Una domenica come tante è mattino presto, prendiamo le nostre moto, decidiamo dove andare e partiamo; per strada non c'è anima viva e ci possiamo anche affiancare per scambiare due chiacchiere e prenderci un pò in giro. Vediamo la davanti a noi le creste Appenniniche che ci attendono, una visione fantastica con il color verde tenero della primavera. Ci alterniamo, un pò avanti io un pò Massimo. Poi finalmente lasciamo la provinciale e ci inerpichiamo per una stradina sterrata. Ehehehehe! è qui che inizia il divertimento, è una bagarre di sorpassi e di accellerate per far si che chi sta dietro si prenda una "raffica" di proiettili sottoforma di ghiaia. Non ci sono ne vinti ne vincitori, c'è una dose di "proiettili" per tutti e due. Ad un certo punto mi fermo, Massimo dietro fa altrettanto; non c'è verso continuare in moto, anche avendo due enduro è impossibile; le lasciamo li e proseguiamo a piedi, tanto non è la prima volta e quindi già* ci siamo abituati. Attraversiamo una pineta è buio li sotto e quasi non sembra mattino, un mattino bello, sereno e quassù si respira da Dio. Finalmente arriviamo a destinazione è un bosco di Faggi, il terreno quassù si spiana e iniziamo a vedere buchette e trinceramenti vari. Estraiamo i nostri metal dagli appositi zaini e inziamo a perlustrare la zona, il posto promette bene, i segnali sono buoni e Massimo trova addirittura questo Garand con ancora inserito il suo caricatore. La mattinata poi prosegue con altri ritrovamenti di minor valore. Ma siamo contenti così, lo saremmo stati anche se non avessimo trovato nulla, il nostro intento è si quello di trovare reperti ma è soprattutto quello di stare assieme e dividere le nostre giornate d'amicizia.
Collezione Massimo