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Discussione: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

  1. #11
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    http://it.youtube.com/watch?v=jmtkYkJBR ... re=related

    potete trovarlo su you tube sono 5 filmati lo consiglio a tutti

  2. #12
    Utente registrato L'avatar di Giarabub
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    Dal 3 aprile alla fine di ottobre del 1941, il Capitano Guillet conduce una dura guerriglia contro gli inglesi.
    Sparsasi la notizia che il "Cummandar es Sciaitan", il Comandante Diavolo, come lo avevano soprannominato i
    suoi ascari, era tornato in azione, si radunano intorno a lui circa cento dei suoi ex soldati. Perfettamente consapevoli
    che non sarebbero stati pagati, ma esposti ad ogni rischio senza la protezione di una uniforme, accettarono la
    lotta clandestina con quel Comandante sul cui capo c`era una taglia di mille sterline oro. Non fu mai tradito. Non
    ci fu un solo disertore.
    La guerriglia del Capitano Guillet costò cara agli inglesi. Per quasi otto mesi assalta depositi, convogli ferroviari,
    fa saltare ponti e rende insicure le vie di comunicazione.
    Tuttavia, verso la fine di ottobre del 1941, i suoi ranghi si erano troppo assottigliati e lo scopo della sua missione
    non era più ottenibile. Raduna la sua scheletrica Banda composta di meno di trenta elementi. Ringrazia quegli
    uomini onesti e fedeli, promettendo che sarebbero stati ricompensati, qualora gli italiani fossero tornati in Africa..Neppure quando il Gruppo Bande cessò la sua guerra Amedeo considerò l'ipotesi di cedere le armi. I nemici però lo braccavano sempre più da vicino e Guillet fu costretto alla clandestinità*

    Dopo lo scioglimento della Banda, Amedeo Guillet si nasconde nella periferia di Massaua e assume l`identità* di
    Ahmed Abdallah al Redai, lavoratore yemenita.
    Diventa un arabo autentico e, per sopravvivere, in attesa di rifugiarsi nello Yemen, si fa scaricatore di porto, guardiano
    notturno e acquaiolo.
    Seguito dal fido Daifallah, suo ex soldato yemenita, tenta una prima volta di passare il Mar Rosso su un sambuco
    di contrabbandieri. Ma vengono da questi depredati, buttati a mare e abbandonati nel deserto eritreo. Sono salvati
    in extremis da un cammelliere che li ospita nella sua capanna.
    Poco dopo, Amedeo Guillet e Daifallah tentano di nuovo di passare il Mar Rosso. Beffando gli inglesi, si fanno
    dare da questi ultimi un lasciapassare per lo Yemen. La traversata si compie felicemente, ma giunto nel porto di
    Hodeida, Amedeo, sospettato di essere una spia inglese, viene gettato in carcere sprofondando nell`abisso del massimo
    degrado umano.
    Liberato dall`Imam Yahiah, ne diventa amico e precettore dei figli. Trascorre con loro più di un anno. Con l`aiuto
    dell`Imam, nel giugno 1943, torna a Massaua, dove, beffando per la seconda volta gli inglesi, riesce ad imbarcarsi
    su una nave della Croce Rossa Italiana fingendosi matto.
    Dopo quasi due mesi, circumnavigando l`Africa, il Capitano Guillet giunge in Italia, giusto in tempo per vivere l`8
    settembre a Roma.
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    " "Con simile gente si va in capo al mondo. Occorrerà frenarli, anziché sospingerli in battaglia"”

  3. #13
    Utente registrato L'avatar di kanister
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    Citazione Originariamente Scritto da Giarabub
    *Non ricevette la medaglia la dottoressa Rosa Dainelli che sempre nell'agosto del '42, dimostrando patriottismo, doti atletiche e coraggio fuori dal comune, penetrò di notte nel più sorvegliato deposito di munizioni inglese di Addis Abeba facendolo esplodere. Rosa Dainelli riuscì miracolosamente a farla franca e soprattutto a salvare la pelle arrecando al nemico un danno ben più grande di quanto ella avesse previsto. Nel deposito, infatti, si trovavano 2 milioni di speciali cartucce Fiocchi preda bellica che il Comando inglese aveva già* destinato per i nuovi mitragliatori Sten appena entrati in servizio ma ancora privi di adeguata scorta di cartucce. Il mancato utilizzo dei proiettili italiani ritardò l`impiego dello Sten per mesi
    Ciao Giarabub, sapevo di questo episodio delle cartucce fatte saltare e lo avevo inserito in una discussione circa la mancanza di cartucce 9 para per lo sten. Tuttavia non avevo gli estremi per appoggiare la storia che raccontavo. Potresti dirmi esattamente il nome del libro o rivista che riporta questo episodio?
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  4. #14
    Utente registrato L'avatar di Giarabub
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    Ciao Kanister, senon ricordo male dev'essere in inglese di Sebastian O'Kelly
    AMEDEO: A True Story of Love and War in Abyssinia
    " "Con simile gente si va in capo al mondo. Occorrerà frenarli, anziché sospingerli in battaglia"”

