Un salutone a tutti,
approfitto dell'atmosfera di vacanze per girarvi l'affermazione di alta filosofia faleristica che mi ha posto un amico collezionista:

LA COLLEZIONE DI DECORAZIONI CAVALLERESCHE SI PUO' CONSIDERARE (A LIVELLO TEORICO) COME UNA COLLEZIONE PRIVA DI FALSI

Il mio amico argomenta che un'insegna cavalleresca può essere antica o recente, di buona o di infima fattura, antica o moderna, ma mai falsa. Ovviamente occorre sospendere il giudizio sui cosiddetti ordini commerciali... Ecco l'esempio fatto a riguardo: se un commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro indossa sul frac una commenda della Restaurazione o una uniface di Gode, si potrà* dire che porta un pezzo da museo nel primo caso e un pezzo decisamente più commerciale nel secondo, si potrà* definire un raffinato nel primo caso o un pacchiano nel secondo, ma in entrambi i casi indosserà* una decorazione autentica, in quanto propria del suo grado di commendatore e idonea a identificarlo tra i confratelli...

Devo dire che mi ha quasi convinto. Voi che ne pensate? Siamo davvero di fronte al primo caso di collezionismo a prova di falsi?

Un abbraccio dal panda bianco numero 2
milite estense