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Discussione: La caduta di Stampalia

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di Blaster Twins
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    La caduta di Stampalia

    In questi giorni cade il 65° Anniversario della caduta di Stampalia, e quindi mi farebbe piacere raccontarvi la storia di un mio Concittadino, un Uomo per il quale nutro una grandissima stima, un Uomo tutto di un pezzo, di quelli che ai giorni nostri sono sempre più rari. Un Amico oltre che un Concittadino. Vi vorrei parlare di Beppe Busso, classe 1922, Sottocapo Segnalatore Telegrafista. Abbiamo spesso parlato di alcuni episodi bellici da lui vissuti, sempre vivi nella sua memoria come se fossero accaduti un' ora prima, specialmente per quanto riguarda la sua partecipazione ai combattimenti contro le forze tedesche sull' isola di Stampalia. Ma prima di raccontare la storia di Beppe direi che sarebbe il caso di fare un brevissimo riepilogo. L' attività della Regia Marina dopo l' 8 Settembre 1943 e della sua collaborazione con le Forze Alleate si è data la precedenza al settore Egeo. L' isola di Stampalia, povera e scarsamente abitata, ha una lunghezza di circa 18 chilometri e circa di 13 chilometri nei punti di massimi per un totale di circa 95 chilometri quadrati. La forma dell' isola è irregolarissima essendo costituita da due nuclei quasi interamente montuosi, uno a nord est ed uno a sud ovest uniti da un istmo che nel punto più stretto è largo solamente 95 metri. I monti più alti sono Monte Vardia alto 482 metri e Monte Castellana alto 366 metri. Più che di monti si potrebbe parlare di colline, e neanche molto elevate. Sul Monte Castellana vi era la postazione di vedetta con relativo telegrafo e segnaletica convenzionale della marina dove era di stanza Beppe. Ma lascio la parola a Beppe che mi dice che era "Sottocapo responsabile comandante una squadra di dieci marinai. A Monte Castellana vicino al posto di vedetta vi era una batteria di cannoni detta San Marco comandata da un ufficiale del Regio Esercito con una forza di venti marinai. L' ufficiale si chiamava Ten. Art. Domenico Curattozzolo e la batteria era armata con cannoni da 152/40 e 120/45 illuminati e vi era pure una modesta dotazione di mitragliere leggere. Sulla costa di levante gli ancoraggi più frequenti erano Skala e Livadia che sono più vicini al piccolo centro di Stampalia ed il porto di Maltezana che dal punto di vista nautico era il migliore ancoraggio dell' isola. Alla difesa armata vi era una compagnia del 10° fanteria (Brigata Regina) al comando del Capitano di Fanteria Donadio che armava le mitragliere lungo il percorso costiero, totale della forza circa trecento uomini. Un' isola così montuosa, difficile da percorrere e quasi priva di strade, sarebbe potuta diventare imprendibile purchè vi fossero stati assegnati adeguati mezzi di difesa. Questi sono alcuni degli elementi da tenere presenti nell' esaminare gli avvenimenti che hanno condotto alla caduta di Stampalia. La notizia dell' armistizio fu conosciuta a Stampalia come nelle altre località dell' Egeo dal giornale radio della Marina delle ore 20 dell' 8 Settembre. Il Comandante Margarucci riunì subito ufficiali e sottufficiali per illustrare la situazione, per esortare gli ottocento marinai alla calma e raccomandare loro la massima sorveglianza sul personale specificando che tutto dove continuare come fino a poche ore prima, in attesa di ordini dai comandi superiori. Il morale dei marinai era basso, ed era comune a tutte le guarnigioni dell' Egeo, ma forse più sentito a Stampalia che altrove per la scarsità delle risorse dell' isola che ho detto povera e scarsamente abitata: si tratta dello sconforto della lunga e talvolta lunghissima permanenza in Egeo senza possibilità di avvicendamento o di licenze, sconforto aggravato dalla rarefazione delle comunicazioni postali. Il 23 Settembre il comando dell' isola passò al CC.r Vittorio Daviso di Charvensod. La sua prima preoccupazione fu quella di ispezionare le opere della difesa. L' impressione riportata da questa ispezione non fu buona, il morale era generalmente basso ed io fui a contatto con lui per trasmettere telegrammi. Mi chiamava famigliarmente Beppe. Nel campo della difesa il Comandante Daviso prese vari provvedimenti intesi a mettere l' isola in condizione di resistere ad un attacco: in particolare fece sistemare sulle alture intorno a Maltesana le mitragliere da 20 mim sbarcate dalla motocannoniera tedesca catturata il 17 Settembre ed organizzò una massa di manovra per la difesa antiparacadutisti confermando al comando il Tenente di Vascello Pizzolo. Uno dei servizi che destava maggiore preoccupazione era quello dell' avvistamento ed io fui sollecitato personalmente dal Comandante Daviso a rinforzare i turni di guardia. Una conferma dello scarso spirito combattivo del personale si ebbe quando il 7 Ottobre a nord dell' isola incrociatori Inglesi attaccarono e distrussero un convoglio Tedesco diretto a Coo. Una motozattera facente parte del convoglio ( evidentemente allontanatasi dal gruppo appena avvistate le unità Inglesi ) diresse verso Stampalia per cercarvi rifugio. Il Comando ordinò alle batterie di Monte Castellana di aprire il fuoco, ma l' ordine fu eseguito con un certo ritardo e con un solo pezzo alla volta perchè il Comandante della batteria trovava qualche difficoltà nel comandare i serventi ai pezzi ( questo fatto è riportato nella relazione fatta al Comandante Daviso ). Il 22 Ottobre fu sferrato l' attacco tedesco contro l' isola di Stampalia con azione navale, aerea e con i paracadutisti. Fu un vero inferno di fuoco con moltissimi Stukas che sganciavano bombe a volontà , cannonate dai grossi calibri delle navi ed infine paracadutisti bene armati ed equipaggiati che avanzavano a colpi di mitra. L' esiguità delle forze e dei mezzi, l' impossibilità fin dall' inizio dell' azione di qualsiasi comunicazione avendo una bomba d' aereo distrutto la centrale telefonica, la menomata volontà di resistenza sia degli Italiani sia dei pochi Inglesi presenti, l' immediata cattura da perte dei Tedeschi del Comandante Daviso rimasto subito isolato, fecero sì che i Tedeschi in breve tempo occuparono tutta l' isola. Io ero in una postazione protetta da sacchi di sabbia ed avevo con me una mitraglietta. Al mio fianco avevo il mio vice, un certo Mario Ostuni di San Pietro in Vincoli. Ormai eravamo circondati e verso le 11 abbiamo finito le munizioni dopo circa 6 ore di combattimento in difesa della postazione. Noi eravamo affamati e senza acqua e fu a questo punto che mi rivolsi a Mario dicendogli che era giunta la nostra ora e che non ci rimaneva che pregare. Io pregai la Madonna Dei Fiori di Bra ( io sono Braidese ), che mi salvasse la vita. Pregammo tanto, tutti e due. Verso le 11,30 il fuoco contro di noi cessò di colpo, il cerchio si strinse ed alle ore 12 precise del 22 Ottobre 1943 fui preso prigioniero. Fui deportato in un campo di concentramento in Ucraina e venni messo ai lavori forzati a Minsk e dopo a Borrisow".
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  2. #2
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    Re: La caduta di Stampalia

