Il 22 marzo del 1976 emulando i piloti suicidi del secondo conflitto mondiale, l’ attore Mitsuyasu Maeno, stella indiscussa del filone cinematografico erotico in voga in Giappone negli anni ’70 (tanto per capirci, il film più recente di questo Lando Buzzanca del Sol Levante era significativamente intitolato Tokio Emanuelle), dopo aver cinto attorno alla fronte la tradizionale fascia bianca col sole rosso, portò il suo aereo da turismo Piper a schiantarsi contro la lussuosa villa di un politico locale morendo nell’ impatto. Yoshio Kodama, l’ obiettivo mancato del giovane kamikaze, era uno dei molti politici nipponici gravemente implicati nel cosiddetto “Scandalo Lockeed” ovvero la corruzione operata a livello mondiale da quella ditta aeronautica statunitense, per convincere esponenti di molte nazioni alleate degli Usa (Italia inclusa) all’ acquisto del velivolo da trasporto C-130. Il ventinovenne Maeno, da tempo in possesso di un regolare brevetto da pilota, in una lettera inviata ai giornali poco prima di compiere il gesto estremo, lo motivò come un atto di protesta civile contro l’ atteggiamento elusivo dell’ On. Kodama. L’ uomo politico infatti, chiamato a deporre davanti a una commissione d’ inchiesta ministeriale sul caso Lockeed, si era più volte rifiutato adducendo imprecisati motivi di salute. Ciò era profondamente contrario ai valori e all’ etica giapponese, ispirate da un millenario senso dell’ onore e della responsabilità individuale, davanti al popolo come ad ogni superiore gerarchico, dal semplice capoufficio fino all’ Imperatore.