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Discussione: LUZ LONG, l’atleta tedesco che “saltò” contro Hitler

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  1. #1
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    LUZ LONG, l’atleta tedesco che “saltò” contro Hitler

    LUZ LONG, l`atleta tedesco che "saltò" contro il regime nazista e che la guerra uccise in Sicilia!

    Questa è la piccola storia di un grande atleta tedesco, e dell`amicizia che solo lo sport può creare, andando oltre le differenze di pelle, politica e di nazionalità*, e il tutto avvenne sotto una dittatura che aveva come culto quello della razza perfetta.

    Il tedesco Luz Long, sconosciuto ai più, ma di sicuro il più grande esempio di sportività* e di lealtà*. Insieme a Jesse Owens è stato protagonista di una storia che ha quasi dell'incredibile!
    Long era nel 1936, in occasione delle olimpiadi di Berlino, il pupillo di Adolf Hitler.
    Infatti il dittatore aveva riposto in lui le speranze per una dimostrazione di superiorità* della razza ariana e attendeva la conferma di ciò nel pomeriggio del 4 agosto, durante la gara del salto in lungo.
    Long non aveva dubbi sul fatto che "l'Americano di colore" Owens fosse il più grande di tutti. Lo sapeva benissimo, era stato tra l'altro, il primo al mondo, ad andare oltre gli 8 metri nel lungo (record rimasto tale per circa trenta anni), Long era consapevole che la medaglia d'oro tanto ambita, in uno stadio gremitissimo da connazionali ed alla presenza del furher, con la quasi matematica certezza sarebbe stata vinta dal talentuoso Americano.
    Eppure, nonostante tutto questo, al mattino (in piena fase di qualificazione alla finale) non esitò minimamente di consigliare ad Owens di anticipare la rincorsa per il salto, consiglio che poi permise al grande Jesse di passare il turno all'ultimo salto, dopo due nulli e quindi dopo aver rischiato l'eliminazione.
    Nel pomeriggio, secondo facile pronostico, con 8,07 Jesse Owens vinse la gara e ricevette le immediate, pubbliche congratulazioni proprio da Long (il quale arrivò puntualmente secondo). Una stretta di mano, quella tra i due grandi protagonisti della gara, che non piacque assolutamente al furher che "pensò bene" di uscire dallo stadio in tutta fretta, per evitare di incrociare quello che lui affermava essere "esempio di razza inferiore, ma forse questa è la versione della propaganda.
    Infatti anche in questo caso c`è un piccolo mistero perché Owens nella sua biografia scrisse:
    " Quel giorno, dopo essere salito sul podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d'onore per rientrare negli spogliatoi. Il cancelliere tedesco mi guardò, si alzò in piedi e mi salutò con un cenno della mano. E io feci altrettanto.
    Penso che gli scrittori mostrarono del cattivo gusto nel criticare l'uomo del momento in Germania."»(Jesse Owens, The Jesse Owens Story, 1970.)
    In quell'Olimpiade vinse quattro medaglie d'oro!Al rientro in America, Owens dovette incassare e metabolizzare anche "l'indifferenza" dell'illuminato Roosvelt. Il Presidente degli States evitò infatti di riceverlo alla casa bianca, così come invece era tradizione fare con i vincitori di medaglie olimpiche: il colore della pelle, in quel caso, non venne ritenuto "quello giusto" per varcare la soglia della casa più famosa al mondo.
    E quindi non fu Hitler a snobbare Owens ma la casa bianca.
    In barba a razzismi e ipocrisie, l'amicizia tra il tedesco Long e Owens rimase invece tale e, anzi, dopo le Olimpiadi si rafforzò.Negli anni successivi tra i due intercorse una fittissima corrispondenza, che saldò ancora di più il loro legame.Una corrispondenza che non mancò neppure quando Luz Long, militare della riserva della luftwaffe, chiese al suo grande amico Owens di ritornare in europa e di parlare di lui e della loro straordinaria amicizia al figlio.Owens non solo fece tutto questo ma quando il ragazzo ormai uomo si sposò, fu ospite d'onore alle nozze.
    Più volte Owens e il figlio di Long si incontrarono e anche dopo la sua morte le famiglie hanno continuato la loro unione.
    Ci sono versioni discordanti sulla morte di Long, arruolato durante la seconda guerra mondiale nella Luftwaffe. La prima è che sia morto nella battaglia di Cassino nel marzo 1944. Secondo una fonte più attendibile, l`eroe di Berlino invece fu ferito gravemente durante lo sbarco degli alleati in Sicilia il 10 luglio 1943, perché prestava servizio in una flak o nell`aereoporto di Ponte olivo o di Biscari e morì quattro giorni dopo in un ospedale da campo nei pressi del bosco di Santo Pietro.
    Quindi aggiungo io, ironia della sorte Long, che mostro coraggio a sfidare il nazismo e lealtà* nei confronti di un americano, per di più di colore, sicuramente è stato ferito a morte dagli americani.
    Una giornalista tedesca scoprì la tomba di Luz Long nella fossa comune 2 piastra E del cimitero militare germanico di Motta Sant`Anastasia, dove fu sepolto nel 1961, traslato dal cimitero americano di Gela.
    e questo esclude ogni presenza di Long a Cassino.

    E questo è quanto ho trovato nell`archivio del cimitero di Motta:
    Obergefreiter-dR Long Luz Carl-Ludwig nato il 27/4/1913 a Leipzig, morto il 14/7/1943 inquadrato 113-schw.Flak Ers.Abt.60 – Luftwaffe – cimitero Tedesco di Motta 2/5/E

    Long è stato insignito della medaglia Pierre de Coubertin per la sua sportività* alla Olimpiadi di Berlino 1936
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    NUMMERI
    di Trilussa 1944
    Conterò poco, è vero, diceva l'Uno ar Zero
    ma tu che vali?Gnente!
    Sia ne l'azzione come ner pensiero rimani un coso voto e inconcrudente.
    lo invece, se me metto a capofila de cinque zeri tale e quale a te,lo sai quanto divento? Centomila.
    È questione de nummeri.E' quello che succede ar dittatore che cresce de potenza e de valore
    più so' li zeri che je vanno appresso.

  2. #2
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    Ecco dove riposa Luz.....

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    Cimitero di Motta Sant'Anastasia

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  3. #3
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    Forse certe realtà dovrebbero essere contestualizzate, magari con un minimo di obiettività...
    Conoscendo la dolorosa e faticosa lotta per l'integrazione dei neri americani non mi supisce affatto che la Casa Bianca non abbia ricevuto il migliore atleta delle Olimpiadi del 1936...
    Non per nulla, Tommie Smith e John Carlos, splendidi atleti, terminarono la loro carriera con questa foto, ben trentadue anni dopo:


    Piedi scalzi e pugno chiuso...
    Anche in quell'occasione nacque una bella amicizia tra i due e il terzo sul podio (medaglia d'argento tra i due): un atleta australiano che fu loro molto solidale e rimase sempre fiero di aver preso parte all'evento....

    Molta gente si dovrebbe solo vergognare, altro che dire "lui è stato peggio di me"...

  4. #4
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    Sta per uscire un film su Jesse Owens...... "RACE"
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