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Discussione: Lanciafiamme italiani 1^GM

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di mauro
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    Exclamation Lanciafiamme italiani 1^GM

    savoia.JPG
    Vabbè dai, speranzosamente.... apro questo topic sui lanciafiamme sia italiani che austriaci, per cercare di catturare notizie, info, esemplari presenti nei musei, insomma qualsiasi cosa....[]
    ciao!
    mauro

  2. #2
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    Salve a tutti,
    ottima idea Mauro, bellissimo topic e soprattutto molto "scottante"[]
    Bene, visto che qualcuno deve pur iniziare, mi assumo questo onore/onere inserendo alcune immagini e qualche breve e rapida informazione.
    Innanzi tutto ci sarebbe da dire che la specialità* trovò le sue prime applicazioni operative proprio durante il primo conflitto mondiale. I reparti tedeschi dei Fammenwerfer (nel 1915 circa 36 uomini!) operarono il primo attacco con lanciafiamme contro i francesi il 25 febbraio del 1915.
    Dopo atre apparizioni sul fronte francese i lanciafiamme fecero la loro comparsa sul fronte italiano, usati contro i nostri soldati dagli austriaci.
    Da quell`esperienza, il 31 ottobre del 1915 venne costituito, presso il Comando della III Armata a Cervignano, un reparto lanciafiamme del Genio, composto da un ufficiale e 40 uomini. Dopo l`addestramento, l`unità*, dotata di apparecchi di fabbricazione francese (tipo Schilt) entrò in linea nel settore di Seltz il 20 aprile 1916.
    In seguito furono costituiti altri 3 reparti del genio che assunsero la denominazione di "Sezioni Lanciafiamme".
    Giunti dalla Francia altri apparecchi Schilt, il 10 agosto del 1916 furono organizzate 2 compagnie lanciafiamme, ciascuna costituta da un numero variabile di sezioni. Nacque così anche un Deposito Personale Lanciafiamme che provvedeva all`addestramento, istruzione ed al rifornimento del materiale e per provvedere alla sorveglianza tecnica del servizio dei reparti venne creata anche una speciale Direzione dei Lanciafiamme, insieme ad una terza compagnia nel novembre del 16.
    All`inizio del 1917 per consentire turni di riposo al personale, l`organico venne raddoppiato.
    L`equipaggiamento era costituito da 3 modelli fondamentali, il portatile, il medio ed il pesante.
    I primi ad essere impiegati furono i modelli pesanti e medio, ma le esperienze belliche misero in luce la scarsa mobilità* di questi apparecchi. Per questo motivo, nel novembre del 16, giunsero dalla Francia i primi modelli spalleggiabili Schilt nr.3 e si costituirono sezioni portatili. Ogni sezione aveva in dotazione 12 apparecchi e l`organico comprendeva :
    1 ufficiale subalterno
    1 caporale
    25 soldati, di cui: 12 portatori, 12 meccanici ed un conducente.
    Nell`ottobre del 1918 le sezioni portatili erano arrivate al numero di 361, assegnate una a ciascun reggimento di fanteria, bersaglieri e granatieri, battaglioni alpini e compagnie dei Reparti d`Assalto.
    Le prime 100 sezioni erano equipaggiate con apparecchi francesi Schilt, le successive 71 con apparecchio italiano, tipo a getto intermittente con accensione automatica e le rimanenti con apparecchio DLF (Direzione Lancia Fiamme). Qust`ultimo apparecchio per le ottime caratteristiche era destinato a sostituire completamente tutti i tipi precedenti, conservati in uso fino a consumazione.
    Dal 1° gennaio 1917 al 30 ottobre 1917 furono addestrati circa 900 ufficiali e 23.000 uomini di truppa.
    Tralascio le informazioni circa il modo d`impiego delle sezioni, autonomie degli apparecchi ecc. ecc. ma qualora occorresse potrei integrare...
    Adesso godetevile immagini, precedeute da breve spiegazione:

    Prove d'impiego di un lanciafiamme pesante da posizione "Hersent-Thiriont", portata massima 80 m in condizioni di vento favorevoli

    Immagine:

    93,19*KB

    Il primo reparto lanciafiamme italiano in addestramento:

    Immagine:

    48,84*KB

    Un modello sperimentale portatile italiano (probabilmente il modello che equipaggiò le 71 sezioni di cui sopra):

    Immagine:

    35,71*KB

    Il modello Schilt 2 da posizione:

    Immagine:

    69,38*KB

    Esercitazione con Lanciafiamme portatili italiani modello DLS (Direzione Lancia Fiamme):

    Immagine:

    66,42*KB

    Serbatoi per apparecchi portatili DLS e Schilt nr.3bis:

    Immagine:

    56,39*KB

    Lanciafiamme Schilt nr.3bis in esercitazione:

    Immagine:

