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Discussione: 21 Aprile 1945 Bologna liberata

  1. #1
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    21 Aprile 1945 Bologna liberata

    Questi gli schieramenti di prima linea a fine febbraio '45, escluso unità* minori o in riposo, che si fronteggiavano su una linea virtuale passante da - Montese (Panaro), Vergato (Reno), Grizzana (Reno) Monte Sole, Monterumici (Setta), Monte Adone (Savena), Monte Belmonte, Val Zena, Monte Grande, Valle Santerno (Imola esclusa), Castel del Rio, Casola Valsenio (Monte Battaglia).


    V armata Americana

    Lo schieramento alleato del XV Gruppo d'Armate al comando del gen. Clark in aprile era composto da 20 divisioni e 10 brigate così disposte sulla linea: il settore occidentale tirrenico era stato affidato ai neri della 92ª divisione di fanteria "Buffalo" (sotto il diretto controllo del comando della 5ª Armata); tra la valle del Serchio (Lucca) e la statale 64 furono disposte la 1ª divisione brasiliana, la 10ª divisione da montagna USA e la 1ª divisione corazzata USA (tutte unità* del IV Corpo d'Armata del gen. Crittenberger). Al centro dello scacchiere trovarono posto la 6ª divisione corazzata sudafricana, la 88ª, 91ª, 34ª, e 85ª (Custer) divisione di fanteria USA (del II Corpo d'Armata del gen. Keyes).


    VIII armata inglese

    Nel settore orientale difeso dalle unità* dell'8ª Armata del gen. McCreery si trovavano: al centro, in corrispondenza del fiume Santerno, la 1ª divisione di fanteria britannica, la 6ª divisione corazzata britannica, la 8ª divisione indiana e la 1ª divisione corazzata canadese (tutte unità* del XIII Corpo d'Armata del gen. Kirkman che qualcuno a volte indica sotto il settore Usa). In prossimità* di Imola furono disposte le unità* del X Corpo d'Armata britannico del gen. Hawksworth; sulla direttrice della Via Emilia la 3ª e la 5ª divisione del II Corpo d'Armata polacco del gen. Anders. Infine nel settore di Ravenna furono disposte la 2ª divisione di fanteria neozelandese, la 78ª divisione di fanteria britannica, la 56ª divisione di fanteria britannica (unità* del V Corpo d'Armata del gen. Keightley), insieme con i Gruppi di combattimento italiani "Legnano", "Cremona", "Friuli" e "Folgore" e alcune brigate britanniche, indiane, polacche, greche e una composta da ebrei lungo quella che venne chiamata Linea del Senio completatasi però a dicembre con la liberazione di Ravenna (4/12) e Bagnacavallo (21/12). Operavano in questa zona anche i partigiani di Boldrini.

    Ad ottobre '44 in linea nel vertice della punta la 88.a e la 85.a divisione trincerate in prossimità* di Monte Castellazzo, al loro fianco sinistro la 34.a sopra Pianoro, più indietro la 91.a di fronte a Monterumici. Li fronteggiavano dai Brasiliani in poi verso est i tedeschi della 94°, la 16 SS pz, la 4°, la 65°, 362a, 98° e 334°. Il 9 novembre, al termine di operazioni localmente limitate, le truppe britanniche occupavano anche Forlì

