[center:1ul27uf1]La Das Reich nella Battaglia di Yelnia[/center:1ul27uf1]

Il 22 luglio la Das Reich con l`appoggio dei carri della 10a Panzerdivision avanzò lungo la strada Minsk-Mosca ad est di Yelnia. L`obiettivo della battaglia era di conquistare l`altipiano a est di Yelnia, postazione strategica che dominava la via per Mosca. La battaglia durò 4 setimane e fu molto sanguinosa, ci furono molte perdite sia dall`una che dall`altra parte e i tedeschi dovettero difendersi strenuamente dall`attacco di ben 11 divisioni russe. Il primo attacco che "inaugurò" la battaglia, venne mosso dal reggimento Deutschland(appartenente alla Das Reich) sulla destra, mentre sulla sinistra operava il reggimento Der Fuhrer(l`altro reggimento della Das Reich), i russi ben coperti nelle loro trincee incominciarono a bersagliare i soldati della divisione, nonostante questo, i combattenti tedeschi incuranti delle loro perdite, avanzavano con temerarietà* sotto il fuoco nemico. Verso sera i combattenti delle SS(reggimento Deutschland) avevano conquistato la vetta dell`altipiano. Nella notte i russi cercarono strenuamente e con ogni mezzo e fino al corpo a corpo, di riconquistare l`importante punto strategico, non riuscendoci(questo fu possibile anche grazie anche al sacrificio degli uomini della Das Reich, che rischiarono il completo annientamento dei loro effettivi). Menzione particolare merita, l`SS Oberscharfuhrer Rossner che sulla strada per Doregobush, con il suo pezzo anticarro da 50mm, riusci a mettere fuori uso 8 carri nemici, guadagnandosi la Croce di Cavaliere(Ritterkreuz). La battaglia durò ancora per diversi giorni, quando il comando del corpo d`armata chiese al comando della divisione di mettersi sulla divensiva, vista la gravità* della situazione e la mancanza di forze fresche. La battaglia continuò, senza i valorosi soldati delle waffen SS, che dopo un breve periodo di riposo, vennero trasferiti al XXIV Corpo d`Armata per partecipare alla distruzione dei reparti sovietici, chiusi nella grande sacca di Kiev

Bibliografia

Volontari n.6 Marvia Editore


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