  5. #15
    Utente registrato L'avatar di kanister
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    Citazione Originariamente Scritto da Giarabub
    Ciao Kanister, senon ricordo male dev'essere in inglese di Sebastian O'Kelly
    AMEDEO: A True Story of Love and War in Abyssinia
    Ciao, grazie. Se non ti chiedo troppo non potresti postare una scansione del punto in cui parla delle cartucce per lo sten? Devo poi "rinfacciarlo" a chi non mi aveva creduto.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  6. #16
    Utente registrato L'avatar di Giarabub
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    rinfacciarlo..facciamo così, do un occhiata non appena ho tempo nelle scatole da sballare..fotografo e inserisco

    nel frattempo..

    Subito dopo l`armistizio, Guillet attraversa le linee nemiche e giunge a Brindisi dove si mette a disposizione di
    Sua Maestà* il Re Vittorio Emanuele III, che lo assegna ai Servizi Informazioni Militari del ricostituito Esercito
    Italiano.
    Promosso Maggiore, corona il suo sogno d`amore e sposa a Napoli, il 21 settembre 1944, Beatrice Gandolfo.
    Continua la sua attività* nel Servizio Informazioni Militari. Dopo il 25 aprile del 1945, in qualità* di agente segreto,
    riesce a recuperare la corona imperiale del Negus di Etiopia, che la Brigata partigiana "Garibaldi" aveva confiscato
    alla Repubblica di Salò. Anche gli inglesi davano la caccia alla corona, ma furono bruciati sul tempo da
    Amedeo Guillet.
    La corona fu prontamente restituita al Negus e costituì il primo importante segno di riappacificazione tra Italia ed
    Etiopia.

