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Discussione: GURKHA

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    GURKHA

    Fieri, coraggiosi, fedeli fino alla morte, hanno combattuto a fianco degli inglesi tutte le guerre.

    Gli attacchi all`arma bianca per cui i gurkha sono entrati nella leggenda durante la prima e la seconda guerra mondiale, venivano compiuti con il kukri, il micidiale coltello con il taglio all`interno della lama ricurva.

    Gurkha con il kukri
    [attachment=8:2b4zhxcm]gurkha post.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    Ayò gurkhà*li (arrivano i gurkha) è il grido di battaglia che da 172 anni precede gli attacchi che lanciano ai nemici di Sua Maestà* britannica.
    Sono un corpo d`elite, probabilmente la migliore fanteria d`assalto del mondo.
    Piccoli, robustissimi e di una temerarietà* leggendaria, i gurkha sono i figli più orgogliosi di una terra che essi onorano come sede degli dei, la "dimora dei ghiacci" l`Himalaya.
    Il segreto è proprio nascosto lì, sull`Himalaya, nella durissima lotta per la vita che tutti i giorni i nepalesi conducono per sopravvivere a diverse migliaia di metri d`altitudine.
    Perchè se è vero, come molti sostengono che i gurkha sono "i migliori combattenti del mondo", ciò si deve alla loro straordinaria scuola di vita.
    Sin dalla nascita, nel gelo himalayano, i genitori li abituano a non sentire la fatica, a camminare molte ore al giorno per compiere le funzioni più semplici, come trovare il cibo, o procedere per giorni senza sosta con un malato sulle spalle per portarlo in qualche lontano centro medico, laggiù nella distante valle di Katmandu.

    Fieri, sicuri di se e delle proprie capacità*, si sono rivelati i combattenti ideali per le situazioni disperate.
    Quando ogni altro reparto ha il morale a pezzi, quando affrontare una situazione sembra impossibile, allora si chiamano i gurkha, un misto di qualità* umane e di virtù guerriere (sono maestri insuperabili nella guerriglia, altrettanto leggendaria la loro mira di fucilieri)
    La storia del ferreo legame di stima e ammirazione reciproca fra inglesi e i gurkha (che la regina Vittoria chiamava "i miei piccoli orientali così prodi e fedeli") ha un inizio paradossale, una lapide.

    Nel 1814 le truppe britanniche della Compagnia delle Indie iniziavano l`invasione del Nepal e si scontravano per la prima volta con i gurkha e conobbero la sconfitta.
    Ben 20.000 britannici orgogliosi della propria artiglieria venivano decimati, imparavano ad aver paura di quei bassi montanari, che sbucando nella notte in piccoli gruppi, colpivano e poi sparivano velocissimi, gettavano scompiglio nelle retrovie mordevano e fuggivano inafferrabili.
    E venne il momento della battaglia in campo aperto.
    In una fortezza sul Monte Kalunga, 600 gurkha asserragliati resistettero sotto il fuoco dell`artiglieria britannica sino all`ultimo uomo e i vincitori ammirati posero sul luogo questa lapide "Hanno combattuto per il loro onore pur senza avere speranza di vincere. Ci hanno combattuto da uomini e nelle pause della guerra ci hanno dimostrato una cortesia liberale"
    Era la base della nascita di una grande amicizia.
    Due anni dopo che le truppe di sir David Ochterlony riuscirono a sconfiggere definitivamente i gurkha, il tenente Frederick Young, chiese ed ottenne il permesso di formare un corpo gurkha all`interno dell`esercito inglese.

    Negli anni seguenti i gurkha furono impiegati per reprimere le rivolte che scoppiavano in India e gli inglesi che già* conoscevano il loro coraggio impararono a conoscerne anche la ferocia.
    Durante la guerra contro i marathi dell`India centrale erano soliti strisciando di notte fino ai campi dei nemici, lasciare lì nei canestri lingue e orecchie che avevano tagliato ai nemici uccisi.
    Non a caso i gurkha sono i discendenti del re Prithvi Narayan Shah, l`unificatore del Nepal, che nel 1768 per punire gli abitanti di una città* che gli si era opposta, fece tagliare a tutti gli abitanti il naso.

    La fedeltà* gurkha agli inglesi si ebbe definitivamente nella rivolta dei sepoys del 1857-58, quando tutte le truppe coloniali si ribellavano fucilando gli ufficiali, quando Delhi era già* caduta in mano agli insorti e il potere britannico in India era in bilico, i montanari nepalesi diedero prova di tutto il loro valore.

    Uno dei sette battaglioni gurkha, il Sirmoor Rifles , bravissimi tiratori, rimase per tre mesi e otto giorni ininterrottamente in prima linea nello sforzo di assediare la rivoltosa Delhi.
    L`assedio non fu spezzato e per la rivolta fu l`inizio della fine e i gurkha, ricevettero dalla regina Vittoria la più alta onorificenza il Queen`s truncheon.

