Saluto e ringrazio Lafitte per il suo intervento.
Vorrei dire ancora qualcosa riguardo a questo elmetto.
Giustamente Lafitte sottolinea la differenza di colore tra cerchio e guscio e sembra anche tra rivetti e guscio.
Anch'io lo avevo notato ma non vi avevo dato importanza, poiché lo giudico, in generale, un fatto positivo ai fini dell'autenticità*, anziché negativo, in quanto i vari componenti dell'elmetto 33 venivano assemblati già* verniciati e non necessariamente il produttore del guscio era lo stesso dei rivetti e del cerchio.
Esempio lampante gli elmetti neri dei CCRR che hanno quasi sempre il cerchio grigioverde.
Inoltre, come ho già* accennato, e penso di trovare d'accordo anche Lafitte, per giudicare la bontà* di un rivetto areatore, conta più osservare l'interno piuttosto che l'esterno; è molto difficile se non si dispone della macchina originale, e specificatamente quella fissa da officina (un "monumento" credo praticamente introvabile) ancor più di quella manuale da campo o arsenale meno precisa, oltre che rara anch'essa, montare e aprire detti rivetti; inoltre è difficile trovare rivetti vergini moderni, figuriamoci quelli di periodo bellico.
Ma soprattutto è difficilissimo creare quell'effetto simbiosi tra l'apertura a fiore e il cerchio stesso, che solo il tempo riesce a dare.
Motivo per cui fin da subito avevo chiesto foto dell'interno rivetti, che personalmente hanno fugato qualunque dubbio si questo particolare, ammesso che ce ne fossero.
In quanto alla macchia in alto a destra sulla lettera P secondo me è solo la cornice alta della lettera stessa che ha perso il colore rosso come altre zone della decal (o adesivo che sia).
In quanto alla tipologia della scritta e alla sua realizzazione anche per me è un inedito; con ciò l'aspetto mi sembra congruo e credibile e la logica mi porta a dire che, primo, è vero che non ne ho mai viste vere ma tantomeno ne ho viste false, secondo, non è che un elmetto PAA rientri nella casisistica degli elmetti particolarmente ambiti, quindi oggetto delle bramosie di commercianti e falsari che possono lucrare cifre assurde per esso, considerando che per realizzare un ipotetico falso di questo livello non è che bastano improvvisazione e qualche quarto d'ora di tempo, terzo, non mi pare che quest'elmetto sia proposto in vendita e quindi debba convincere della sua bontà*, e inoltre le modalità* del ritrovamento e la serietà* consolidata di chi lo ha proposto alla nostra attenzione penso meritano ampia fiducia.
Sul discorsi rivetti del soggolo, mah, non mi preoccuperei troppo; vado a memoria, ma mi sembra di aver già* visto rivetti di vario aspetto; oltre tutto, essendo nel campo degli elmetti di seconda linea, come giustamente sottolineato da Lafitte, non è escluso, anzi probabile, l'utilizzo di materiale più scadente e magari leggermente fuori norma.
Concludo dicendo che mi piacerebbe più spesso assistere e partecipare a discussioni argomentate come questa su elmetti che invece troppo spesso vengono liquidati al massimo con tre commenti, e semplicemente del tipo "bello" oppure "non mi convince", senza il benché minimo approfondimento.