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Discussione: [SLOVENIA]Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di articioco
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    [SLOVENIA]Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia

    Salute a tutti,
    Vi invito ad una passeggiata nelle Valli dell`Isonzo e della Baccia alla ricerca dei fortini perduti segnalati da Ciofatax e dai bellissimi quadretti di Daniele postati ancora al 18 aprile.
    Per prima cosa vediamo una cartina che mostra il tracciato dell`Isonzo che da Gorizia sale fino a Santa Lucia d`Isonzo (oggi Most na Soci = Ponte sull`Isonzo) dove il fiume devia verso N-E mentre verso Est si apre la valle del fiume Baccia percorsa dalla ferrovia fino alla galleria di Piedicolle (oggi Podbrdo).
    [attachment=7:1ojprlwf]00 Mappa Dei Presidi Completa JPG.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    L`inizio dell`itinerario è dominato dal Santuario di Montesanto (oggi Sveta Gora) nell`attuale Slovenia, che è stato ricostruito dopo i fortissimi danni subiti durante le due Guerre Mondiali.
    [attachment=6:1ojprlwf]01 Monte Santo.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Dalla cima si vede bene il Monte Sabotino oltre il corso dell`Isonzo. Le sue pendici furono teatro di violente battaglie durante la 1.a G.M. che portarono alla conquista da parte dell`esercito italiano. Vi furono episodi anche durante la 2.a G.M. perché da qui partivano i tiri di mortaio diretti contro i capisaldi situati nei caselli ferroviari o nei fortini vicini ai ponti del fondovalle, presidiati dai reparti italiani del Battaglione Bersaglieri "Mussolini", del Reggimento Alpini "Val Tagliamento", dal XIV.o Battaglione Difesa Costiera, della Guardia di Finanza e della Milizia Difesa Territoriale. Per correttezza storica bisogna aggiungere che a Piedicolle era stanziato un reparto di Gebirgsjager tedeschi (truppe da montagna) ed un altro reparto germanico era sul Colle San Pietro (oggi Petrovo Brdo), il valico che chiude la vallata.
    [attachment=5:1ojprlwf]02 Monte Sabotino.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Sempre dalla vetta si può lanciare uno sguardo alla piana di Gorizia con in primo piano l`elegante ponte ferroviario di Salcano (oggi Solkan) costruito in pietra ancora sotto l`Austria. Dietro passa un moderno ponte stradale in cemento. Sopra il binario sulla destra, è visibile il largo sentiero che dovremo seguire per internarci nella valle.
    [attachment=4:1ojprlwf]03 Piana di Gorizia.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Ed ancora dalla chiesa, volgendo lo sguardo dall`altra parte, si coglie un`immagine verso l`alta valle del fiume. Si nota appena il tracciato della ferrovia mentre oltre l`Isonzo scorre la strada statale qui poco evidente. Il suo percorso è costellato da decine di caverne e da strade di arroccamento alle quote superiori della 1.a G.M. che meriterebbero una visita da parte degli appassionati della Grande Guerra.
    [attachment=3:1ojprlwf]04 Alta Valle.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Incamminandosi la prima volta lungo la strada statale, dopo l`abitato di Salcano due cipressi indicano una prima curiosità* militare, un bunker che poteva costituire l`estrema cinta fortificata di Gorizia durante le 2.a G.M
    [attachment=2:1ojprlwf]05 Foto del Bk.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Il manufatto mostra tre grandi feritoie dirette verso nord ovest, verso la strada ed all`indietro in direzione di Gorizia. Sulla parete sopra il fiume si apre la porta di ingresso ed una piccola feritoia rettangolare.
    [attachment=1:1ojprlwf]06 BK 02 in ARCHI.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Il bunker è stato distrutto in una maniera intelligente, vi hanno scaricato sopra una camionata di massi che hanno sfondato il tetto e ne impedisce l`uso a chi ci andrebbe con la bottiglia o la siringa, ma almeno ne conserva intatta la forma che ne permetto lo studio.
    Trovo simpatico che sulla parete dell`ingresso restino incise le firme lasciate dai muratori:
    [attachment=0:1ojprlwf]07 Graffiti sul muro.jpg[/attachment:1ojprlwf]

    Data la mia inesperienza nel postare mi fermo qui e se ne avrete il piacere con la prossima puntata cominceremo a percorrere la valle lungo la ferrovia.
    Cari saluti a tutti
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    Claudio Pristavec

  2. #2
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Come si sa, sono "fissato" coi bunkerini di questa vallata. Ti seguirò con estremo interesse, non potendomi recare in sito.
    Grazie.
    Un cordiale saluto!

