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Discussione: Vlasov-Il generale rinnegato

  1. #1
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    Vlasov-Il generale rinnegato

    Il 15/12/1941 Hitler diede ordine di iniziare la seconda fase dell`attacco a Mosca, egli intendeva, infatti liquidare definitivamente questo problema e costituire il Reichskommissariat Moskowien con un suo ufficiale plenipotenziario insediato a Mosca.

    Comandava i difensori della capitale russa un generale di 41 anni, nato da genitori contadini in una fattoria di Nishni Novgorod, che doveva diventare il protagonista di una delle vicende più sconcertanti della seconda guerra mondiale: Andrei Andreievic Vlasov, iscritto al partito comunista bolscevico dal 1930.
    Vlasov era affiancato dal generale Rokossovski e per il suo coraggio e dinamismo fu citato all`ordine del giorno da Stalin, che volle personalmente decorarlo.
    Al giovane ufficiale, già consigliere militare presso Ciang Kai Scek nel 1938/39, fu subito affidato, alcuni mesi dopo un altro compito impegnativo, la difesa di Leningrado accerchiata da gruppi corazzati tedeschi.

    [attachment=4:1b80zna5]parla da solo.jpg[/attachment:1b80zna5]

    Il generale Vlasov comandava la 2a Armata d`attacco, ma questa volta non ebbe fortuna, in primavera fu circondato e, dopo essere rimasto nascosto nelle foreste per diverse settimane, cadde in mano ad una pattuglia tedesca.
    Finì in un campo di concentramento, ma vi rimase pochi mesi.
    La sua vita era di fronte alla svolta più drammatica.
    Vlasov era contrario alla dittatura di Stalin e, come tanti altri connazionali, desiderava la ricostruzione di una grande Russia democratica.
    Non ne faceva mistero con nessuno e non ne fece nemmeno con i tedeschi che lo interrogavano. Le sue idee erano così utili per la causa hitleriana, che un gruppo di comandanti e di esponenti nazisti balenò l`idea di costituire intorno a lui un movimento di liberazione popolare.
    Vlasov fu subito prelevato dal campo di concentramento e trasportato a Berlino-Dahlem, dove nel giugno 1942 gli fu messo a disposizione una specie di quartiere generale.

    [attachment=3:1b80zna5]messa.jpg[/attachment:1b80zna5]

    Rosemberg, Himmler e Ribbentrop tentavano un grande esperimento e volevano con l`aiuto di Vlasov, porre le basi per una nuova politica orientale.
    Si mostrarono accondiscendenti e appoggiarono con entusiasmo il progetto del generale russo per una sua tournee nei territori occupati.
    Senza che Hitler ne fosse a conoscenza, scortato da un gruppo di ufficiali della Wehrmacht, Vlasov si recò in Ucraina, nella Russia Bianca, nelle città e nei villaggi del nord e parlò alla gente esponendo i "Tredici punti" del suo movimento di liberazione.
    I contadini, gli abitanti, i giovani e i vecchi erano sbalorditi, mai un generale sovietico si era espresso in termini così chiaro.
    L`entusiasmo fu particolarmente rilevante tra i prigionieri dei campi di concentramento, che a migliaia inviarono a Vlasov la loro adesione scritta, tra gli altri anche il generale Shilenkov.
    Vlasov aveva dichiarato ai tedeschi che era pronto a costituire un "esercito di liberazione" per rovesciare Stalin per ridare la libertà ai paesi baltici e per aiutare il rapido sviluppo della Russia.
    Tutto stava procedendo nei migliori dei modi, gli aerei lanciarono nei territori ancora non occupati migliaia di volantini di propaganda e nel dicembre del 42 fu fondato ufficialmente il "Comitato di Smolensk" che diventò una specie di governo russo in esilio.
    Quando però si tentò di dare inizio al reclutamento vero e proprio delle truppe, Hitler diede parere negativo e disse i popoli slavi erano Untermenschen (sottouomini) e non avevano alcun diritto ad interferire nelle azioni del Terzo Reich così Vlasov fu riportato in campo di concentramento dove rimase con altri generali fino al 1944. Solo nel luglio del 44 il nome di Vlasov ritornò in primo piano.
    Himmler incaricò Gunter d`Alquen capo delle compagnie di propaganda delle SS, di escogitare un nuovo metodo per influire sul morale dei soldati sovietici e Gunter rilanciò l`idea di un "esercito russo di liberazione" composto di almeno 25 divisioni.
    L`organico sarebbe stato costituito dai 3.000.000 di prigionieri rinchiusi nei campi di concentramento.
    Tra l`altro, formazioni russe della forza di compagnie o di battaglioni erano già incorporati nella Wehrmacht e combattevano sul fronte occidentale e, a Mielau il 21 aprile 1943 era stata creata la prima Divisione di cosacchi.
    Himmler accettò il progetto e fu data all`ex generale russo ampia libertà .

