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Discussione: radom vis 35

  1. #11
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    Re: radom vis 35

    Per impugnatura e per precisione è a livello della S.I.G.
    Quelle del periodo polacco e della prima produzione per i Tedeschi anche per la finitura.
    Un'ottima arma
    Giuliano Alfinito

  2. #12
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    Re: radom vis 35

    Paragonare una SIG P210 a qualunque altra pistola automatica di ogni tempo è da considerarsi blasfemia.
    A proposito di Radom ve ne racconto una buona. Quando negli anni 60 comprai il primo numero di Diana Armi, c'era un'articolo appunto sulla mod.35 e l'articolista infilò una perla magnifica. Il tapino scrisse "....in seguito venne abolita la leva di fermo del carrello rendendo così difficoltoso lo smontaggio".

  3. #13
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    Re: radom vis 35

    Caro Artu44, si vede che non hai mai sparato con la Radom !!
    Cordiali saluti
    Giuliano

  4. #14
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    Re: radom vis 35

    Citazione Originariamente Scritto da Giuliano Alfinito
    Caro Artu44, si vede che non hai mai sparato con la Radom !!
    Cordiali saluti
    Giuliano
    Errore!! Ci ho sparato e non poco a cavallo degli anni 60-70 col modello tardivo senza fermo del carrello. Apparteneva a un militare (non ricordo di che Arma) che era sempre ben fornito di 9mm e che faceva sempre sparacchiare qualche caricatore ai giovanotti in perenne carenza pecuniaria. In effetti ignorando la corretta procedura si tribolava non poco a tener fermo il carrello al punto giusto per sfilare lo slide stop, fino a quando un conoscitore ci mostrò come era facile. Ricordo che era una pistolaccia tirata via che suonava come un mazzo di chiavi quando la scrollavi che però conservava l'inutile bindella sul carrello. Ho invece visionato senza spararci soltanto una Radom "precoce" che apparteneva al un generale in pensione ed in effetti era tutta un'altra cosa sia come finitura che tolleranze. Il problema in quei tempi da studente squattrinato è sempre stato la cartuccia quando un solo 7,65 para costava come dieci 22 l.r. per cui non ci pensavo neppure a spendere 50 lire al colpo in pistolacce belliche dall'erratico risultato sul bersaglio e preferivo farmi prestare la bella SIG P210 civile (brunitura lucida e guancette in legno) di un amico e bucare una lattina a 50 metri quasi con le stesse probabilità* di una 22 da tiro.
    Posso riconoscere che la SIG, anche nella versione militare, non è proprio la più indicata per il fango e le intemperie però a tenerla in mano e spararci sta su un altro pianeta rispetto ai copia-incolla dei vari progetti Browning.

  5. #15
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    Re: radom vis 35

    Caro Artu44, certamente non puoi paragonare una SIG 210, per di più di produzione civile (guancette in legno, brunitura lucida) cun una Radom di piena pruduzione bellica (priva, cioè, del fermo del carrello): sarebbe come paragonare una Rolls Roice con una FIAT.
    Però... se tu avessi sparato con una Radom di produzione polacca o, anche, di produzione per i tedeschi dei primi anni di guerra, ti saresti reso conto che le differenze fra le due armi non erano grandi, anzi, la Radom, a me, è risultata più equilibrata, impugnandola (per la forma dell'impugnatura), rispetto alla SIG. La Radom calza meglio !!
    La produzione di guerra soffrì, oltre che della semplificazione meccanica dell'arma, anche della qualità , sia dei materiali che del rispetto delle tolleranze.
    Per inciso, rispetto alla semplificazione: effettuivamente, la soppressione dela leva di sicura, che effettuava il blocco del carrello in apertura, rendeva difficoltoso lo smontaggio dell'arma, come d'altra parte, affermi anche tu. Infatti, bloccando il carrello in apertura, premendo dull'asse dell'Hold Hopen, questo si sfilava facilmente, consentendo un rapido e semplice smontaggio della pistola.
    Infine, anche la SIG P210, pur derivata da un progetto di Petters, è, sostanzialmente, un copia ed incolla dei progetti di Browning.
    Cordialissimi saluti
    Giuliano