    Ciao Alex un bel racconto che in parte non conoscevo, grazie per averlo condiviso con noi.
    Le testimonianze dei reduci hanno e avranno sempre un grande valore aggiunto.
    Bella la foto.
    Ti chiedo un piacere, quando vedrai il Sottocapo Segnalatore Telegrafista Beppe Busso, ringrazialo e dagli una stretta di mano da parte mia.
    luciano

  3. #3
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    Re: La caduta di Stampalia

    Credo lo incontrerò nei prossimi giorni e gli stringerò la mano da parte tua. Sono sicuro che apprezzerà* moltissimo. Pensa che anche se ormai ha raggiunto gli ottantasei anni Beppe si macina ogni giorno ottanta chilometri con la bicicletta da corsa e fa ancora i giri amatoriali. Non importa la stagione e non importano le condizioni climatiche. Uomini di una tempra rara.
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  4. #4
    Utente registrato L'avatar di Andrea58
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    Re: La caduta di Stampalia

    Una testimonianza molto interessante che conferma ancora una volta che chi pagò il prezzo dell'armistizio furono i poveri soldati.
    Interessante reportage Blaster, condivido le parole di Cocis.
    Ciao
    Andrea
    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

  5. #5
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    Re: La caduta di Stampalia

    Citazione Originariamente Scritto da Blaster Twins
    Credo lo incontrerò nei prossimi giorni e gli stringerò la mano da parte tua. Sono sicuro che apprezzerà* moltissimo. Pensa che anche se ormai ha raggiunto gli ottantasei anni Beppe si macina ogni giorno ottanta chilometri con la bicicletta da corsa e fa ancora i giri amatoriali. Non importa la stagione e non importano le condizioni climatiche. Uomini di una tempra rara.
    Molto bene grazie.
    Si hai ragione uomini di altra tempra.

    Citazione Originariamente Scritto da Andrea58
    Una testimonianza molto interessante che conferma ancora una volta che chi pagò il prezzo dell'armistizio furono i poveri soldati.
    Andrea
    Quoto

    luciano

  6. #6
    Utente registrato L'avatar di cipolletti vincenzo
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    Re: La caduta di Stampalia

    storie di ordinario eroismo,soffocate come al solito.

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