Verso la fine della guerra, dalle manifatture tedesche fu prodotto un modello di scarponcino che univa le caratteristiche del modello standard '44 con quello per truppe alpine (Bergschuhe). Posso solo ipotizzare che si trattasse di un maldestro tentativo di unificare i modelli, forse per una crescente difficoltà dei vari opifici nel mantenere una produzione con direttive comuni. Esternamente, il tratto più evidente di questo esemplare, fra l'altro mai distribuito al soldato, è il bordino in panno Feldgrau alla caviglia, rimanescenza dello scarponcino da montangna. Nella suola, si può notare che è stata inserita una chiodatura formata da rivetti presenti talvolta anche negli scarponcini del REI, quindi di sicura italica provenienza. Proprio per questo particolare, sono propenso a pensare che sia stato prodotto in Austria/Tirolo, considerando anche la vicinanza con Monaco di Baviera, sede del deposito dove sono stati consegnati.
Sul bordo di ogni scarponcino, sono presenti i marchi che tipicamente attestano: le taglie, espresse in centimetri, relative alla lunghezza (28½) ed alla larghezza della pianta (6); la città del deposito (München); l'anno di produzione ('45); il numero di lotto (955 004). Il salvatacco in ferro è privo delle classiche letterine indicative destra/sinistra (R/L) incise nel bordino, particolare che certifica l'unificazione dei tacchi forse per un discorso di semplificazione e risparmio, mentre lo strato superficiale del tacco è realizzato in gomma sintetica che i tedeschi solevano chiamare 'Buma'.