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Discussione: La mia Crimea

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    La mia Crimea

    Questo che vi presento è tratto dal diario di Paolo Filippo Vaccaneo, nato a Mornese presso Novi Ligure, nel 1824, morì nel 1888 pensionato a Livorno.
    Partecipò alla Campagna di Crimea con il grado di sottotenente, si era arruolato nel 1840 come semplice soldato.
    La guerra vide schierate la Russia contro la Turchia, quest`ultima alleata alla Francia all`Inghilterra e al Regno Sardo.

    [center:66ed9qdq][attachment=7:66ed9qdq]LUI.jpg[/attachment:66ed9qdq][/center:66ed9qdq]

    Il 17 giugno (1855) di buon mattino, comandati dal generale Lamarmora partimmo,
    Tutta la 1a Divisione e, Divisione di Riserva dell`Armata Sarda ed attraversando la Cernaia, presso il villaggio Thorgouna, salimmo le colline che si trovano sulla sponda destra del Rio Choulion, occupate in quel momento dagli avamposti russi con l`intenzione di attaccarli, marciavamo in battaglia, quindi in colonna per battaglione, per tema di essere attaccati dai cosacchi che vedevamo non molto lontano, ma i medesimi fecero ritirata sino alla loro posizione fortificata senza nemmeno tirare un colpo di fucile.
    I turchi comandati da Omer Bascià*, che presero parte in questa marcia e che si trovavano alla nostra destra, non ebbero meglio riuscita di noi.
    Alle 10 antim. fecimo alt in vicinanza del villaggio Choulion, cioè oltre il tiro di cannone dei russi, ove bivaccammo 5 giorni.

    [attachment=6:66ed9qdq]Disegno dell'accampamento.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    Credo che i nostri capi non si azzardassero di attaccare quelle posizioni, in primo noi eravamo in piccol numero, in secondo non si conosceva né la forza né il numero di uomini che le difendevano.
    Il 22 giugno facemmo ritirata e ci portammo nuovamente a bivaccare nei dintorni di Kamara.
    Il 15 luglio per curiosità*, mi recai in compagnia di due ufficiali a vedere le trincee francesi sotto Sebastopoli che si trovano distanti 12 chilometri dal nostro campo.
    Le suddette trincee hanno la larghezza da 2 a 3 metri e circa 2 metri di profondità* e per quanto si potrà* dire, non sarà* mai abbastanza lodato l`immenso lavoro che il francese fece intorno a quella città* sotto il continuo fuoco del nemico.
    Giungemmo ad una batteria che di tanto in tanto faceva fuoco ma ci dissero di non andare più oltre perché era pericoloso.

    [attachment=5:66ed9qdq]batteria di mortai.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    Cosicché guardammo in fretta la posizione della città* e del porto, ove vedemmo diversi bastimenti, quindi ce ne ritornammo indietro, quando non molto distanti da detta batteria una palla da cannone dei russi, detto comunemente dai francesi boulet, ci passò sopra la testa e, si interrò da 15 a 20 passi dietro di noi.
    Il 13 agosto, alle ore 3 pomeridiane, il battaglione partiva dal campo nei dintorni di Kamara, per Balaklava, ove giunse alle ore 5 circa, comandato per suo turno, per le corvèes necessarie onde sbarcare i viveri, foraggi ed altri oggetti spediti dal Piemonte, pel corpo d`armata di spedizione.

