INTRODUZIONE
Cosa sapevo di Brindisi prima dello scorso settembre? Della città* pochissimo, sapevo che ci finiva l`Appia con 2 belle colonne (poi ho scoperto che quelle meravigliose colonne non c`entrano niente con la regina viarum) e poi forse nient`altro. Da appassionato di cose militari Brindisi mi riportava alla mente i meravigliosi G91Y con la bocca da squalo del 32° Stormo e ovviamente il San Marco e la base della Marina e tornando più indietro nel tempo la prima sede del governo del Regno del Sud, terminale della fuga di Vittorio Emanuele III e di Badoglio. Il mio lavoro, e la giusta dose di brutto tempo che ha impedito alla nave di uscire, mi hanno fatto scoprire una bella città* con tantissime testimonianze storiche e, venendo ai nostri argomenti, circondata da una serie di opere militari molto interessanti.


Vista notturna della città*


INQUADRAMENTO
Brindisi è dotata di un meraviglioso porto naturale, praticamente unico nell`Adriatico italiano, nel quale predominano coste basse e sabbiose. Brindisi invece è sempre stata fin dai tempi più antichi un rifugio sicuro e come tale preziosa base per qualsiasi flotta. I vari governi si impegnarono a fortificare e proteggere questo prezioso punto d`appoggio e porta verso l`oriente (basta pensare al castello aragonese e al castello a mare).

Anche il giovane regno d`Italia tramite la Regia Marina individuò Brindisi come una base ideale per la flotta a partire dalla fine del 1800. Iniziò così un programma di adeguamento del porto, con importanti lavori di scavo per rendere i fondali adatti alle navi moderne. Ovviamente una base così importante aveva bisogno di un`altrettanto importante sistema difensivo contro le incursioni nemiche provenienti dal mare.

Intorno all`inizio del Novecento fu deciso di costruire una serie di forti, alcuni armati e gestiti dalla Regia Marina (Capo Bianco, Isola di S.Andrea, Fiume Grande) ed altre armati e gestiti dal Regio Esercito (Punta Penne e Capo Cavallo). Nel periodo della I guerra Mondiale la base fu ulteriormente rinforzata dotandola di un idroscalo e di una base per dirigibili e soprattutto fu deciso do costruire 2 batterie con una torre binata con cannoni da 381/40. Le due batterie, poste a guardia dell`ingresso del porto, furono chiamate Brin e Fratelli Bandiera. La Batteria Brin fu costruita nelle vicinanze di Cala Materdomini a nord del porto ed i lavori iniziarono nel 1916 ma furono portati a temine solo nel 1923; la batteria Fratelli Bandiera fu invece costruita tra il 1916 ed il 1917 sull`Isola Pedagna Grande, proprio a ridosso dell`ingresso del porto.




PUNTA PENNE
La batteria di Punta Penne, come già* detto, fu armata dal Regio Esercito tra la fine dell`Ottocento e l`inizio del Novecento e rappresentava l`estrema ala nord occidentale del dispositivo difensivo brindisino. Secondo il sempre saccheggiato (ma altrettanto poco citato) Clerici,la batteria era armata con 4 bocche da fuoco da 280mm, di tipo C, insomma l`onnipresente mortaio/obice che si trova in moltissime batterie costiere da Messina a La Spezia.


Lato a terra della batteria

L`architettura del forte ricalca le strutture simili che si trovano ad esempio nella laguna veneta (di cui il buon Decca è ormai profondo conoscitore e fonte di notizie quasi inesauribile).


Vista aerea della Batteria di Punta Penne. Evidenti le 4 piazzole "antiche" dei 280 e le 2 piazzole più moderne.

Il lato a mare è "protetto" da un terrapieno di materiale di riporto alto circa 5 metri, al quale si appoggia la linea di tiro con 4 piazzole e una sola stazione per la direzione del tiro (fatto insolito, in quanto di solito se ne trovano 2 alle estremità* opposte, ma forse c`è una spiegazione che più avanti vi illustrerò). Sul pavimento della stazione di tiro ci sono tracce di un basamento e nel parapetto un incavo destinato probabilmente ad un telemetro.


Il lato mare della batteria con il terrapieno di "protezione"


La solitaria stazione di tiro


Alloggiamento del telemetro (?)

Come appena detto la linea di tiro di tiro è composta da 4 piazzole, italianamente tutte di forme e dimensioni diverse (e non chiedetemi perché!!). Ogni piazzola conserva in maniera diversa i basamenti dei pezzi: indubbiamente la seconda piazzola a partire dalla stazione di tiro è quella più interessante. In maniera abbastanza inaspettata ho trovato non i soliti bulloni, ma parte del basamento con quello che penso sia il perno del pezzo.


La piazzola numero 2

Il corpo del forte, lungo circa 90 metri, con un parapetto alto un paio metri, contiene anche 5 depositi munizioni formati da una piccola anticamera e dal deposito vero e proprio ed un paio di locali accessori. Curiosamente ho trovato traccia di montacarichi solo in 2 dei 5 collegamenti con la linea di tiro.


Traccia del montacarichi

Il terrapieno prosegue verso Nord e sopra ci sono 2 piazzole in calcestruzzo apparentemente più recenti del resto dell`opera. A me sembrano due classiche piazzole risalenti alla seconda guerra mondiale, con le riserve per i colpi pronti e i bulloni per il basamento del cannone (76/40?) ben evidenti.


Piazzola "moderna" sul proseguimento del terrapieno


Lasciando il forte e andando verso nord si trovano 2 altri manufatti, evidentemente militari ma sono altre costruzioni che attirano la mia attenzione. Una è molto probabilmente un semaforo, vista la classica facciata semicircolare; la bassa torre circolare non so cosa sia, visto anche il curioso foro circolare con tracce di due rotaie e la piccola sala interna.



La torre a base quadrata (da sardo non mi abituerò mai alle torri a base quadrata...per me ogni edificio adibito a difesa costiera è e rimane a pianta circolare a partire dal nuraghe per arrivare alla PCM) è a due piani con una bella scala esterna che collega direttamente al secondo piano.


Vista dall'alto della torre bassa

Dal secondo piano si può con una certa precauzione accedere alla terrazza che mostra un`apertura circolare con le rotaie simile a quella della bassa torre circolare. Non so quanto sia azzardata l`ipotesi, ma può darsi che le 2 torri facessero parte di un sistema di direzione del tiro della vicina batteria (anche se ammetto di non avere idea di come potessero comunicare gli eventuali dati di tiro...)


Il "foro" sulla torre grande


La zona di Punta Penne vista dal mare
Per ora è tutto, Spero di poter terminare il resoconto la prossima settimana...