    [attachment=2:1b80zna5]parla alla platea.jpg[/attachment:1b80zna5]

    Il 14 novembre del 44, si tenne a Praga un raduno dei generali, ufficiali, sodati, medici, ingegneri e lavoratori che avevano deciso di liberare la loro patria.
    Con metodi democratici si svolse l`elezione del Praesidium del Comitato d`azione e Vlasov fu insediato alla presidenza. Le richieste di arruolamento fioccavano a centinaia di migliaia, ma i tedeschi avevano ancora qualche dubbio e invece delle 25 divisioni, permisero l`allestimento di due sole unità la 1° e la 2° divisione composta ciascuna di 18.000 uomini.
    I soldati di Vlasov indossavano l`uniforme della Wehrmacht, ma portavano sulla manica e sulle bandiere la croce azzurra di Sant`Andrea in campo bianco.

    [attachment=1:1b80zna5]distintivi.jpg[/attachment:1b80zna5]

    I reggimenti ebbero in dotazione i carri armati T-34, già appartenenti alla brigata Kaminski e Panzer leggeri tedeschi da ricognizione.
    Quando il primo nucleo dell`esercito russo di liberazione fu quasi pronto per l`impiego, su tutti i fronti si delineò, inarrestabile, la sconfitta del nazismo e Vlasov comprese che il suo sogno stava volgendo alla fine.
    Ormai con poche speranze ai primi di febbraio del 45 si trasferì con la sua 1a divisione a Beraun e 28km. da Praga in attesa degli avvenimenti.

    [attachment=0:1b80zna5]rassegna truppa.jpg[/attachment:1b80zna5]

