Cavalleggieri di Palermo
Costituitosi il 1° maggio 1915, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, il Reggimento ebbe vita a Palermo, con il concorso di "Nizza", "Savoia" , "Genova", "Novara", "Lucca", "Guide", "Catania" e "Lodi".
All`inizio della 1a Guerra Mondiale costituì la 738° compagnia mitraglieri e, nel 1916, l`intero Reggimento si distinse nelle operazioni compiute sull`altopiano di Asiago, in unione agli squadroni di "Padova" e di "Aquila".
Inviati in Albania, i "Cavalleggeri di Palermo" compirono una delle più brillanti azioni di guerra, tanto da essere denominati "I Cavalleggeri della Vojussa e del Semeni" dallo stesso Conte di Torino, Comandante del Corpo di Cavalleria.
In quella regione, infatti, dopo un`intensa e celere preparazione, gli squadroni di "Palermo", con quelli di "Catania" e di "Sardegna", il 6 luglio, agli ordini del Col. Bonati, mossero da Zerkovina e, di notte, verso l`una, passarono la Vojussa su un ponte di barche, percorrendo silenziosi e celeri un itinerario in riva al mare.
Le località di Malakastra, Fieri, Monastero di Poyani, Kuci, Danovika, Girikanisi ed il fiume Semeni videro le gesta eroiche del "Cavalleggeri di Palermo" e si bagnarono con il sangue di oltre il 60% degli effettivi.
Per l`eroico comportamento dei Cavalleggeri, lo Stendardo fu decorato di Medaglia di Bronzo con la seguente motivazione:
" Per le prove di valore e di audacia date in un mese di ininterrotti combattimenti, partecipando con il gruppo alla brillante offensiva su Fieri e cooperando, in seguito alle azioni svoltesi nella pianura del Semeni".
Il Reggimento fu sciolto nel luglio 1920.
Ricostituitosi nel 1935, per le esigenze della campagna italo-etiopica, ebbe vita dapprima a Caltanissetta come gruppo squadroni autocarrato e, successivamente, a Palermo come 1° Gruppo "Cavalleggeri di Palermo" destinato alla difesa dell`Isola.
Nel 1943, "Palermo", inquadrato nella 6° Armata, fu schierato a difesa di Caltagirone e nell`agosto dello stesso anno, sotto l`intensa pressione delle forze anglo-americane, passò lo stretto di Messina partecipando alla difesa di Reggio Calabria.
Il Reggimento fu sciolto nel 1943 dopo l`Armistizio e non più ricostituito.
Il motto del Reggimento "mora, mora" (muoiano, muoiano) fa riferimento all`insurrezione della Sicilia contro i francesi del 1282, passata alla storia con il nome di "Vespri Siciliani" e ricordata da Dante nel Paradiso: "...se mala Signoria, che sempre ancora li popoli soggetti, non avesse mosso Palermo a gridar: mora mora...".
(Dal volume "Vecchie Uniformi della Cavalleria – 2° parte" - di Pietro Giannattasio)
Detto questo mi ritrovo da anni questa medaglietta ricordo con l'effige di Palermo e del Reggimento e un motto da una parte e due date impresse dall'altra...
Da notare che il Motto del Reggimento Cavalleggeri di Palermo è appunto "MORA MORA", qui invece ne appare un altro.
Vengo a sapere poi che:
Il comitato della Dame a tutti gli ufficiali del Reggimento "Cavalleggeri Palermo" vollero offrire agli ufficiali le sciabole nell'estate del 1915, che furono benedette da S.E. il cardinale Lualdi, Arcivescovo di Palermo.
Sulla lama, incisa da ogni parte, il seguente motto:
"VIRTUTE DUCE, COMITE FORTUNA".
Sull'altra parte è lo stemma di Palermo e la seguente dedica:
"Le Dame palermitane al Reggimento Cavalleggeri "Palermo" - V agosto MCMXV"
Nel suo discorso, il Cardinale Lualdi disse:
"Il motto del vostro reggimento, che con intelletto d'amore le Dame hanno voluto incidere sulle spade che saranno date ai vostri ufficiali: "VIRTUTE DUCE, COMITE FORTUNA" sia il vostro ispiratore.
La virtù sia la guida della vostra condotta, sia la vostra stella polare, dietro di essa sia anche la fortuna, fortuna nel vivere e nel vincere..."
Mi vien da pensare che questa medaglietta ricordo, fu data con "intelletto d'amore" da qualche Dama palermitana a qualche ufficiale che ha servito il reggimento dal 1917 al 1920....
Saluti
Corrado