  6. #16
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    Re: radom vis 35

    Caro Giuliano, trovo anch'io che non si possano fare paragoni fra SIG e Radom e infatti la frase "Per impugnatura e per precisione è a livello della S.I.G." non è mia.
    Comunque la 210 si discosta dal classico impianto Browing per due caratteristiche non da poco che la rendono capace di rosate strettissime: le lunghe guide esterne al carrello e lo svincolo della canna con perno ed asola. Quindi copia-modifica-incolla.
    Per tornare alla Radom senza blocca carrello, non si deve pensare che i tecnici tedeschi fossero così dispettosi da costringere a usare tre mani per lo smontaggio. Semplicemente usarono un altro sistema altrettanto valido che non conosce quasi nessuno, me compreso fin quando non me lo hanno insegnato.
    Facciamo un quiz, vediamo quanti altri lo sanno.

  7. #17
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    Re: radom vis 35

    Caro Artu44, i paragoni fra SIG e Radom possono farsi sempre se paragoni una SIG con una Radom polacca o "tedesca" dei primi anni, certamente non puoi paragonare una SIG "civile" con una Radom di 3a produzione, cioè senza la sicura esterna, per di più residuato bellico: prova con quella del Generale.
    Certamente le guide esterne contribuiscono alla precisione, come, d'altra parte, avviene anche sulle Lahti (spendide quelle di produzione finlandese, un pò menoi quelle svedesii). Non vedo come l'asola posso contribuire alla precisione: forse contribuendo alla stabilità* della canna?. Però, se la pistola è ben costruita, se le tolleranze sono rispettate, se la pistola non è "consumata", ritendo che l'asola non sia rilevante.
    Per quanto riguarda lo smontaggio del carrello della Radom senza la sicura esterna: io, empiricamente, senza alcuna istruzione, facevo così: con la mano destra (pollice sulla parte posteriore dell'impugnatura, indice e resto delle dita sulla culatta ove vi è la sede del percussore), tiravo indietro il carrrello otturatore tenendo la pistola con ill lato sinistro rivolto verso il tavolo e l'Hold Hopen cadeva o, per lo meno, incominciava ad uscire. Manovre semplice per chi ha pratica dell'arma, ma molto più agevole quella prevista dal progettista.
    Saluti cordialissimi
    Giuliano

  8. #18
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    Re: radom vis 35

    Facciamo un quiz, vediamo quanti altri lo sanno.[/quote]

    io lo so
    tiri in dietro il carrello,con una mano lo tieni aperto con il lato sinistro rivolto verso il basso con l'altra mano tiri in fuori l'astina guida molla e il ferretto cade fuori da solo
    anche a me piace l'idea che sia una pistolaccia
    ciao ciao

    mic js

  9. #19
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    Re: radom vis 35

    Citazione Originariamente Scritto da 8x57js
    Facciamo un quiz, vediamo quanti altri lo sanno.
    io lo so
    tiri in dietro il carrello,con una mano lo tieni aperto con il lato sinistro rivolto verso il basso con l'altra mano tiri in fuori l'astina guida molla e il ferretto cade fuori da solo
    anche a me piace l'idea che sia una pistolaccia
    ciao ciao

    mic js[/quote]
    E bravi!!! Questo è il sistema a "tre mani" perchè per far cadere l'hold hopen il carrello deve essere fermato nel punto esatto cercando di mantenercelo vincendo la forza della molla di recupero. Il progettista tedesco ha invece fatto in modo che il carrello resti bloccato nel punto giusto senza bisogno della leva di aggancio sul fusto. Come? A me hanno dovuto insegnarmelo però basta avere l'occhio clinico e ci si arriva confrontando le due versioni dell'arma.

    Per Giuliano. L'asola fa sì che al ritormo in batteria la canna si trovi sempre nella stesa posizione relativa col fusto indipendentemente dal carrello per cui, se questo non balla, anche con le mire. Cosa che non sempre succede con il piano inclinato con il quale la canna si arresta sbattendo con i risallti di chiusura sul cielo del carrello.

  10. #20
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    Re: radom vis 35

    Caro Artu44, siccome la pistola spara a carrello chiuso, comunque la canna rimane fissa rispetto alle mire.
    Per smontare la Radom basta una sola mano: fidati di me. Per trovare il punto esatto di fuoriuscita dell'Holdhopen, se, poi, la pistola è "stretta", basta premere con un dito della mano sinistra sul perno dello stesso facendo scorrere in dietro il carrello lentamente: si smonta !!
    Cordiali saluti
    Giuliano

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