    Dalla rivolta dei sepoys, furono utilizzati su tutti i fronti, combatterono in Birmania, Afghanistan, sulle frontiere indiane, in Malesia, Tibet, Cina e perfino a Malta e Cipro.

    Il battaglione sulla destra in Afganistan (187
    [attachment=7:2b4zhxcm]gurkha anglo indiani.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    Ufficiali del 1° e 5° reggimento nel 1883
    [attachment=6:2b4zhxcm]Ufficiali del 1 e 5 reggimento nel 1883.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    In azione nella battaglia di Dargai, Pakistan contro tribù ribelli alla Corona (1897)
    [attachment=5:2b4zhxcm]fucilieri.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    I loro ufficiali britannici conoscevano la loro lingua e i loro costumi, tuttavia non potevano smettere di stupirsi ad esempio dell`innata allegria che mostravano in tutte le occasioni.
    Così durante la prima guerra mondiale, sul fronte francese, mentre i soldati britannici erano terrorizzati dall`uso dei gas, dalle trincee gurkha si alzavano invece talvolta corali risate, perchè si divertivano un mondo a guardarsi l`un l`altro con le maschere antigas.

    Ufficiali britannici e gurkha sul fronte occidentale della grande guerra
    [attachment=4:2b4zhxcm]Ufficiali britannici e gurkha sul fronte occidentale della grande guerra.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    Sempre pronti a bere rum e a scherzare, sono gli unici coloniali bene accetti nelle "cantine" riservate agli inglesi
    Nel rapporto al primo lord dell`Ammiragliato Winston Churchill sulla disgraziata campagna di Gallipoli si legge "A Gallipoli ogni piccolo gurkha valeva il suo peso in oro"

    All`appuntamento con la seconda guerra mondiale, i gurkha si presentarono con ben 43 battaglioni e i loro principali teatri di guerra furono il Nord Africa, il Medio Oriente, l`Italia, Grecia, Malesia e Birmania.

    Italia a Monte Cassino
    [attachment=3:2b4zhxcm]seconda guerra.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    Ma è sul fronte birmano (asiatici contro asiatici) che mostrano di dare il meglio di se, compiendo atti di grande valore, infatti delle 10 Victoria Cross che i gurkha si guadagnarono durante il conflitto, ben 7 vengono loro conferite per imprese contro i giapponesi.

    Un vecchio ufficiale gurkha pluridecorato
    [attachment=2:2b4zhxcm]gurkha post decorato.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    Verso la metà* del 42 dopo la resa di Singapore, i giapponesi dilagano in Birmania e gli inglesi sono in disastrosa ritirata, è vitale usare la guerriglia, disarticolare le loro linee, far saltare i ponti è necessario ricorrere ai gurkha.
    Pattuglie di guastatori gurkha si aggirano così nella giungla, nei tascapani molti conservano le teste degli ultimi giapponesi uccisi, con questi macabri trofei adornano i bunker.

    La straordinaria resistenza alla fatica, si rivela una qualità* vitale, uno di essi si meritò la Victoria Cross, portando un commilitone ferito in spalla per una settimana.
    Un altro (che diventò un alto ufficiale dell`esercito britannico) si merita lo stesso onore guidando un travolgente attacco all`arma bianca al grido ayò gurkà*li
    Un terzo nella difesa della piana di Imphal , viene decorato perchè da solo riesce ad infiltrarsi nelle linee giapponesi e a far saltare 3 carri armati.

    Imphal gurkha su Scraggy Hill
    [attachment=1:2b4zhxcm]Gurkha su Scraggy Hill Imphal.jpg[/attachment:2b4zhxcm]

    La Birmania per i gurkha è una storia di gloria ma anche di dolore.
    Per bloccare l`avanzata nipponica verso la capitale Rangoon, il generale Smythe decide di far saltare il ponte sul fiume Sittang, ma sull`altro versante da dove stavano arrivando i giapponesi, rimangono due battaglioni del 7° gurkha che vengono sacrificati.

    Il loro spirito temerario spesso provoca effetti comici, si narra infatti che durante gli addestramenti del primo contingente di paracadutisti gurkha, quando un ufficiale spiegò loro che per il primo volo avrebbero dovuto lanciarsi da 500 metri, uno di essi chiese "Sir, non sarebbe meglio solo da 100 metri??".
    L`ufficiale rispose "No perchè non fareste in tempo ad aprire il paracadute"
    Un sospiro di sollievo si diffuse fra i gurkha e uno disse"Ah! bene, avremo il paracadute"

    Un reparto gurkha si imbarca su un Douglas Dakota in Birmania (1944)
    [attachment=0:2b4zhxcm]Un reparto di gurkha si imbarca su un Douglas Dakota in Birmania1944.jpg[/attachment:2b4zhxcm]
    Aneddoti come questo non costituiscono solo un`occasione per sorridere, danno effettivamente l`idea della reputazione dei gurkha, ai quali d`altronde, non ha mai fatto difetto il senso dell`umorismo.

    Fine
    fonte cartaceo cocis49
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    luciano

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