Con l'aggressione dell'Italia nei confronti dell'Etiopia nel 1935, e le sanzioni decretate da alcune potenze Europee, il 18 Dicembre con quella che è stata battezzata "giornata delle fedi", al grido "oro alla patria", lo stato procederà* alla espropriazione volontaria delle fedi nuziali d'oro per sostenere lo sforzo bellico, in cambio si riceveva un attestato di benemerenza ed una fede in ferro. La raccolta frutta allo stato oltre 500 milioni. Persino Benedetto Croce vi prende parte donando la sua medaglia di senatore. Anche i liberali più illustri possono perdere il bene dell'intelletto. Non dimentichiamo che la regina per prima aveva donato la fede d`oro. Non bastava la monarchia, e per convincere i cattolici "fa la scena" anche l'arcivescovo di Bologna Nasalli Rocca che dona la sua croce pastorale. Segue il collare dell'Annunziata del principe ereditario Umberto. Pirandello addirittura quella del premio Nobel. Oro e ferro alla Patria: mentre tutti gli italiani offrono oro, i bambini portano ferro e altri metalli, da inviare alle fonderie, rinunciando talora anche alle biciclette, per ricavarne cannoni.
Questa introduzione è doverosa, per presentarVi questa coppia di fedi in ferro, appartenute alla coppia in foto, purtroppo non ci sono riferimenti dei nomi, ma solo la data delle nozze, entrambe le fedi portano data 16/11/1929, e sono ovviamente di misura diversa.
Lui è un Tenente della Milizia Contraerea (DICAT).
Mi scuso per la lungaggine, ma non posso descriverVi a parole l'emozione che questi particolari oggetti hanno suscitato in me, ed è impossibile non soffermarsi a riflettere su quali sacrifici i nostri avi si siano trovati sul loro cammino per il "bene della Patria".
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