nemiche e, con un preciso e massiccio fuoco di interdizione e di controbatteria, iniziarono un infernale duello con gli artiglieri austriaci che dopo ore e ore di fuoco si risolse a nostro vantaggio. Le linee di partenza della fanteria e l`artiglieria austro-ungarica furono praticamente sconvolte. Ciononostante le fanterie attaccarono lo stesso riuscendo a conseguire anche dei risultati sugli Altipiani, sul Grappa e sul basso Piave dove attraversato il fiume in due punti riuscì a creare una testa di ponte lunga 20 e larga 5 chilometri. Ma questo successo durò meno di 48 ore: il giorno 16 gli alpini riconquistarono le posizioni sugli Altipiani; sul Grappa il generale Giardino passava al contrattacco ricacciando il nemico mentre sul basso Piave gli austriaci erano letteralmente inchiodati sulla loro testa di ponte martellata senza tregua dall`artiglieria italiana.
Durante questa battaglia accadde anche qualcosa di imprevisto da parte degli italiani qualcosa che non si ripeteva dai tempi del (glorioso) Risorgimento: capitani e tenenti ordinarono contrattacchi senza aspettare gli ordini, sergenti alla testa di intere compagnie le trascinarono all`attacco e gli artiglieri difesero i loro pezzi a colpi di moschetto e di baionetta. La massa dei soldati si comportò egregiamente come mai aveva fatto prima.
Per gli austriaci fu un insuccesso completo: il 19 furono ricacciati dal Montello, il 20 erano in ritirata dalle montagne e il 23 fu sgomberata anche la testa di ponte.
La seconda battaglia del Piave era vinta.
La sindrome di Caporetto definitivamente archiviata.
Il prezzo in vite umane fu di circa 87mila uomini tra morti, feriti, dispersi e prigionieri tra gli italiani e circa 120mila tra quelle austro-ungariche.
L`Artiglieria italiana aveva sparato circa 3.526.000 colpi dei 20 milioni disponibili.
Dopo questa battaglia l`iniziativa ritornò per sempre in mano italiana costringendo gli austro-ungarici su una disperata difensiva.
In meno di quattro mesi la guerra terminò, con la completa disfatta del nemico, con la terza, decisiva e ultima battaglia del Piave: Vittorio Veneto.

Con r.d. 20 giugno 1920 la bandiera dell`Arma di Artiglieria fu decorata della Medaglia d`oro al valor militare con la seguente motivazione:

«Sempre e dovunque con abnegazione prodigò il suo valore, la sua perizia, il suo sangue, agevolando alla fanteria, in meravigliosa gara di eroismi, il travagliato cammino della vittoria per la grandezza della Patria (1915-191».

Dal 1925 la festa dell`Arma di Artiglieria fu fissata al 15 giugno, anniversario della Battaglia del Solstizio.



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un caro saluto a tutti

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