Ciao a tutti...quella che vi racconto è ovviamente una "microstoria" che mi è stata raccontata dal mio padrone di casa un giorno che andai a pagare l'affitto e non ricordo come uscimmo nel discorso della guerra davanti ad un caffè. Il tizio, all'epoca dei fatti praticamente adolescente, stava seduto sul bordo di un pozzo e avendo poco prima catturato un passerotto lo aveva legato alla zampetta e si divertiva a tirarlo su e giù dal pozzo stesso. Ad un tratto passò di lì un motociclista tedesco - probabilmente in portaordini, visto che si era nelle retrovie della Linea Gustav - che si fermò per riempire la propria borraccia.
Accortosi dell'insano "passatempo" con cui il ragazzino si stava divertendo, gli "sequestrò" la cordicella e il pennuto, quindi liberò quest'ultimo e gettò via lo spago. Subito dopo afferrò per le caviglie il ragazzetto e, tenendolo saldamente, lo fece dondolare a testa in giù per il pozzo cinque o sei volte, tirandolo su e giù. Posatolo quindi nuovamente a terra, il tedesco gli fece chiaramente il segno di "non si fa" con l'indice della mano, poi rimise l'elmetto e sparì con la sua moto rombante in mezzo a una nuvola di polvere.
Il padrone di casa mi disse che raramente aveva avuto in vita sua più paura di quel momento e chiuse il racconto con la classica frase, mezzo in dialetto, "possin'ammazzarlo", rivolta al crucco che gli aveva fatto assaggiare la sensazione di essere legato per le caviglie e dondolare giù per un pozzo.
Non so a voi, ma a me immaginare questa scena ha suscitato un sorriso, pensando che, in mezzo a tanti, quel ragazzino proprio un tedesco iscritto alla LIPU doveva beccare!!!