  3. #3
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Quando ricomincia la passegiata...?


  4. #4
    Utente registrato L'avatar di articioco
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Grazie per l`invito Iappino, ti chiedo però di tenere presente che non riesco ad essere molto sollecito perché devo gestire un centinaio di fotografie e di rilievi ed inoltre sto facendo una presentazione simile a questa che mi serve per raccogliere le testimonianze dei "vecchietti", ex combattenti o abitanti dei paesi.
    Ma ora facciamo un altri passo:

    [attachment=5:1oxvewgs]01 - Ponte di Salcano.jpg[/attachment:1oxvewgs]

    Valicato l`Isonzo per percorrere l`altro versante della valle ci avviciniamo al ponte di Salcano dove si notano dei posti di guardia in mattoni che non mi sembrano militari:

    [attachment=4:1oxvewgs]02 - Garritte sul ponte.jpg[/attachment:1oxvewgs]

    Prima di proseguire ancora, è interessante dare un`occhiata alle immagini che ci propongono alcuni libri, come quello di Paolo Petronio sulla Ferrovia Transalpina che ne mostra due molto preziose.
    Nella prima foto, scattata il 19 luglio 1906 si vede il treno imperiale austriaco che percorre il ponte durante le sua inaugurazione, ma a noi credo sia più interessante osservare la costruzione sullo sfondo a destra.

    [attachment=3:1oxvewgs]03 - Inaugurazione ponte.jpg[/attachment:1oxvewgs]

    Che rivediamo meglio in un`altra foto delle stessa epoca, dove si può osservare una simile costruzione all`altra estremità* del ponte dietro al treno. Sembrerebbe una chiesa ma a sentire alcune testimonianze, raccolte anche dall`autore del libro, si trattava di un`altra fortificazione costruita sempre a difesa del ponte.

    [attachment=2:1oxvewgs]04 - Treno su ponte.jpg[/attachment:1oxvewgs]

    Questo ci può venire confermato da una foto, purtroppo molto sfocata, tratta da uno dei libri di Fritz Weber:

    [attachment=1:1oxvewgs]05 - Fritz Weber.jpg[/attachment:1oxvewgs]

    Dopo la sosta nelle librerie è giunta l`ora di proseguire la passeggiata che sarà* breve perché la successiva sarà* più corposa e potrebbe interessare Iappino.
    Oggi dopo circa 2 Km ci imbattiamo nel primo casello ferroviario:

    [attachment=0:1oxvewgs]06 - Na postali.jpg[/attachment:1oxvewgs]

    L`edificio è in buone condizioni e disabitato. Sembra che durante la guerra fosse presidiato da un gruppo di militari italiani del XIV Btg. Difesa Costiera, ma per ora non ho notizie sicure a proposito.
    Davanti all`edificio è ancora in piedi una delle tipiche centraline telefoniche che si vedevano lungo le nostre linee ferroviarie con la grande "T" nera in campo bianco e che troveremo in altre fotografie. Che sia italiana lo si legge sull`architrave dove è ben evidente la parola "Forlì".

    Qui faremo sosta, ma credo sia opportuno parlare di chilometraggi ferroviari, per fare un certo ordine. Oggi lungo la linea sono sistemati ogni 100 metri dei cippi con numeri che partono dalla stazione di Jesenice, nella alta Slovenia vicino al confine con l`Austria, per cui Piedicolle è al Km. 35, Santa Lucia di Tolmino al Km. 55, questo casello è al Km. 84 e nel centro del ponte di Salcano sta il cippo 86.
    Durante la guerra invece, considerato che la Venezia Giulia era italiana, la numerazione, quella che vediamo indicata nei vari libri che parlano dei capisaldi nella valle, partiva dalla stazione di Trieste – Campo Marzio, per cui il ponte di Salcano era al Km. 57, questo casello al Km. 59 e cosi via per gli altri che troveremo in seguito.

    Un saluto a tutti e ci risentiamo.
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    Claudio Pristavec

  5. #5
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Ed io ho preparato una piccola "presentazione" sul Baccia di Modrea, ma aspettero l'autore del topic...

  6. #6
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Bellissimo servizio e molto interessante

  7. #7
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Complimenti.