    "All'ippodromo ci sono le corse domani
    Era il segnale che sarebbe stato trasmesso dalla BBC per i partigiani per il giorno del "insurrezione". Il 10 aprile ebbe inizio l'attacco italiano contro le posizioni nemiche, da parte di due compagnie del IX Reparto d'assalto che puntarono, rispettivamente, sulla località* di Parrocchia di Vignale e sulla limitrofa quota 459. Seguirono, nei giorni successivi, in concorso con l'offensiva finale angloamericana, la conquista di importanti quote ad opera degli alpini del btg. " Piemonte " nonché l'occupazione di Cà* del Fiume, San Chierico e del costone dei Roccioni di Pizzano. All'azione parteciparono in stretto contatto bersaglieri, alpini, fanti validamente appoggiati da artiglieria. Alle ore 9 del mattino del 14 aprile 1945 ben 2.052 bombardieri pesanti decollati da territori liberi gettarono i loro carichi di tritolo sulle retrovie tedesche sconvolgendole completamente ed impedendo rapidi collegamenti e spostamenti di truppe. I caccia fecero il resto su tutto quanto si muoveva a terra. L`artiglieria intanto spianava la strada alla X da montagna Usa a Castel D`Aiano, individuato come primo obiettivo sulla strada che doveva condurre alla pianura padana ad ovest di Bologna. Nella notte del 15 aprile , solo nel settore del II corpo vengono sparati 80.000 colpi. Nelle retrovie tutto quello che ruota è in movimento. Affluiscono viveri, munizioni e benzina nelle Pipelines
    L`avanzata continua su Tolè, Monte Croce e Monte Mosca (16) mentre i Brasiliani scendono da Montese e dalle alture di Vergato. La sera del 17 aprile l`81° cavalleria era attestato alcuni chilometri oltre Vergato, mentre il 6o battaglione corazzato passando lungo le falde del Monte Mosca occupava Monte d`Avigo. Il pomeriggio del 15 aprile 765 bombardieri pesanti attaccarono sia lungo la Futa che lungo la valle del Reno, altri 120 in gruppi di quattro o di otto le difese di Monte Sole, mentre altri colpivano installazioni e truppe nelle vicinanze di Sasso Marconi. Alle 22.30 del 15 aprile anche le truppe sudafricane si rimisero in movimento, con zaino leggero e razioni per un giorno. Aggirando numerosi campi minati, poco oltre la mezzanotte la cima di Monte Sole era conquistata. Il mattino successivo, pur perdendo diversi carri a causa delle mine, i progressi furono consistenti verso Monte Abelle, che venne preso nel tardo pomeriggio del 16. Monte Caprara fu vinto con un assalto all`arma bianca alle 6,15 del 16 aprile. Il 18 le pattuglie mandate in ricognizione non incontrarono resistenza di sorta, potendo anzi contattare gli americani, che avanzavano lungo la valle del Reno, a Sperticano. Più a Est le cose non andava bene. Erano i capisaldi delle valli del Reno, del Setta, del Savena, dello Zena e dell`Idice. Qui i tedeschi schieravano la I.a divisione paracadutisti, la 305.a e la 65.a di fanteria, 8.a divisione da montagna, queste due ultime disposte fra il Reno ed il Savena, e parte della 94.a. Il dispositivo bellico alleato vedeva la 88.a di fronte a Monterumici, la 91.a dalla strada della Futa in direzione di Monte Adone e la 34.a posizionata pronta ad attaccare Savizzano e Gorgognano oltre Monte Belmonte, fiancheggiata a destra dal Gruppo di Combattimento Legnano. La sera del 16, dopo l`ennesimo bombardamento, gli alleati si mossero verso i vecchi capisaldi che trovarono del tutto intatti in capo al personale. I tedeschi si erano allontanati ed erano poi rientrati sulle posizioni. Il giorno seguente finalmente gli attacchi della 88.a contro Monterumici iniziarono a sgretolare le difese tedesche, che però continuavano a dare segni di scarso cedimento nelle zone sottoposte al pur vigoroso assalto della 91.a e 34.a divisione. Alle ore 9.30 del 18 aprile la 10.a divisione da montagna e la 85.a Usa rinnovarono il loro attacco: quest`ultima non incontrò praticamente resistenza avanzando fino a Pian di Venola, mentre i soldati della 10.a furono fermati prima di Mongiorgio. Un attacco portato dalla 85.a verso Monte San Michele, sovrastante Mongiorgio, provocò il collasso della difesa tedesca: la ritirata divenne una rotta e non appena questa fu palese, gli Alleati gettarono alla rincorsa del nemico in fuga tutti i mezzi corazzati che furono in grado di riunire (dai singoli reparti di fanteria a battaglioni) fermandosi solo per essere raggiunti dai rifornimenti. La vetta di Monte San Pietro venne occupata senza incontrare resistenza. La corsa degli Alleati proseguì fino a trovare un`ultima disperata difesa, con un combattimento casa per casa, a Pradalbino la mattina del 20 aprile, quando i sudafricani erano già* a Sasso Marconi, Casalecchio. A ovest la strada per Modena (Via Emilia) veniva tagliata a metà* pomeriggio del 20. La strada per Bologna era sgombra o almeno si pensava.



    Gli Italiani

    Al Gruppo "Legnano" il compito di appoggiare col fuoco l`attacco della 34° divisione di fanteria americana e mantenere il contatto con il XIII Corpo d`armata e, su ordine, muovere alla conquista di q. 363, sul costone tra Idice e Zena. Il 19 aprile il battaglione Bersaglieri "Goito" che era già* in movimento, dalle retrovie ebbe l`ordine di svellere la quota dal sistema difensivo tedesco. Non ci fu tempo di preavviso e parti intanto una compagnia del Piemonte, la prima disponibile. Anche il II/68° riuscì, avanzando a piccoli gruppi, ad occupare le posizioni di Pizzano. In Val d`Idice l`Aquila avanzava senza incertezze nonostante le perdite. Alla estrema destra, il I/68° aggirava con le sue pattuglie le pendici occidentali della q. 459, fino quasi a Casella, accertando che il dispositivo germanico era ancora in piena efficienza. Il IX reparto d`assalto, con lunga e faticosa marcia, raggiungeva le vicinanze del Castello di Zena, per sostituire l`ala destra della 34a divisione. Il battaglione Bersaglieri "Goito" intanto serrava sotto, preparandosi a scavalcare il "Piemonte". L`ordine mantenere il contatto col nemico e tallonarlo. Se non si faceva questo i tedeschi potevano sganciarsi e fermarsi su più forti posizioni, forse !.

