Nella prima foto si vede in primo piano Starace,volontario nella campagna d'Abissinia nel '36.
Gli stivaletti, alti e bassi erano già* in produzione per il mercato civile nei primi anni '30, ad uso
di spedizioni in Africa e in altre zone tropicali. Non e' dato sapere chi li produsse, pero' è molto
probabile siano di fattura italiana (per lo meno quelli illustrati nelle due foto).Gli stivali e stivaletti DAK trassero sicuramente ispirazione da queste calzature e,per quanto ne so io, considerati i marchi di fabbricazione che ho sugli esemplari tedeschi nella mia raccolta, sono stati generalizzati a partire dal 1941. PaoloM
vi presento l'ultimo acquisto. Non sono mai stati usati. La manifattura, poco leggibile sembra "Fratelli Marin" Verona, l'anno 1938.
che ve ne pare?
matteo
matteo
dato che nessuno dice niente...
questo tipo di calzature fu realizzato espressamente per la campagna in AOI. Il suo utilizzo evitava l'uso delle fasce mollettiere. Sono abbastanza, per non dire molto, rari da trovare, specialmente in queste condizioni. Io personalmente li ho visti solo in fotografie d'epoca e sul 4° volume di soldati d'africa.
Secondo me si tratta di un pezzo di equipaggiamento molto bello e funzionale ( parte i chiodi, ma provate ad immaginare quanto sarebbero funzionali con una suola in vibram o gomma) sia per il teatro africano che per le altre zone di operazioni. Ed erano un prodotto italiano degli anni 30. Quali erano le calzature in dotazione agli altri eserciti, in quel periodo, che potessero paragonarsi a queste? Le suole Vibram (per chi non conoscesse la loro storia consiglio questo breve documento http://www.montagna.org/node/5130) vengono inventate in quegli anni e purtroppo erano troppo costose per le condizioni di ristrettezza in cui si trovava l'Italia alla vigilia della II GM.
A questo punto ho sia il casco coloniale che le calzature, mi manca il resto, ma con calma si può riuscire a trovare tutto quanto!!!
saluti
matteo
matteo
Pur non essendo un esperto posso però dire che sono molto belli ed in ottime condizioni.
Interessante la relativa spiegazione.
Complimenti
luciano
Non è un pezzo che colleziono, ma che posso apprezzare si,
sono senz'altro di bella fattura ed è chiaro che il nostro equipaggiamento
risentiva dei limiti per motivi economici non sicuramente per cattiva lavorazione.
Ciao
uau!!!!!
ciao Nicola
"coloniale"
SUMMA AUDACIA ET VIRTUS!
...viste che viene affermato che furono adottati e costruiti ad hoc per l'Africa,mi spiegate quale differenze rispetto a quelli utilizzati in terra italica?
Sbaglierò ma a me ricordano vagamente i modelli 1ww....sbaglio?
Grazie
Saluti
Belle massicce, in ottime condizioni. Ma come si comportavano nel fango greco? (Se sono state utilizzate anche lì...)
Furono fatti in occasione della campagna AOI, non furono utilizzati sul territorio metropolitano. Che io sappia anche nella campagna africana della IIWW non furono utilizzati. Forse qualche rimanenza. Comunque, a parte l'altezza, sono simili a quelli standard del regio esercito, il mod. 29, con puntale e tallone rinforzati e cuoio bicolore.Originariamente Scritto da karlfran
saluti
matteo
matteo
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