    Ma invece degli ordini da parte della Wehrmacht, all`alba del 5 maggio giunse la notizia che le avanguardie corazzate della 3a armata americana di Eisenhower avevano già raggiunto il centro industriale di Smichow e si dirigevano verso Pilsen.
    La popolazione di Praga insorse per ricevere gli americani.
    La polizia tedesca era impotente.
    Il Gauleiter Karl Hermann Frank non si diede per vinto e ordinò ai reparti della Wehrmacht e alle unità SS di reprimere la rivolta.
    Nei vari quartieri della capitale, cominciò a scorrere il sangue.
    Un gruppo di comunisti a bordo di un autocarro piombò alla stazione radio, eliminò in un feroce corpo a corpo il distaccamento delle SS e lanciò al mondo la notizia della rivolta.
    Un gruppo di rivoltosi vestiti con le uniformi della Wehrmacht piombarono nel palazzo della banca Petschek, sede della Gestapo ed eliminarono i militi nazisti.
    I combattimenti diventarono ovunque accaniti.
    Vlasov giocò la sua ultima carta e all`alba del 6 maggio entrò a Praga a fianco degli insorti. La sera del 6 maggio la situazione a Praga era ormai chiara, i tedeschi non avevano più nessuna speranza.
    Alle 21 un gruppo di poliziotti ceki informò Bujanischenko, che una pattuglia di americani era giunta a Praga e desiderava parlargli.
    Bujanischenko e Vlasov respirarono e per la prima volta dopo tanto tempo sorrisero, era arrivata la salvezza.
    Ma quando Bujanischenko si presentò con un interprete agli americani, la tragedia gli apparve subito spaventosa.
    Le jeeps e le autoblindo raccolte nella piazza non erano le avanguardie di Eisenhower, ma solo una pattuglia di ricognizione.
    Bujanischenko fu incaricato di mantenere l`ordine a Praga sino all`arrivo delle unità russe di Antonov.
    I reparti di Eisenhower, secondo gli accordi, si erano fermati a Pilsen e la capitale cecoslovacca apparteneva alla zona assegnata ai russi.
    Con la morte nel cuore Bujanischenko informò subito Vlasov.
    La situazione era disperata, perché l`Armata Rossa era già nelle vicinanze.
    Le ore seguenti furono piene di terrore. Gli ufficiali e sottufficiali radunarono tutti i soldati e all`alba del 7 maggio, la 1a Divisione di Vlasov era abbandonata al suo destino e iniziò la ritirata in direzione di Beraun.
    Sei reggimenti riuscirono a traversare la linea di demarcazione e si consegnarono agli americani. La 2a Divisione del Generalmajor Saizew fu catturata dagli americani e messa in campo di concentramento.
    Quello che accadde nei giorni successivi fu grave.
    I 6 reggimenti della 1a Divisione di Bujanischenko, all`alba del 9 maggio furono accolti dagli americani in maniera amichevole, ma dirottati immediatamente verso alcuni villaggi della foresta boema.
    Qualche giorno dopo la divisione venne circondata da unità corazzate americane.
    Quando i combattimenti per Berlino ebbero termine, i russi si misero alla ricerca dei reparti di Vlasov.
    Fu scovato malgrado le sue unità fossero sparpagliate in vari paesi.
    Intanto diversi suoi ufficiali si erano consegnati all`Armata Rossa.
    Fu bloccata la lunga fila di autocarri della colonna motorizzata di Vlasov.
    Nella prima automobile di trovava il generale Bujanischenko, si sapeva che nella colonna si trovava anche Vlasov.
    Furono subito perquisiti tutti gli autocarri e le automobili ma non venne trovata alcuna traccia del generale.
    La situazione diventava critica.
    I conducenti degli autocarri, secondo il metodo in uso nella Wehrmacht, scesero dal posto di guida e si misero in posizione di combattimento di fianco ai parafanghi delle vetture, attendendo ordini dai loro ufficiali. Improvvisamente l`autista del quarto autocarro fece un cenno; Vlasov si trovava sulla sua vettura.
    Fu subito ispezionata, all`interno vi erano solo due donne molto spaventate e un rotolo di tappeto molto grosso, fu disfatto e si scoprì che dentro vi era il generale Vlasov.
    Fu condotto al Quartier Generale russo e fu interrogato e identificato; si trattava proprio dell`ex generale del fronte di Leningrado.
    Gli fu chiesto, se era pronto a dare l`ordine ai suoi soldati di arrendersi senza condizioni e di consegnarsi come prigionieri alle unità russe.
    Vlasov chinò il capo e si fece dare della carta e vi scrisse un ordine, che fu battuto a macchina in 4 copie.
    Un ufficiale si recò presso ogni unità e lesse l`ordine del "generale".
    Al tramonto le colonne erano già in marcia, con feriti, gli ammalati e le provviste verso la zona occupata.
    La tragedia dei soldati che volevano combattere Stalin e il bolscevismo non finì.
    Molti ufficiali e soldati piuttosto di cadere in mano ai sovietici, si suicidarono nelle foreste o nella triste marcia verso la Cecoslovacchia già invasa dai russi.
    Vlasov assieme ad altri 11 generali (tutti appartenenti all`Armata Rossa) fu trasportato a mosca e rinchiuso nella Lubjanka.
    Nella primavera del 1946, Stalin ordinò contro di lui un processo segreto, che terminò con la condanna all`impiccagione di tutti gli imputati.
    La sentenza fu eseguita all`alba del 1° agosto.
    La tragedia dell`uomo che aveva fermato i tedeschi davanti a Mosca, si concluse con un breve annuncio per radio della Tass: "L`ex generale Andrei Andreievic Vlasov, traditore della patria, ha pagato per sempre i suoi crimini contro l`Unione Sovietica".


    fine fonte cartaceo cocis49
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    luciano

  2. #2
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Ho riletto con interesse la stria di questo soldato,grazie Cocis

  3. #3
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Interessante, grazie per aver raccontato la storia di quest'uomo.

  4. #4
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    E' la prima volta che la sento questa incredibile storia,grazie Luciano per averla condivisa,e grazie per averlo fatto come sempre,PERFETTAMENTE

  5. #5
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Una storia molto interessante, bravo luciano
    Pietro

    Cerco foto, documenti, Soldbücher e Wehrpasses di soldati della Wehrmacht che hanno combattuto in Italia soprattutto nel settore toscano.

  6. #6
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Ho voluto raccontare questa storia perchè non molto conosciuta.
    Grazie a tutti per averla gradita :P
    luciano

  7. #7
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Una Storia di uomini molto interessante con un triste epilogo..
    Gigi "Viper 4"

    "...Non mi sento colpevole.. Ho fatto il mio lavoro senza fare del male a nessuno.. Non ho sparato un solo colpo durante tutta la guerra.. Non rimpiango niente.. Ho fatto il mio dovere di soldato come milioni di altri Tedeschi..." - Rochus Misch dal libro L'ultimo

  8. #8
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    grazie mille, ho letto con molto interesse
    .."Collezionare per me è un modo come un altro per sognare"... G.B.

  9. #9
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Grande thread, continuate cosi ragazzi. Ho alcune foto su vlassov inedite, se mi ricordo le posto.

    Frank

  10. #10
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    Re: Vlasov-Il generale rinnegato

    Citazione Originariamente Scritto da franco.ricci
    Grande thread, continuate cosi ragazzi. Ho alcune foto su vlassov inedite, se mi ricordo le posto.
    Frank
    Ottimo, vedi di ricordartene
    luciano

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