    La mattina del 20 il battaglione "Goito", scavalcato il ‘Piemonte" sulla q. 363, muove all`attacco di Poggio Scanno ed il plotone arditi che lo precede per "pulire" la strada raggiunge l`obiettivo e lo conquista, ma nidi di mitragliatrici nascoste seminano la morte fra il reparto. Gli altri reparti del Gruppo, divisi in diverse colonne per superare più facilmente gli ostacoli opposti dal terreno, respingono ed aggirano gli elementi ritardatari nemici. Il numero dei prigionieri e l`entità* del bottino di guerra aumenta continuamente e tutte le colonne procedono cercando di raggiungere ad ogni costo il nemico . Il IX e il Goito si ritrovano a Botteghino di Zocca. Il battaglione "L`Aquila" raggiunge, lungo la valle dell`Idice, Fornace del Gobbo, catturando prigionieri, armi e materiali; scavalca poi le alture tra le due valli, passa in valle Zena per sostenere il IX ed il "Goito. Il battaglione "Piemonte", autotrasportato, raggiunge S. Benedetto di Querceto. Anche il 68° reggimento attacca, avanzando a q. 459, superando vasti campi minati e proteggendo la destra del Corpo d armata. Alla sera giungono le congratulazioni del Generale Keyes per la conquista di q. 363, monte Armato e Poggio Scanno; nonché gli ordini per il giorno 21, nel quale di Gruppo "Legnano" deve conquistare monte Calvo, tenere il contatto con la 34° divisione e col X Corpo d`Armata, tagliare la strada ad oriente di Bologna, attaccare da est le difese della città* e presidiarla nella parte corrispondente al suo settore d`azione. Per avanzare più rapidamente, i reparti vengono autorizzati a portare soltanto armi e munizioni. Le truppe marciano e combattono senza posa da 48 ore e sono esauste; ma la certezza della vittoria mette le ali ai piedi dei soldati. I Bersaglieri del "Goito" e gli arditi del IX reparto muovono all`alba, raggiungendo monte Calvo alle ore 7, superano il Savena senza incontrare resistenza ed alle ore 9,30 entrano, finalmente, a Bologna, dove la popolazione li accoglie con commoventi manifestazioni di giubilo e di riconoscenza. Gruppi partigiani hanno intanto già* preso possesso dei principali edifici pubblici (Prefettura, Questura, Comune, Carcere, Caserme) e controllano le strade del centro.


    Quando alle 6,30 circa del 21 aprile le prime truppe alleate arrivarono a Bologna la città* era tranquilla e non conteneva più nelle sue mura un occupante libero o vivente. Come sindaco designato dal Comitato di Liberazione Alta Italia (ma ben pochi lo sapevano) credetti opportuno andare solo ad incontrarli. Si trattava di un battaglione di polacchi che avanzava lentamente, le armi imbracciate pronte a far fuoco. In testa due ufficiali, le braccia ricolme di fiori raccolti dove era capitato e offerti dai cittadini. Ma sembravano poco rassicurati da tale tranquillità*. Temevano imboscate. In Piazza Maggiore infatti si impressionarono di qualche ombra e fecero una sparatoria infernale che mi costrinse a mettermi al riparo delle colonne... La mia prima missione come sindaco non aveva avuto molta fortuna
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  2. #2
    Utente registrato L'avatar di Andrea58
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    Re: 21 Aprile 1945 Bologna liberata

    Interessante, bella anche la figura del sindaco "sconosciuto" che si presenta.
    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

  3. #3
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    Re: 21 Aprile 1945 Bologna liberata

    Interessante, sono fatti che conosco molto bene. Oggi si sono svolte le commemorazioni dei caduti.

  4. #4
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    Re: 21 Aprile 1945 Bologna liberata

    Segnalo la presenza di Italiani anche "dall'altra parte":
    - Compagnia Arditi del 629° Comando GNR di Bologna: aggregato alla 65.Infanterie-Division e schierata nella zona di Pianoro
    - Battaglione d'Assalto Arditi Forlì: aggregato alla 278.Infanterie-Divison(?) e schierato nella zona di Tossignano

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