    [attachment=4:66ed9qdq]Fortificazioni entrata porto di balaklava.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    [attachment=3:66ed9qdq]Vascelli al ancora.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    Il 16 verso le ore 9 antimeridiane venne l`ordine di partire immediatamente e portarsi ad occupare le posizioni del mamellone Canrobert, unitamente al battaglione del Genio Granatieri e un battaglione del Genio.
    Dalle ore 4 circa del mattino i nostri erano in combattimento coi russi, i quali avevano tentato di forzare il passaggio della Cernaia, tra la linea degli avamposti francesi e la nostra della seconda divisione.
    La fortuna sul principio era dalla parte dei russi, poiché una numerosa colonna s`avanzò ed attraversata la Cernaia (gettandovi sopra per passarla tavole di legno) saliva di fronte il mamellone Tractir ove trovansi accampati vari battaglioni di Zuavi (francesi) i quali sgomenti e non pronti per resistere all`urto indietreggiarono di un poco, ma tostamente riuniti e divisi in gruppi di volontà*, li attaccarono con tale veemenza alla baionetta che in poco tempo li costrinsero, disordinati e in precipitosa fuga, a ripassare il Rio, lasciando ovunque dietro di loro, il suolo coperto di morti o feriti.
    Nel tempo stesso altre numerose colonne russe con molta artiglieria avanzarono dalla parte di Choulion e occuparono tutti i mamelloni intorno ai villaggi distrutti di Thorgouna e Karloka, di fronte alle nostre posizioni ed appena messi in posizione ci fulminarono di proiettili e principalmente il mamellone da noi denominato Zig-Zag o opera Cadorna.
    Il nostro battaglione del 16° fanteria, della 2a divisione, dopo circa mezzora di resistenza e senza artiglieria abbiamo momentaneamente abbandonato la posizione, ma non appena i russi rimasero possessori della posizione furono bersagliati dalla nostra artiglieria con pezzi di grosso calibro inglesi ma manovrati dai nostri, la quale fece grande strage, mentre con tanto accanimento si combatteva coi francesi e coi nostri lungo la Cernaia e il nemico fu costretto a battere in ritirata lasciando sul terreno dai 5 ai 6 mila uomini tra morti, feriti e prigionieri, si calcola che abbiano partecipato da 70 a 80 mila uomini da parte russa.
    I francesi persero circa 1.000 uomini tra morti e feriti e noi circa 200.
    Ordine del giorno dei generali in capo dei vari Corpi d`armata di spedizione per la vittoria sul nemico alla Cernaia.
    Armata Sarda
    Ka-di Koi 17 agosto 1855
    Soldati!
    Ieri per la prima volta vi incontraste con il nemico che siamo venuti a combattere................
    Il vostro contegno fu quale io lo sperava tale da meritare l`approvazione dei nostri valorosi alleati.
    Il telegrafo annunciò all`Europa che voi contribuiste alla vittoria sulla Cernaia.
    Il Re ne sarà* soddisfatto, la Nazione piena di gioia.
    Vi ringrazio per la vostra bella condotta in questa gloriosa giornata.
    Il Generale in Capo Lamarmora.


    [attachment=2:66ed9qdq]I comandanti in capo.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    [attachment=1:66ed9qdq]Un gruppo di ufficiali.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    Il 20 agosto il battaglione partiva da Balaklava per ritornare ad occupare il proprio campo nei dintorni di Kamara.
    Il 7 settembre al mattino la nostra brigata partiva verso l`altopiano del Kersonese e ci posizionammo presso l`ala sinistra francese.
    La posizione era sicura solo qualche colpo del nemico in Sebastopoli veniva a visitarci.
    Si decise di che nell`attacco fosse la 3a brigata comandata dal nostro bravo generale Cialdini.
    Noi eravamo 4 battaglioni di fanteria, 1 dei bersaglieri ed una Compagnia del Genio, ma la nostra forza non superava i 1.300 uomini, ma sufficienti per iniziare l`attacco.
    Da 2 giorni continuava il bombardamento di Sebastopoli e tutto era pronto per l`assalto.
    Alla destra il generale Pelissier con le migliori truppe francesi, attaccava Malakoff e gli inglesi il Gran Redant alla sinistra.

    [attachment=0:66ed9qdq]I cannoni.jpg[/attachment:66ed9qdq]

    Riuscito il primo attacco noi dovevamo correre all`assalto della facciata destra di questo bastione.
    Una palla russa portò via la coscia a due soldati del 7° che morirono dopo poche ore.
    Una mina fece saltare molti che erano entrati per primi, gli altri dovettero ritirarsi, ma nel ritirarsi vi fu allora una lotta sublime, una lotta di giganti in cui tutto serviva di arma, si combatteva con l`entusiasmo della disperazione e dalla quale non si cessava che morto o mortalmente ferito.
    Per 5 ore una non interrotta processione di feriti ci sfilava davanti.
    Io stesso fui salvo per miracolo, una granata russa nel scoppiar una scheggia mi passò vicinissima al viso ed andò a colpire nella testa un soldato francese che per la quale cadde morto sul colpo.
    Alle 8 e mezza della sera, ricevemmo l`ordine di rientrare nel nostro accampamento, aspettando il domani per fare quello che non si era fatto oggi.
    Fu con grande ed inaspettata meraviglia, quando nella notte un incessante scoppiar di mine, un generale incendio della città*, ci avvertiva che i russi abbandonavano le loro posizioni che il giorno prima avevano ostinatamente difeso.
    Il furore con cui si era combattuto in ogni parte, la temerità* o meglio la follia dell`attacco tentato sulla sinistra, lo splendido successo degli alleati sulla destra avevano mostrato ai russi che l`ultimo giorno di Sebastopoli potea differirsi, impedirsi non mai.
    L`abbondanza di munizioni, di viveri, di risorse d`ogni genere, essi la abbandonarono, non lasciando dietro loro che incendio e rovina, come monumento della barbarie, come indelebile sanguinosa traccia che qui s`era aggravato il dispotismo dello Zar.
    Alcuni dati:
    Il corpo di spedizione sardo era composto da circa 18.000 uomini
    Tale corpo ebbe 2.200 morti
    I turchi 35.000 morti
    L`Inghilterra 22.000 morti
    La Francia 80.000 morti
    La Russia 110.000 morti

    fine
    fonte cartaceo cocis49
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    luciano

  2. #2
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