Al nostro arrivo, Domenica 12, il campo era già* ben allestito con tende e servizi, ma ancora in condizioni provvisorie e improvvisate dovute al montaggio d'urgenza in emergenza. Il campo comprende 50 tende ministeriali per la popolazione (300 persone circa) e in minima parte usate anche anche dai volontari; 11 tende pneumatiche per volontari (circa 170/200); 3 tende pneumatiche della Croce Rossa adibite a ospedale da campo; una tenso-struttura riscaldata adibita a mensa; una cucina mobile capace di 300 pasti/turno (in qualche occasione è arrivata a farne anche a 600!); un modulo adibito a segreteria del campo; un modulo per la segreteria Comunale; un posto medico avanzato dell'ANPAS; 4 moduli per servizi igenici ognuno dei quali comprende 3 bagni riscaldati completi di water, bidet e lavandino, costantemente tenuti ben puliti e lavati; 3 moduli per le docce; un modulo "lavanderia", con due lavatrici e due asciugatrici; un modulo "centrale tecnologica", per la depurazione delle acque di scarico; 3 torri faro, per l'illuminazione notturna del campo; un modulo "centrale elettrica", per la gestione e il controllo delle utenze di tutto campo, garantite da 3 linee di ingresso: una diretta ENEL da 50KW e da 2 generatori diesel, capaci di erogare una potenza di 200KW ciascuno. Tra gli svariati mezzi speciali c'è un mezzo per le telecomunicazioni mobile e un "Manitou" per la movimentazione dei continer.
E' presente anche una tenda per l'infermeria veterinaria.
A poche centinaia di metri dal campo, c'è una piccola tendopoli gestita dall'AGESCI locale e dall'ANPAS, dove è funzionante anche una tenda-farmacia, del quale mi sono servito a causa delle ustioni solari....
Tra i lavori più urgenti e importanti al nostro arrivo c'è stato quello di isolare le tende e i camminamenti dalle tende ai servizi dal terreno, in quanto le piogge di quei primi giorni, avevano creato non poco disagio in tutto il campo. La settimana è stata interamente dedicata ad isolare i camminamenti tra tende e servizi e le piazzole delle tende stesse, con un primo strato di "tessuto non tessuto" direttamente sul terreno, ricoperto poi con uno strato di stabilizzato sul quale sono state a sua volta messe delle grelle in plastica.
Sono anche state montate tende presso le famiglie che non potevano abbandonare le proprietà* per spostarsi nel campo, in quanto allevatori in attività*.
Durante questa settimana è stata anche allestita una tenda teatro, usata anche come sala cinematografica e come ludoteca per i bambini.
La mia mansione è stata prevalentemente quella di adeguare, modificare e gestire l'impianto elettrico del campo, assieme a me c'erano due colleghi elettricisti dell' A.N.A. delle province di Reggio Emilia e Modena, che ho conosciuto in questa occasione e con cui ho lavorato e condiviso questo lavoro, quasi sempre di corsa a causa dei continui problemi dovuti in prevalenza a problemi legati agli assorbimenti non sempre lineari e costanti, soprattutto nelle ore serali e notturne con docce, stufe a pieno regime. Su questo vorrei ricordare la notevole escursione termica..... di giorno la temperatura arrivava a 25/26°, mentre nella notte poteva raggiungere anche i -4°, di giorno poi il sole picchiava sodo, ci si ustionava senza accorgersene.
Ma il mio lavoro, non è stato sempre e solo di tipo tecnico, ho sbadilato ghiaia, ho fatto anche il turno in cucina alla distribuzione, ho aiutato per scaricare dai mezzi i materiali di ogni genere che continuamente arrivavano, ma poteva benissimo capitare di lavare pentole, pulire i bagni ecc... Tutti si danno e si devono, dar fare in tutto!
La popolazione nel campo, ha sempre mostrato un contegno, una fierezza e una dignità* impressionante e anche una umiltà* non comune, non sono stati rari i casi in cui le donne si sono offerte di lavare le divise sporche dei volontari! Si sono sempre offerti anche per collaborare con i volontari nei lavori delle cucine e nelle pulizie dei servizi. Per non parlare della riconoscenza e l'affetto che hanno dimostrato ai volontari per quello che hanno fatto. Più di una volta ho sentito dire da loro, che non si sarebbero mai aspettati un aiuto e un sostegno simile.
Come loro, noi volontari, abbiamo condiviso nello stesso modo la vita del campo, vivendo nelle stesse condizioni.
Ma questo nostro "sacrificio", non è nulla a confronto di quello che, in più e ben più grave, ha dovuto subire questa gente, che hanno perso la casa, famigliari e amici.
A Villa Sant'Angelo, quasi completamente distrutta dal sisma, ci sono state 17 vittime.
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