    Il 2 giugno del 1946 si vota per il Referendum: Monarchia o Repubblica. Vince di stretta misura quest`ultima.
    Amedeo Guillet, coerente con il motto di famiglia "Fides et Fidelitas", rassegna le dimissioni dall`Esercito.
    Subito dopo si presenta a Sua Maestà* il Re Umberto II.
    Pensa di essere elogiato. Invece venne rimproverato, come lui stesso ricorda: ....hai fatto male a dare le dimissioni.
    Ricordati che prima di me c`è l`Italia. E devi dire a tuo fratello di rimanere nell`Esercito, perché l`Esercito
    appartiene all`Italia con la funzione primaria di salvaguardarne l`indipendenza.
    Lasciato l`Esercito, ma deciso a continuare a servire il suo Paese, Amedeo Guillet, laureato in Scienze Politiche e
    Coloniali, sceglie la carriera diplomatica. Per entrarvi sceglie la porta principale, come precisano le sue parole:
    ....mi avevano proposto di avvalermi di norme speciali per accedere alla carriera diplomatica senza concorso. Ho
    preferito la strada del pubblico concorso perché la ritenevo più corretta.
    Nel 1947, a 38 anni, inizia la nuova attività*.
    1950: è al Cairo con l`Ambasciatore Prunas.
    1954: è Incaricato d`Affari nello Yemen. Il figlio del vecchio Imam lo accoglie calorosamente dicendogli in arabo:
    finalmente sei tornato a casa Ahmed Abdallah!
    1962: è Ambasciatore ad Amman. à? così benvoluto da Re Hussein che si rivolge ad Amedeo con l`appellativo di
    "zio" che, nella cultura araba, è un`espressione di massima deferenza ed allo stesso tempo familiarità*.
    1967: è Ambasciatore in Marocco, una sede molto delicata che gestisce con grande avvedutezza e capacità*.
    Durante un ricevimento si trova coinvolto in una sparatoria causata da un tentativo di colpo di Stato. Con la sua
    esperienza militare salva, in quella circostanza, la vita a molti colleghi diplomatici che si erano trovati sotto il
    fuoco. Il Governo federale tedesco, riconoscente, gli conferisce la Gran Croce con stella e striscia dell`Ordine al
    Merito della Repubblica.
    1971: è Ambasciatore in India. Ottiene subito la fiducia del Primo Ministro Indira Gandhi che lo considera uno dei
    pochissimi diplomatici con i quali confidarsi.
    1975: è collocato a riposo.
    2000: viene ricevuto con tutti gli onori dal Presidente della Repubblica eritrea all`Asmara.
    2001: il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, gli conferisce la Gran Croce dell`Ordine Militare
    d`Italia, massima onorificenza militare italiana.
    21 aprile 2007: per festeggiarlo Mario e Cecilia Mongelli organizzano un incontro insieme ad altri amici, presso
    il Complesso Monumentale della Bocca della Verità*, per tributargli un omaggio. La semplice cerimonia è onorata
    dalla presenza di tre Medaglie d`Oro al Valor Militare. à? presente anche il Capo di Stato Maggiore dell`Esercito,
    Generale Filiberto Cecchi, il quale, anche a nome dell`intero Esercito Italiano, ha voluto testimoniare la stima e
    l`affettuosa gratitudine nei confronti di un cittadino esemplare che tutto il mondo apprezza.
    Molti si domandano se è possibile fondere in una sintesi la figura di Amedeo Guillet.
    Forse la risposta si potrebbe trovare parafrasando le parole di Miguel de Unamuno, grande esegeta di don
    Chisciotte, quando descriveva il suo Cavaliere della Mancia: "Amedeo Guillet non è stato e non è un illuso, né un
    idealista; quello di Amedeo Guillet non si può dire, a rigor di termine, che sia stato un idealismo; non ha combattuto
    per le idee. à? stato spiritualismo; ha combattuto per lo spirito".

    Decorazioni italiane
    Croce di Cavaliere dell`Ordine Militare di Savoia, 1944.
    Gran Croce dell`Ordine Militare d`Italia, 2001.
    Cinque Medaglie d`Argento.
    Croce di guerra con Gladio al Valor Militare.
    Quattro Croci di Guerra al Merito.

    Decorazioni militari di Stati esteri
    Cruz Blanca al Valor Militare. Decorato dal Generale Francisco Franco, 1937.
    Cruz Roja al Valor Militare, 1938.
    Cruz por la Unidad Nacional Espanola, 1938.
    Cruz del Sufrimento por la Patria, 1938.

    Decorazioni diplomatiche
    Grande Ufficiale dell`Ordine del Nilo della Reppublica Araba d`Egitto, 1954.
    Gran Croce con stella e striscia dell`Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca, conferita in riconoscimento
    dei servigi resi ai cittadini tedeschi in Marocco, 1968.
    Gran Croce dell`Ordine Alawita del Regno del Marocco, 1971.
    Gran Croce dell`Ordine di San Gregorio Magno dello Stato della Città* del Vaticano, 1964.
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    " "Con simile gente si va in capo al mondo. Occorrerà frenarli, anziché sospingerli in battaglia"”

  7. #17
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    ...... non mi ero accorto di pagina... sono un vecchio "fans" di Guillett!!! un topic da 10 e lode Giarabub!!!! complimenti veramente....
    cerco e scambio wehrpass linea Gotica adriatica

  8. #18
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    ... e con un po di pazienza dovrebbero essere ancora più o meno reperibili:

    Vittorio Dan Segre La Guerra privata del tenente Guillet Ed. Corbaccio 1993 (ristampato nel 2002)

    Sebastian O'Kelly Amedeo Rizzoli 2002
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  9. #19
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    grazie a te ,mufasa, di essere stato più preciso per il libro, se non lo ritrovo mi tocca ordinarlo
    " "Con simile gente si va in capo al mondo. Occorrerà frenarli, anziché sospingerli in battaglia"”

  10. #20
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    Re: La guerra privata del "Comandante Diavolo"

    ..... invece grazie a te per la bellisima testimonianza.... aggiungo solo una foto più grande del Guillet campione che avevi già postato tu.....
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