    65,12*KB

    Lanciafiamme da posizione Schilt 1:

    Immagine:

    55,62*KB

    Lanciafiamme italiano portatile DLF, il getto era accompagnato da una densa nube di fumo:

    Immagine:

    61,08*KB

    Soluzioni sperimentali con diverse configurazioni di lance e serbatoi:

    Immagine:

    40,2*KB

    Lanciafiamme da posizione Hersent-Thiriont, con 4 bobmbole ad aria compressa e 4 serbatoi di liquido infiammabile da 125 litri:

    Immagine:

    56,21*KB

    Lo stesso apparecchio in azione:

    Immagine:

    62,38*KB

    Soldato italiano operatore di lanciafiamme con tuta protettiva, occhiali e guanti. Credo però che queste protezioni vennero adottate solo molto tempo dopo:

    Immagine:

    44,25*KB

    Parti componenti del lanciafiamme portatile italiano DLF:

    Immagine:

    43,05*KB

    Scheda conclusiva e riepilogativa dellecaratteristiche dei lanciafiamme impiegati dal REI durante la prima guerra mondiale:

    Immagine:

    62,95*KB


    Spero sia stato tutto di vostro gradimento.
    Saluti a tutti
    Dimonios

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di mauro
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    <font size="6"> <font color="red">
    AAAAAAaaaahhhhhhrrrrgggghhhhh...... </font id="red">
    </font id="size6">

    Tump!
    Svenuto......
    []

  4. #4
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    Dimonios
    sono basito, annichilito, senza parole, senza fiato, oddio........ adesso sto male !!!!!

    BRAVISSSSSSSSSSSIMO [][][][][][][][][][][][][]

    Stavo cercando di documentarmi per rispondere al post con un minimo di sufficenza, mollo tutto.
    E' inutile andare avanti davanti a tanto spettacolo.

    Gli apprezzamenti più sinceri e la stima piu grande.

    Walter
    HANDE WEG VOM LAND TIROL

  5. #5
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    Cavolo Dimonios.... dove le hai pescate certe foto???? [:0][:0]
    Che botta! Ho letto solo di sfuggita la parte scritta (...nei libri infatti guardo solo le figure...[)]) mi hanno colpito molto, molto quattro foto. Innanzitutto quelle del museo di..Roma ?....del Genio ?... ne avevo sentito parlare ma, se è quello, con le volte che son stato nella capitale ora mi mangio le mani! Spettacolare l'HT carrellato! ma anche,da sx foto 6, il modello dlf, il "bariletto" di lamiera da 18 litri per due cariche dello S3bis e per tre del dlf ed infine uno Schilt 3 bis/c con cappello! (raro solo a Vittorio V ne hanno un altro) per non parlar di quello che c'è sul fondo...[:0]. Le due foto d'epoca (dall'alto la terza e la decima) da quale cilindro le hai fatte saltar fuori??? la Terza è esposta , copia di copia, al museo della III armata di Redipuglia ma così è proprio bella ...la decima MAI vista... (in tutti e due i casi si tratta di un lf austriaco di preda, un: M.15 KL Fl.w. (kleine flammenwerfer) Czermack da 22 litri pressione di esercizio 15 atm. modificato nel supporto della bombola con tutta probabilità* prodotto verso la seconda metà* del '16) tipo questo, tratto dal libro dell'Ortner - Storm troops - della Verlag militaria:

    Immagine:1

    47,98 KB

    vado in ordine sparso...anche mentale adesso... la foto con la combinazione in amianto è del 1916/7 quindi son state usate anche in guerra prova ne sono i numerosi ritrovamenti sui campi di battaglia, l'amianto è un minerale e perciò incorruttibile, peccato che ti venga un accidente secco anche solo a vedere da lontano una combinazione del genere... (per la cronaca il militare porta sulle spalle una Schilt 3 bis di produzione francese con combinazione presente al capoverso "c" pag 40 dei "cenni descrittivi).
    Le altre sono del MGR (non sono sicuro per le due degli arditi con il dlf) molto belle. Anche extra mgr è la 12...
    ...no, no grazie basta ossigeno....
    Dunque stavo dicendo.. la tabella : non capisco dove abbiano preso la denominazione di Schilt 1 bis esisteva solo lo S1 senza il bis... Nè nella I e II edizione del 16 sui "cenni descrittivi degli apparati S" nè nell'istruzione sull'impiego degli apparecchi Lf del 18, nè sui cenni descittivi degli apparecchi da posizione del 18 nè in altri due viene riportato il bis... vebbè sarà* una svista..
    manca però una foto del "modello italiano a due serbatoi accoppiati" []