  8. #8
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Il successivo tratto della nostra passeggiata ci porta al Km 60 dove troviamo la stazione di San Mauro (oggi Smaver) :

    E` un posto incantevole, di assoluto silenzio, difficilissimo da raggiungere via terra perché ormai la carrareccia originale è ridotta ad una traccia nel bosco. La stazione è abbandonata mentre l`edificio a destra viene utilizzato per i week end.

    [attachment=6:2wqfmlu5]01 - Stazione S Mauro.jpg[/attachment:2wqfmlu5]

    Chi lo occupa ha trovato un sistema ingegnoso per arrivarci, dall`altra parte del fiume ha oSperando nella vostra curiosità* e pazienza, desidero postare due fotografie che trovo curiose e che si riferiscono ad un altro K5 la cui storia in parte è conosciuta:rmeggiato un piccolo canotto, arriva con l`auto, si imbarca con la famiglia e va a passare la domenica facendo grigliate sotto la grande quercia.

    [attachment=5:2wqfmlu5]02 - Stazione dal fiume.jpg[/attachment:2wqfmlu5]

    Queste notizie turistiche però a noi interessano poco, allora andiamo a vedere una foto scattata dall`alto del Sabotino durante la 1.a G.M,. si riesce a notare che il piazzale della stazione era percorso da due binari:

    [attachment=4:2wqfmlu5]03 - S Mauro dal Sabotino.jpg[/attachment:2wqfmlu5]

    L`osservazione è importante perché vi sono delle testimonianze, serie ma che devono essere confermate, che riportano che nella 2.a G.M. su uno dei binari, l`esercito germanico piazzò un grosso cannone ferroviario, forse questo, che prima era sistemato in una delle gallerie oggi ancora visibili nella parte sud della stazione di Gorizia – Montesanto.

    [attachment=3:2wqfmlu5]04 - K5 generico.jpg[/attachment:2wqfmlu5]

    Il forse è doveroso perché non si sa di che tipo era il cannone, poteva essere un 320 preda bellica francese o quello della fotografia, il K5 (poi Leopold e Glatt) un 280/56 germanico.
    Il carro del K5 pesava 218 tonn, la canna era lunga 21 metri e sparava il proiettile normale a 64 Km. ed un proiettile a razzo a 82 Km.
    Ne abbiamo sentito parlare ed anche visto perché uno di questi pezzi ospitato in una galleria dei Colli Albani tirava contro gli americani che erano sbarcati ad Anzio e che poi lo hanno portato in patria e conservato nel Museo di Aberdeen.

    Sperando nella vostra curiosità* e pazienza, desidero postare due fotografie che trovo curiose e che si riferiscono ad un altro K5 la cui storia in parte è conosciuta:

    [attachment=1:2wqfmlu5]05 - K5 a Redipuglia.jp

    Mostrano il cannone che era posizionato sulla linea Trieste – Lubiana in una galleria del Monte Auremiano e che sparava 2 o 3 colpi al giorno verso l`entroterra di Fiume dove avanzava l`armata jugoslava.
    Al momento della ritirata i tedeschi portarono il cannone e tutto il suo convoglio, formato dalla locomotiva e da altri 11 carri con gli alloggi per il personale, le officine, carri munizioni per il pezzo principale e per due mitragliere quadrinate che fornivano la difesa antiaerea, fino ad una galleria vicino all`abitato di Fogliano – Redipuglia dove fecero saltare l`intero treno. L`enorme deflagrazione, con fiamme che durarono per 3 giorni, sbatterono fuori dal tunnel il cannone che era l`ultimo del convoglio intatto, che poi venne recuperato e nel 1946 inviato a Fiume come preda bellica. In questa stazione alcuni anziani lo ricordano per la sua enorme mole, dopodiché non se ne è saputo nulla.
    Forse io girando in barca per la Dalmazia lo ho visto spuntare da un bunker sulla punta nord di un`isola di cui però non ricordo il nome, in uno scenario come questo:

    [attachment=0]K5 in Dalmazia.jpg[/attachment:2wqfmlu5]

    Ma ora basta altrimenti una cannonata la ricevo io, ritorniamo sui binari (ma del cannone parleremo ancora una volta)

    Alla prossima e cari saluti,
    NB: ho fatto un po di casino, perdonatemi!
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    Claudio Pristavec

  9. #9
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Per riprendere la passeggiata dopo la stazione di San Mauro è giocoforza procedere sui binari, perché ormai il sentiero seguito fino a qui è invaso dalla vegetazione e nascosto dalle frane, ma è un bene, a parte i treni di passaggio, perché dopo 3 Km. si trova l`ingresso della 3.a galleria:

    [attachment=12:4kqvcqbj]02 - Terza galleria ingresso.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Qui ci aspettano delle grosse novità*, durante la 1.a G.M. l`esercito austriaco sfondò la parete rocciosa all`altezza di alcune nicchie di sicurezza per ricavarne una cannoniera, una postazione per mitragliatrice pesante ed un osservatorio:

    [attachment=11:4kqvcqbj]03 - Complessivo galleria 02.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Le postazioni per i cannoni pur avendo dei muri di rinforzo in cemento attualmente sono tutte franate probabilmente perché esposte alle intemperie ed alle vibrazioni prodotte dai treni di passaggio:

    [attachment=10:4kqvcqbj]04 - Interno cannoniera.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Mentre le gallerie sono più pulite:

    [attachment=9:4kqvcqbj]05 - Interno galleria.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Il corridoio che porta alla piazzola per la mitragliera nella parte finale è abbastanza pulito, si nota un alto gradino in cemento benl lisciato di cui non capisco lo scopo:

    [attachment=8:4kqvcqbj]06 - Seconda cannoniera.jpg[/attachment:4kqvcqbj]


    E per finire, gli ultimi due archi della galleria sono stati murati per potervi forare delle feritoie:

    [attachment=7:4kqvcqbj]07 - Uscita galleria.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Secondo il Fritz Weber durante la 1.a G.M. in questo tunnel successe un episodio interessante, gli italiani calandosi dal Sabotino riuscirono a conquistare ed occupare la galleria, ma gli austriaci fecero avanzare da Gorizia un treno blindato che a colpi di cannone abbatté le difese approntate dagli italiani che dovettero battere in ritirata.
    In un cunicolo ho trovato sparpagliati a terra dei colpi del nostro fucile 91, i caricatori sono punzonati "Ia N – O 15" e mi piacerebbe capire di che anno sono perché potrebbero essere caduti durante combattimento ma resta da capire se durante la prima o la seconda guerra.

    [attachment=6:4kqvcqbj]08 - 91.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Questa fotografia ci mostra il paesaggio dell`uscita della galleria ferroviaria, tra le rocce bianche sulla sinistra si aprono le bocche delle cannoniere mentre la macchia scura al centro, alla sinistra dell`alto albero verde chiaro, rappresenta l`uscita della galleria.

    [attachment=5:4kqvcqbj]09 - Panorama esterno.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Nell`immagine si vede appena il tetto di un casello ferroviario, al di sopra c`è il pendio dell`altra parte della valle dove troviamo un`altra sorpresa, un`altra serie di gallerie della 1.a G.M. con delle aperture per cannoniere:

    [attachment=4:4kqvcqbj]10 - Rilievo batt su strada.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    L`interno di questa galleria è rinforzato con muri di cemento ed altri muri, purtroppo franati, di diverse altezze vi vedono all`ingresso forse per formare un posto di comando ben riparato:

    [attachment=3:4kqvcqbj]11 - Interno batt su strada.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Un`ultima nota perché sotto alla galleria ferroviaria che abbiamo visto prima esiste una cavernetta adattata a posto di guardia durante la 1.a G.M.:

    [attachment=2:4kqvcqbj]12 - Posto di guardia.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Di cui vediamo il rilievo:

    [attachment=1:4kqvcqbj]13 - Posto di guardia rilievo.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Il complesso di queste gallerie andava a formare uno sbarramento molto forte nell`ipotesi che l`esercito italiano volesse tentare di risalire la Valle dell`Isonzo, forse con l`intento di portarsi verso l`Austria:

    [attachment=0:4kqvcqbj]14 - Direzione dei tiri.jpg[/attachment:4kqvcqbj]

    Cari saluti ed alla prossima,
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    Claudio Pristavec

  10. #10
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    Re: Passeggiata nelle valli dell’Isonzo e della Baccia.

    Ciao Articioco,veramente un servizio interessante e ben fatto,per quanto riguarda i caricatori,il marchio dovrebbe essere L.N. C 15 (probabilmente non è ben leggibile a causa dell'ossidazione),nel caso che così fosse,si tratterebbe di materiale prodotto dal Pirotecnico di Capua nel 1915. Ciao. Dan.
    Stai attento, stai bene attento, oh Dim, se della vita la continuazione a cuor ti sta.

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