    Immagine:2

    34,22 KB



    Immagine: 2 bis

    48,35*KB

    oppure questo riduttore usato sugli S3Bis/C
    Immagine:3

    36,11 KB

    od anche questo schilt 1 con innesto Keyser (pesante)
    Immagine:4

    28,53 KB

    ciao e a presto!!
    mauro

  6. #6
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    Salve,
    ringrazio Walzorzi e Mauro per i graditi apprezzamenti!
    Sono felice di avere condiviso con voi immagini ritenute interessanti e rare! Mauro, anche quelle postate da te non scherzano![]
    Preciso quindi, in ordine ai tuoi quesiti, che i tre serbatoi della prima foto a colori sono conservati presso il museo del genio di Roma [], mentre per l'Hersent-Thiriont della seconda non saprei dire[:I].
    Per la terza e la decima foto confermi che si tratta di apparecchio austriaco e non del modello italiano pre-DLF, come ho sempre creduto? (premetto di non conoscere gli apparecchi austriaci)
    Per quanto riguarda la tabella riassuntiva delle caratteristiche, è effettivamente probabile che sia scattato un "bis" di troppo.
    Mi incuriosisce il modello italiano a due serbatoi! Si tratta del modello presente nella tua foto d'epoca?
    Aggiungo una bella immagine di un DLF:

    Immagine:

    72,64*KB

    Saluti
    Dimonios

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da dimonios
    museo del genio di Roma [], mentre per l'Hersent-Thiriont della seconda non saprei dire
    direi guardando la prima foto che è nello stesso posto, vedi in fondo sulla sinistra della foto dei 3 serbatoi che si intavvede l'HT, anche il pannello esplicativo è lo stesso.
    Citazione Originariamente Scritto da dimonios
    Per la terza e la decima foto confermi che si tratta di apparecchio austriaco e non del modello italiano pre-DLF [/quote]
    Senz'altro! Le foto con apparecchi di preda austriaci, essenzialmente per propaganda, si vedono...ogni tanto...!!! C'è anche da dire che in alcuni casi questi apparecchi furono riutilizzati quando le catture furono in numero consistente (tipo S.Gabriele) altrimenti venivano usati nelle Scuole (Sdricca per gli Arditi, Risano per gli LF, e Susegana per i bombardieri) per addestrare il personale in caso di cattura di apparecchi e di immediato riutilizzo. [quote]Messaggio inserito da dimonios
    Mi incuriosisce il modello italiano a due serbatoi! Si tratta del modello presente nella tua foto d'epoca?
    Si certo! disegno e foto d'epoca.
    Magnifici gli esemplari del museo del Genio...
    ciao
    Mauro


    Direzione di Montecchio Emilia dopo la ritirata - 3 compagnia.

    28,41*KB

  8. #8
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    Notevole! Anche la cartolina []
    E' vero hai perfettamente ragione il museo è lo stesso [:I][:I][:I] (non avevo osservato la foto con sufficiente occhio indagatore!! Mio caro Dott. Watson!)
    Mi auguro adesso che il topic non si esaurisca qui.
    Nessuno vorrebbe approfondire per i modelli austriaci, tedeschi,inglesi e francesi?
    Ciao a tutti
    Dimonios

  9. #9
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    Vabbè farò il bravo e posterò un paio delle mie...
    Prima l'avo:
    il prozio, classe 1898 della 90° o 96° sezione lanciafiamme del 136° reggimento Fanteria Brigata Campania (ogni informazione in merito alla sezione è ben gradita) con il suo bravo pugnale d'ardito al fianco, sul fondo della foto la scritta a inchiostro con la sezione lanciafiamme di appartenenza.

    Immagine:

    151,27*KB

    Timbro sul retro della foto del reggimento: Ufficio Comando

    Immagine:

    94,69*KB

    E poi queste: lanciafiamme da posizione probabilmente un "Hersent-Thiriont"

    Immagine:

    57,62*KB

    e da posizione supina con un DLF

    Immagine:

    68,54*KB

    Spero vi piacciano, invito ufficialmente Mauro e Dimonios a produrre un articolo per il bollettino di una associazione a cui collaboro, nel prossimo numero volevo inserire uno studio sui lanciafiamme italiani e au nella I guerra
    Cerco "avidamente" copricapi italiani, soprattutto Alpini, ed austro-tedeschi fino al 1945 nonchè foto italiane e austriache della Zona Carnia, Alto Isonzo e occupazione austro tedesca del Friuli I° guerra mondiale, foto Alpini divisione Julia e occupazione tedesca Friuli fino al 1945.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Lafitte

    il prozio, classe 1898 della 90° o 96° sezione lanciafiamme del 136° reggimento Fanteria Brigata Campania
    Al 10.6.18 il 136° Rgt. aveva la 90 sezione portatile; se fosse stato della 96 avrebbe dovuto essere in forza al 24° battaglione d'assalto.
    Foto eccezionale !
    Citazione Originariamente Scritto da Lafitte

    e da posizione supina con un DLF
    Schilt 3 bis


    Grazie per l'invito!
    mauro

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